Capitolo 29 : La verità?

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I miei ragionamenti e le mie supposizioni furono però interrotte dall'arrivo di un ospite inaspettato alla luce del giorno.

Sherlock Holmes.

Sherlock era poco distante dal bar e osservava attentamente l'ambiente circostante, sperai vivamente che non mi vedesse ma siccome sono ed ero molto sfortunata mi vide e lentamente si avvicinò a me.

La sua figura si stagliava contro il bagliore del sole, le sue vesti semplici, ma curate si adattavano perfettamente a un viaggio su una nave.

Si sedette sulls sedia di fronte alla mia e dopo avermi osservato per un po' disse

"Come va?"

Io rimasi in silenzio per un po' a osservare il mare che si stagliava dietro il mio amico londinese e poi dissi

"Bene ...... "

Lui mi scurdò attentamente e continuando a osservarmi disse enfatizzando la parola tutto

"Sei sicura che vada tutto bene Irene? "

Non potevo e non volevo dirgli la verità però qualcosa gli dovevo dire perciò lo guardai abbastanza male e dissi bisbigliando

"Caro Sherlock non puoi chiamarmi Irene Adler ... forse non lo sai ma mi chiamo da adesso in poi Rachel Meshley ..... va bene?"

Lui annuì ma poi mi chiese ancora

"Sei sicura che vada tutto bene Rachel? Sai che a me puoi dire tutto"

In quel momento pensai

"Io potrei anche non volerti dire niente ma tanto poi tu lo capisci da solo quindi... però forse parlarne con qualcuno... mi aiuterà e magari Sherlock mi darà un consiglio un'idea .... certo non gli dirò tutto però qualcosina si ...... non che non mi fidi di Arséne ma... "

Mi alzai di scatto e feci segno a Sherlock di seguirmi e dopo che lui ebbe pagato il suo caffè macchiato, il mio amico londinese seguì il mio gesto silenzioso e ci dirigemmo verso la poppa della nave, dove la quiete del mare e la mancanza di altri passeggeri offrivano un ambiente più intimo per discutere.

Mentre ci avvicinavamo, la mente mi si affollava di pensieri su cosa avrei dovuto condividere con lui e cosa sarebbe stato meglio mantenere segreto.

Rimanemmo per un po' in silenzio a osservare le onde del mare e si infrangevano contro la nave dopo alcuni attimi ancora però presi coraggio e gli dissi con una voce che diventava pian piano più sicura

"Sherlock... ci sono tante cose che dovrei dire sia a te che a Arséne... per adesso però voglio dirti solo qualcosa ..."

In risposta lui alzò un sopracciglia come per esortarmi a continuare allora io dopo aver preso un respiro profondo dissi

"Una delle prime cose che ti sarai chiesto dopo avermi incontrata sarà stata" perché irene che è scappata dall'Europa ed è andato in America è tornata proprio in Europa soprattutto nei luoghi dove è più a rischio?... beh  ci sono vari motivi ...."

Sherlock ascoltò attentamente le mie parole, il suo sguardo scrutatore sembrava analizzare ogni mia espressione.

Dopo un breve momento di silenzio, inclinò leggermente la testa e disse con il suo tono caratteristico.

"Interessante, Rachel. Continua."

"Vedi una sera ero andata a un'opera lirica con .... George" dissi e quando pronunciai il nome di George involontariamente le mie labbra si curvarono in un sorriso

"Dopo sono tornata a casa e mia madre non c'era più... era stata rapita .."

Non ce ma feci ad andare avanti e cominciai a singhiozzare silenziosamente.

Sherlock ascoltò con attenzione mentre raccontavo la mia storia, il suo sguardo rifletteva comprensione e interesse.

Dopo avermi dato il tempo di riprendermi dai singhiozzi, disse con tono calmo:

"Capisco, Rachel. Continua quando sarai pronta. Sono qui per ascoltarti."

Rimasi in silenzio per abbastanza tempo na poi mi feci forza e dissi

"Allora ho deciso che dovevo ritrovarla e siccome non sapevo da dove partire.... o deciso di tornare qui in Europa perché sicuramente è stata rapita dai boemi....."

Sherlcok stava per dire qualcosa ma venne interrotto dall'arrivo di George che dopo aver attirato la mia attenzione e avermi fatto un elegante baciamano disse

"Rachel...... sei fantastica con questo abito .... ti va se andiamo al bar a prendere qualcosa?"

Quando George mi chiese se volessi andare al bar io fui molto contenta e accettai di buon grado quella proposta nonostante avessi già bevuto un tè.

Qualcuno dietro a me tossì e solo in quel momento mi ricordavi la presenza di Sherlock, anche George se ne accorse e perciò disse

"Sono George Richard Kent, è un piacere conoscerla signor "

Sherlock lo osservò a lungo o meglio lo studiò a lungo e solo dopo molto tempo disse

"Signor Holmes, Sherlock Holmes ... il piacere è tutto mio "

"Bene , ora se non le dispiace le rubo la signorina Rachel per un po' " disse poi George prendendomi per il braccio.

Insieme ci incamminammo verso il bar e subito dopo mi girai indietro per osservare Sherlock e vidi che stava guardando male George.

Sherlock, Lupin & Io, Ancora InsiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora