CAPITOLO 3

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Stefano's pov

Quella sera non venni a cenare.

Usai la scusa che non mi sentivo molto bene,e preferivo riposarmi.

Mi avevano creduto.

...

Non volevo dare l'idea di essere fuggito.

Perché sarei sembrato un codardo.

Misi poco e niente nello zaino, giusto le cose piú utili che,
mi sarebbero potute servire per un viaggio lungo come quello.

Misi una bussola, una mappa del posto, alcuni miei vestiti puliti e posizionai sul pavimento diversi oggi sparsi.

Dovevo dare l'idea che mi era successo qualcosa.

Indossai un maglione di lana grigia, un paio di jeans neri e la mia solita sciarpa, sapevo che la sera, soprattutto da quelle parti, faceva tanto freddo.

Aspettai fino alla mezzanotte, per dirigermi in totale silenzio a prendere cibo e acqua.

Lasciai il frigo aperto, e l'acqua sul pavimento a sgocciolare e imbrattare i tappeti.

Infine mi diressi in camera mia e, aprendo la finestra, sgattagliolai fuori in totale silenzio, richiudendola dietro di me.

Faceva freddo.

Ringraziai me stesso per aver portato vestiti invernali.

Sapevo giá dove dirigermi.

In un luogo che nessuno conosceva.

Dove nessuno mi avrebbe mai cercato.

Non avevo intenzione di stare via a lungo.

Solo il necessario, per dargli una lezione, e fargli capire che anche io ero utile.

...

Camminai in totale silenzio per circa un ora.

Fino a quando, da lontano, non scorsi una piccola casupola in legno scheggiato.

Sorrisi,era quello il luogo che stavo cercando.

Ci andavo spesso quando avevo bisogno di stare da solo, quando avevo bisogno di pensare, o semplicemente quando avevo voglia di urlare e piangere, senza che nessuno mi prendesse per il culo, definendomi un bambino.

Entrai all'interno della casupola, da dentro era molto piú accogliente che da fuori.

C'erano solo un paio di stanze.

Il bagno, di cui non rimaneva quasi niente.

La stanza degli ospiti.

La cucina.

E infine una porta che portava a un giardino sul retro.

Mi piaceva immaginare che quella una volta era la casa di una famiglia felice.

Una famiglia che purtroppo era finita in tragedia.

Sospirai e mi diressi nella stanza degli ospiti.

Buttai le vecchie lenzuola, sostituendole con un paio nuove.

Il letto, tutto sommato era comodo.

Sapevo che dovevo fare un bel po' di pulizia, se volevo renderlo un luogo abitabile.

...

Mi stesi sul letto, e mi addormentai nel giro di un paio di secondi.

Ero veramente sfinito.

...

Chissà se i miei amici avrebbe notato la mia assenza.

...

Volevo solo sistemare tutto.

...

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