Capitolo 30 : La lettera misteriosa

13 4 0
                                    

Dopo aver lasciato Sherlock a scrutare George con sospetto, ti ritrovasti al bar con il tuo compagno.

George sembrava radioso ma al contempo abbastanza preoccupato e forse insicuro e perciò piano piano un dubbio si insinuava nella tua mente.

Cosa sapeva veramente lui della scomparsa di mia madre?

"Ti vedo preoccupata Rachel tutto bene?" chiese George con uno sguardo premuroso

"Si si va tutto bene non preoccuparti... tu stai bene ? " chiesi io risvegliandomi dai miei pensieri.

"Si .... ordiniamo ?" chiese George chiamando un cameriere per prendere le ordinazioni.

Arrivò un giovanotto dai capelli molto scuri che chiese

"Buongiorno signori cosa volete ordinare ? "

Ero sicura di aver già udito quella voce ma in quel momento non la ricollegai a nessun volto noto.

"Io vorrei un tortino al pistacchio e un caffè nero" disse George

"Alla signorina invece cosa porto ?" chiese ancora il cameriere.

"Solo una brioche con la crema pasticcera" dissi io siccome avevo già bevuto il mio tè mattutino.

La mia mente era ancora occupata dalle tue preoccupazioni riguardo la scomparsa di tua madre, la verità dai dire ai miei migliori amici e il ruolo di George.

Dopo che il cameriere si allontanò per preparare gli ordini, George mi guardò con occhi pieni di preoccupazione e disse: "Rachel, ho notato che sei un po' nervosa. C'è qualcosa che vuoi condividere con me?"

La sua domanda mi colse di sorpresa e mi sentii in imbarazzo ma siccome dopo i fatti avvenuti nei giorni precedenti George era stato fantastico e sincero decisi di dirgli qualcosa.

"È solo che... mi sento un po' agitata perché mia madre è scomparsa," ammettei, cercando di mischiare la verità con una parte della mia storia falsa.

"Non riesco a togliermi dalla testa la possibilità che sia successo qualcosa di terribile o che magari sia solamente una trappola per qualcuno."

George annuì comprensivo, ma notai anche un lampo di nervosismo nei suoi occhi. Forse stava nascondendo qualcosa, proprio come sospettavo ma questa mia inquietudine venne spazzata via quando George prese le mie mani e mi disse

"Non ti preoccupare, se hai bisogno di qualcosa sai che io ci sono va bene?"

Io annui leggermente rincuorata e in quel momento arrivarono le nostre ordinazioni.

Mangiammo in silenzio scambiandoci sguardi silenziosi fino a che il cameriere dai capelli corvini non si avvicinò e mi disse porgendomi una lettera di buona fattura

"Questa é per lei"

Io annuì, lo ringraziai e curiosa osservai la lettera tra le mie mani, una voce mi riscosse dai miei pensieri.

"Rachel tutto bene?" chiese con un tono forse irritato.

"Non so chi me la abbia mandata .... " dissi io non curandomi delle parole di George e del suo sguardo seccato.

La aprii con movimento secco della mano e al suo interno vidi un sottile e piccolo foglio di carta pregiata, presi il foglio tra le dite e lentamente lo aprii.

Il foglio di carta pregiata conteneva una calligrafia elegante e curata, le parole scritte con inchiostro nero sembravano danzare leggere sulla superficie bianca, la mia curiosità si trasformò in ansia mentre leggevo il contenuto della lettera.

"Cara Irene,

Spero che tu stia bene, so che forse ti stai chiedendo chi sia il mittente di questa missiva ma per la sicurezza di tutti non puoi saperlo.

Sei stata ingannata su diversi fronti, e il tempo è giunto per te di conoscere la verità.

Ci sono delle informazioni che devi sapere riguardo alla scomparsa di tua madre e su alcune persone che ti sono vicine, molto vicine.

Ti prego di incontrarci al più presto possibile quando arriverei a Berlino ... avrai altre informazioni quando sarai lì.

Con affetto, un qualcuno preoccupato"

La mia mente andava a mille all'ora mentre cercavo di elaborare il contenuto della lettera.

Chi poteva essere questo misterioso mittente? E cosa e quanto sapeva?

Mentre riflettevo sulla lettera e sul suo contenuto, mi resi conto che le cose stavano diventando sempre più complicate.

La mia mente era un turbine di pensieri mentre cercavo di pianificare il mio prossimo passo in quella pericolosa danza di segreti e bugie.

Alzai lo sguardo e notai George che sembrava sinceramente preoccupato per me, ma c'era qualcosa nel suo comportamento che iniziava a insospettirmi anche se in quegli istanti non sapevo ancora perché.

I miei sospetti aumentarono anche perché George cominciava a essere ansioso e insicuro in un certo senso, proprio per questo non sapevo come comportarmi con lui, ma anche con Sherlock e Arséne e con tutti quelli che conoscevo.

Capii così che avevo bisogno di stare da sola per qualche ora per ragionare attentamente e per provare a venire a capo del mistero.

Sherlock, Lupin & Io, Ancora InsiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora