Capitolo 20 : Ben svegliata

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Poco dopo sentii la maniglia della porta abbassarsi e perciò chiusi gli occhi molto velocemente, sentii la porta chiudersi e poi una voce che disse
"Per te è sveglia?"

"No, non credo ...."
Arséne e Sherlock si avvicinarono e si sedettero su due poltrone che si trovavano vicino al letto e dopo dissero
"Credi che dovremmo provare a svegliarla"chiese Arséne
"No, lasciamo che si svegli con calma......" rispose Sherlock
Passò mezz'oretta durante la quale io pensai "Appena mi svegliò devo cercare di capire cosa hanno pensato quando mi hanno visto l'altra sera al teatro e poi gli dirò solamente che devo cantare..... per adesso non voglio che sappiano nulla sulla mia missione...... non voglio che siano di nuovo in pericolo per colpa mia ..... non voglio che sappiano nulla pure sul rapimento di mia madre..... per sicurezza...."
Decisi di svegliarmi perché Arséne continuava a chiedere a Sherlock se svegliarmi e il londinese disse che se entro mezzora non mi sarei svegliata allora mi avrebbero svegliato, perciò prima mi stiracchiai, sbadigliai e lentamente aprii gli occhi e dissi continuando a sbadigliare
"Buongiorno......... dove mi trovo ?"
Sherlock ed Arséne si precipitarono vicino a me, che nel frattempo mi ero seduta, e rimasero a osservarmi in silenzio per un po' fino a che non mi spazientii e allora chiesi
"Cosa c'è?"
Entrambi sembrarono ritornare con i piedi per terra ma non risposero comunque e allora io abbastanza irritata dissi
"Quindi ragazzi ?"
Loro mi guardaromo ancora un po' e poi Arséne disse
"Ciao Irene.... come va ?"
"Ciao anche a te Arséne, a parte la ferita in testa va tutto bene..." dissi mentendo perché non volevo dirgli che ero preoccupata per il rapimento di mia madre  e metterlo quindi in pericolo, Arséne annuii e poi si sedette in fondo al letto mentre Sherlock prese una poltrona, la avvicinò al letto e poi disse
"Ciao....."
"Ciao......" risposi guardandolo attentamente negli occhi per cercare di capire cosa stesse pensando, cosa che fece anche lui ; nel frattempo si era creato un silenzio  imbarazzante allora Arséne mise la mano in tasca, prese un orologio piccolo e dorato e lo guardò poi si alzò dal letto e disse
"Irene..... Sherlock...... io devo andare ..... ho un incontro di lavoro..........  a dopo"
Detto questo Arséne uscì dalla porta lasciando me e Sherlock insieme, ci guardammo ancora per poco negli occhi, fino a che Sherlock disse
"Credo... che questo incontro di lavoro di Arséne...... gli darà qualche piccolo gioello e qualcosa di simile..... tu non credi ?"
Io annuii sorridendo perché avevo capito che Sherlock intendeva dire che Arséne sarebbe andato a rubare qualche cosa e allora io pensai" se lo vuole fare che lo faccia pure...... non sarò di certo io a obbligarlo a cambiare..... è un mio amico e io lo supporteró io ogni scelta che farà"
Sherlock tossì per attirare le mia attenzione su di lui e dopo che l'ebbe ricevuta disse
"Irene ..... è da tanto che non ci vediamo....... come sono stati questi anni in America? " Rimase spiazzata dalla sua domanda infatti non pensavo cbe a lui potesse importare qualcosa perché sì avevo sentito quello che prima mi aveva detto ma ero ancora convinta che un pochino ce l'avesse con me.
"Questi anni sono stati ..... abbastanza buoni quindi è andato tutto bene... anche se mia mamma mi ha obbligato a fare lezioni di ballo e di galateo."
Speravo vivamente che non capisse che c'era qualcosa che non andava ... sapevo di aver tentennato un po' quando gli avevo detto che andava tutto bene e siccome Sherlock Holmes fa sempre deduzioni corrette avevo un po' di paura che scoprisse qualcosa perciò sorrisi e chiesi
"Sherlock tu invece come sei stato?"
Lui mi scrutó attentamente come a capire se gli avessi mentito e poi disse
"Sono stato abbastanza bene"
Io annuii e dopo di che nella stanza regnò il silenzio perché io non sapevi cosa dire e Sherlock probabilmente stava ancora ragionando su quello che gli avevo detto.

Sherlock, Lupin & Io, Ancora InsiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora