Capitolo 40 : L'esibizione

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Arrivammo al teatro e io cercando di sfoderare il mio sorriso migliore entrai, il direttore riconoscibile per i suoi vestiti molto più eleganti rispetto alle altre persone mi venne incontro e stringendomi la mano mi disse

"È un piacere signorina Meshley, aspetti cge le chiamo una adetta che la porterà nei camerini dove resterà finché non la chiamerò sul palco... a presto" detto questo si dileguò probabilmente a chiamarmi quella ragazza di cui mi aveva accennato, poco dopo infatti, arrivò una ragazza e mi fece segno di seguirla io allora in silenzio mi incamminai.

Dopo essere stata condotta nei camerini, mi ritrovai da sola in un angolo tranquillo. Prendendo un respiro profondo, mi avvicinai allo specchio illuminato e cominciai a esaminare il mio abbigliamento con attenzione.

Il tessuto setoso del vestito di raso nero sfiorava la pelle mentre lo sollevavo leggermente per osservare i dettagli del corpetto adornato di piccoli diamanti.

Il riflesso dei miei capelli rossi e leggermente bagnati lasciava intravedere la luce dei riflettori che illuminavano il camerino, creando un'atmosfera magica e carica di aspettativa.

Il leggero profumo di trucco e il vociare sommesso di persone al di fuori del mio camerino aggiungevano eccitazione nell'aria.

Oltre alla mia esibizione, sapevo che c'era qualcosa di più grande in gioco.

Dovevo risolvere i misteri che mi circondavano e scoprire la verità nascosta dietro la scomparsa di mia madre e dietro tutti ai misteri che circondavano la mia vita.

Poco dopo, la voce del direttore interruppe i miei pensieri, annunciando che era giunto il momento di salire sul palco.

Con il cuore che batteva forte, mi preparai mentalmente per la mia esibizione, attraversando il corridoio illuminato dai fari, sentivo l'adrenalina pulsare nelle mie vene, pronta ad affrontare qualsiasi sfida mi aspettasse.

Durante la mia esibizione, mentre ero immersa nella melodia e nelle emozioni che trasmettevo sul palco, notai Sherlock e Arséne osservarmi dalla tribuna, un sorriso si delineò sul mio volto, felice di avere il sostegno dei miei amici in un momento così importante per me.

Le luci soffuse del teatro sembravano danzare intorno a me, creando un'atmosfera magica mentre mi muovevo sul palco, il suono dolce della musica riempiva l'aria, accompagnato dal mio canto che fluttuava delicatamente tra le note.

Ma poi, tra il pubblico, scorsi anche George, il mio pretendente, la sua presenza suscitò in me un misto di emozioni contrastanti. Non ero sicura del suo ruolo nella mia vita, e questo mi portò a spostare lo sguardo altrove, concentrandomi invece sul pubblico di fronte a me.

Il battito del mio cuore si fondeva con il ritmo della musica, mentre cantavo sul palco con passione e determinazione.

Il palco diventò il mio mondo, e il calore e l'apprezzamento che ricevevo dagli spettatori mi riempirono di gratitudine e di una nuova energia. Era lì, in quel momento, che volevo concentrare tutte le mie attenzioni, regalando loro una performance indimenticabile.

Dopo un po' finii di cantare e dopo aver ringraziato gli spettatori per essermi venuti a vedere me ne andai solo quando ebbi salutato con un gesto della mano i miei due migliori amici.

Dopo l'esibizione, mentre mi dirigevano verso i camerini, riflettevo sulle sensazioni provate durante quel breve ma intenso momento sul palco; ancora vibrante di emozioni, mi sentivo grata per l'opportunità di condividere la mia arte con il pubblico e di avere accanto amici che mi sostenevano, ma nonostante tutto non mi ero dimenticata dell'incontro imminente e perciò entrai in fretta nel mio camerino per prepararmi al meglio.

Mentre mi preparavo nel camerino, un senso di determinazione mi pervase. Tolsi il vestito di raso e rimasi con la tuta nera elasticizzata, il tessuto aderente al corpo come una seconda pelle, pronto a garantirmi agilità e discrezione nelle mie azioni.

Raccolsi poi i miei capelli rosso fuoco in una coda di cavallo alta, pronti per non intralciarmi durante le mie mosse.

Con uno sguardo rapido allo specchio, mi assicurai che ogni dettaglio fosse perfetto. Gli occhi fissarono con determinazione il riflesso che mi osservava, pronta ad affrontare qualsiasi sfida con fierezza e risolutezza.

Sherlock, Lupin & Io, Ancora InsiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora