Capitolo 13

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Avvertenze:
Questo capitolo sarà un po' pesante, saranno presenti scene di violenza esplicita, abusi ed eventi traumatici.

Gabriel

Non credo di essere pronto a sentire ciò che credo stia per raccontarmi, ma ci tengo, anche perchè la voglio di sapere è nettamente maggiore alla paura.

<<Lucas, il mio ex, mi ha picchiata e molestata molteplici volte.>> Sgancia la bomba.

<<Non è successo solo una volta, anche quando facevamo sesso avevo lividi dappertutto per come mi toccava, stringeva. Ai tempi, circa quattro anni fa, pensavo fosse super sexy, lasciare il proprio passaggio su di me, come se io gli appartenessi, invece era tossico e morboso, ed io non me ne accorgevo.>>Racconta.

Io sto in silenzio ed ascolto, ricevendo anche delle carezze sui capelli da parte di Valentine.

<<Io aggiornavo sempre i miei familiari e loro erano contrari, specialmente mio fratello Nicola, perchè ai tempi eravamo lontani, visto che anche lui è andato qui, si è laureato tre anni fa, ma io ero accecata da Lucas, non so da cosa precisamente. Ma ho capito troppo tardi come era fatto.>>

<<Aspetta, Nicola Miller?>>Chiedo.

Quando io ero una matricola, lui era all'ultimo anno ed era una bravissima persona, la mia ispirazione, un grand'uomo dal grande carattere. Una persona meravigliosa, poi super popolare.

<<Sì, lo conoscevi?>>Risponde.

<<Sì, era un mito di questa scuola. Una persona meravigliosa, come te d'altronde.>>

<<Vabbè, lascia stare, ritorna al racconto.>>La invito.

<<Mi usava per sfogarsi e, come scusa usava la sua "gelosia super fondata".>> Fa una risatina amara e rauca che a me risulta molto triste.

<<Ad esempio proprio quando stavo le ore in chiamata con mio fratello che si preoccupava sempre per la situazione - faceva bene, aggiungerei- e passava molto tempo a rimproverarmi.>>

<<Poi siamo arrivati al quattro ottobre.>>Le si inumidiscono gli occhi ed io subito scatto.

Per questa parte consiglio 'Sex,Drugs, Etc.'

<<Il- il giorno del tuo compleanno?>> Balbetto nel vero senso della parola.

Annuisce lasciando andare le lacrime.

<<Tutti si chiedevano dove fossi andata, in realtà ero nel garage della casa di Lucas, inizialmente rimproverata per l'abbigliamento scelto che ha ricevuto molti apprezzamenti e per i ragazzi presenti, poi picchiata a sangue fino a perdere i sensi.>>

Ora tocca a me, le avvolgo le braccia intorno a lei e la situazione si ribalta, ora sono io che la cullo.

Poi si toglie improvvisamente la maglietta in una furia, scoprendosi così tutto il suo splendore, ed io non capisco il motivo di quel movimento, intendendolo per un momento intimo.

<<Valentine non->>
Poi ricollego e la voce mi muore in gola.

I suoi singhiozzi non diminuiscono, anzi, crescono a dismisura.

𝓨𝓸𝓾 𝓼𝓪𝓿𝓮𝓭 𝓶𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora