Capitolo 7

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Valentine

Sono passati due giorni dal giorno in cui ho avuto quell'incubo, perciò oggi ho deciso che è il momento di parlarne con chi mi ha sempre sostenuto.

La mia famiglia.

È da tanto che non li sento comunque. Loro sanno che sono impegnatissima ma questo non vuole dire che io non li debba chiamare, sono loro che mi pagano tutto quello che non è coperto dalla borsa di studio.

Allora prendo il telefono e digito il numero di mia madre.

Risponde dopo appena due squilli.

<<Valentine! Long time no word! What's up?>>Parla in inglese per prendermi in giro.

<<Mamma non c'è bisogno di parlare in inglese, non è che mi sono scordata l'italiano.>>Le ricordo.

<<Be' ma lo parli benissimo ogni giorno, voglio mettermi al tuo livello, scusa.>>Si difende.

<<Sì ok. Ho un sacco di notività, da quale vuoi iniziare, affitto, lavoro, pallavolo, ragazzi oppure incubi?>>

<<Amore, mi hai dato un sacco di informazioni a raffica, prima cosa, ti dobbiamo pagare l'affitto? Oddio mi ero scordata, il prezzo è aumentato? Vuoi soldi? Tuo padre non mi ha avvertito.>> Non le lascio finire la frase che la interrompo.

<<Mamma non è nessuna di queste.>> La rassicuro.

<<Ehi, fammi finire. Seconda cosa, ora mi dici tutto di quel "ragazzi" perchè adesso mi hai incuriosito e non poco, terza ed ultima cosa, amore mio, ti sono tornati gli incubi?>>Chiede.

Mia madre è così, è molto simile a me, una donna tenace, determinata, che tiene a tutte le persone a lei care e si preoccupa molto, dà un amore incondizionato a tutti ed è simpaticissima.
Dal punto di vista del genitore è la mamma che tutti desiderano, dolce, che ti comprende, ti ascolta e non ti giudica, ti accontenta spesso, si preoccupa per tutto e soprattutto, come avete potuto capire anche voi, mia madre per me è anche un'amica, ci raccontiamo tutto e parliamo anche di ragazzi, proprio perchè mi capisce sempre. A me e mio fratello.

<<Sì, ma te ne parlo dopo.>>

Dopo averle fatto un breve riassuntino di tutto quello successo le sue reazioni sono tante e diverse.

<<Wow, amore, per le tue nuove coinquiline, come per la squadra sono felicissima e fiera di te per il ruolo da capitana che hai ottenuto, te lo meriti proprio, sei tagliata proprio per farlo...>> Prende un respiro e ricomincia a parlare.
<<Quel ragazzo, se è proprio come me lo hai raccontato, secondo il mio sesto senso potrebbe essere quello giusto, il mio fiuto non sbaglia mai, lo hai già capito. Ma non siete ancora niente, vero?>> Domanda.

<<No.>>Dico.

<<Ok, se avessi detto così di punto in bianco questa cosa a tuo padre avrebbe strangolato me, te e quel ragazzo, però ti auguro di conoscerlo meglio e chissà, magari anche mettertici insieme.>> Ridacchia lievemente come delle dodicenni ad un pigiama-party.

Lancio tanti insulti per sminuire Gabriel quando mia madre mi dà un consiglio inaspettato.

<<Per me dovresti lasciarti andare, è carino, ti tratta bene, non ci sono ragioni per non dargliela vinta.>> Io so a cosa sta alludendo, ma non specifico cosa.

𝓨𝓸𝓾 𝓼𝓪𝓿𝓮𝓭 𝓶𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora