Stefano's pov
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Non ho la piú pallida idea del perché giorgio mi abbia fatto leggere questo diario.
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È veramente raccapricciante.
Tutto di questo libro è fottutamente disgustoso.
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Il diario è composto da una cinquantina di pagine circa.
La copertina è vecchia e quasi totalmente strappata, le pagine sono ingiallite e molte sono strappate o tagliate a metà.
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Il libro spiega nei minimi dettagli come compiere un sacrificio.
Il luogo adatto sarebbe un posto isolato, nascosto a occhi indiscreti.
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Un luogo come quel dungeon di qualche giorno fa.
Sono necessarie candele, grandi quantità di sangue e infine un qualcuno che tenga la seduta.
Se pronunciate correttamente, le frasi dettate nella pagina introduttiva del libro, sono capaci di fare cose spettacolari.
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In cambio di una vittima sacrificale, ovvio.
Ce anche una piccola nota al lato della pagina segnata in rosso.
Parla di trasferimenti e viaggi negli universi.
Una cosa che mi sembra piú fantascientifica che storica.
Ad attirare la mia attenzione però, sono i due nomi scritti a penna indelebile nella pagina affianco.
Sarah, Stefano.
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Riconosco quella calligrafia.
Eccome se la riconosco.
Quella è la calligrafia di Mario.
Questo voleva dire che forse il diario era il suo? Ma che ci faceva con un libro del genere che parlava di sacrifici? Poi che c'entravo io? E soprattutto che c'entrava Sarah? La mia Sarah.
Invece di donarmi risposte, quel libro mi stava solo confondendo di piú le idee.
Perché giorgio me lo aveva dato?
E se era di mario, perché ce lo aveva lui?
Mi aveva accennato sul fatto che centrassero qualcosa mario ed ettore.
Potevo capire mario..era la sua scrittura infondo.
Ma ettore..
Lui che c'entrava in tutto questo?
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Giorgio mi aveva detto che quel libro mi avrebbe donato risposte.
E fino ad ora, l'uniche cosa che avevo capito era che, molto probabilmente, era stato compiuto un sacrificio e che c'entravano in qualche modo ettore e mario.
Il mio unico sospetto era che potesse centrare qualcosa il dungeon di qualche giorno fa.
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Almeno era qualcosa credo..
Guardai fuori dalla finestra, il sole era ormai calato da tempo, doveva essere intorno mezzanotte.
Sarebbe stata una minchiata uscire a quest' ora.
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Avrei aspettato fino alla mattina dopo.
..mi spaventava ancora il fatto che tra meno di due giorni avrei dovuto rincontrare i miei amici.
Che avrebbero dovuto spiegarmi tante cose.
Tra qui, a detta di giorgio, la verità.
Che verità intendesse non l'ho ancora capito
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forse in un altro universo
Hayran Kurgustefano,stanco di essere considerato il piú debole e il piú inutile, decide di scappare di nascosto, dando vita alla sua storia personale, non tenendo in considerazione che qualcuno possa soffrire della sua mancanza piú del necessario.