Capitolo 24

3 1 0
                                    

Gabriel

Ho il sospetto che Valentine mi stia prendendo in giro.

Sono cinque minuti che non fiata ma ha solo un sorrisetto beffardo in volto.

<<Quindi?>>

<<Quanto mi piace infastidirti.>>

<<Ah. Ah. Ah. Divertente.>> Fingo di ridere.

<<Davvero, dai. Voglio sapere.>>

<<D'accordo.>>Ridacchia.

<<Gli piaci molto.>>Inizia.

E mi sollevo, il cuore ricomincia a battere regolarmente.

<<Mia madre ti adora -ti risparmio tutte le lodi che ti ha fatto.- e mio Padre dice che sei un ragazzo in gamba, e anche se ha detto di comunicarti le sue minacce ed è molto geloso, è molto felice.>>
<<Nicola approva, anche se è come papà...>>

Sono molto contento che io gli piaccia.

Strofino il naso nell'incavo del suo collo.

<<Anche io adoro Elena e vorrei sentire ogni singola parola che ha pronunciato, prima di passare ai tasti dolenti.>>

<<Che sei interessante, carino, bello, bravo, intelligente, intuitivo, educato, felice, anche un po' timido ed insicuro...
E poi ha confessato che prova molta compassione per te ed è pronta a farti da mamma.>>
<<Nemmeno ti concedo il lusso di sapere le minacce di mio padre, ti lascio all'immaginazione.>>

<<Però lui è d'accordo con mia madre e Nicola, anche se è molto geloso e protettivo. Fai il duro ma in realtà non lo è, tra poco si ammorbidirà, tranquillo.>>

Per la felicità la prendo in braccio e giro su mè stesso facendola volteggiare in aria.
Subito dopo le mie labbra si attaccano alle sue ma non c'è passione, un bacio del tutto dolce e delicato.

Sì, come non detto.

Ma secondo voi posso solo non pomiciare con questa bomba di ragazza?

Impresa del tutto impossibile per me.

Anche se, visto che già mi hanno messo nella camera degli ospiti, non dovrei mettermi a limonare con lei, altrimenti andremo avanti e di conseguenza probabilemnte suo padre metterà in pratica le sue minacce.

<<Ti amo, Valentine.>> Le sussurro.
<<Anche io, Gabriel.>>Ricambia.

.

La stessa sera, non riuscendo a dormire, mi reco in cucina per prendere una tazza di latte, o magari mi andrebbe bene anche qualcosa di più forte.

Scendo le scale e nel salotto trovo Elena a sorseggiare un bicchiere di Whisky.

<<Non riesci a dormire, Gabriel?>>Chiede.

<<Esatto.>>

<<Vieni qua, scommetto che hai bisogno di un alcolico.>>

E faccio come mi dice, mi siedo davanti a lei, perchè possiedono due divani, separati da un tavolino in vetro.

<<Grazie Mille.>>

<<Senti Gabriel...>> Strofina i palmi della mani sulle proprie ginocchia, per riscaldarsi. <<Tu ami mia figlia, vero?>>

𝓨𝓸𝓾 𝓼𝓪𝓿𝓮𝓭 𝓶𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora