Troppi caffè e una dozzina di gatti

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Mi presento: mi chiamo Ellis Red e - udite udite - ho da poco compiuto trentacinque anni. Capite? TRENTACINQUE! Qualcuno sa spiegarmi perché io me ne senta almeno il doppio? O meglio: mi sento una ragazzina incastrata nel corpo di un'adulta. O forse è esattamente il contrario: mi sento un'adulta imprigionata nel corpo di una "quasi"ragazzina. Il fatto è che mi ritrovo confinata in una specie di limbo, e questa mia condizione mi pone in un tale stato di angoscia da togliermi il sonno, certe volte. Mi ritrovo a pensare in piena notte, merito anche dei troppi caffè, a cose che avrei voluto fare e che non ho mai fatto, a tergiversare su cosa accada da un certo punto della vita in poi. E a quando sarò costretta a fare la tinta ai capelli, non più per semplice velleità ma per necessità. Per fortuna, ad oggi, ne ho trovati solo tre di capelli bianchi, che contrastano con la mia folta e castana chioma attraversata da meches biondo rame. Vi confesso, non riesco a immaginarmi mentre mi sottopongo rassegnata ai controlli medici dall'osteopata, o partecipo annoiata agli appuntamenti del fine settimana in compagnia delle altre donne del circolo del cucito, e non mi ci vedo a dispensare consigli ai nipoti che non ho, proprio come mia nonna faceva - e fa tuttora con me. Mi vedo ancora ventunenne, mentre elaboro banalissimi e insensatissimi piani per il fine settimana, o progetto la fuga del secolo. In realtà la sto ancora progettando e la metterei in atto subito, non fosse che i miei amici pelosi non ne sarebbero estremamente entusiasti, visto che poi non avrebbero più chi li mantiene! Però quanto sono adorabili! Oramai mi restano solo loro: i gatti. Tra quelli fissi e quelli di passaggio sono una dozzina di dolci ed esigenti esserini Ellis-dipendenti. Sì, come accennavo,sono single e la cosa non mi dispiace poi così tanto, il che dovrebbe preoccuparmi, perché potrebbe essere l'avvisaglia di una menopausa precoce. Ma no! È solo che sono una che "meglio soli che male accompagnati"... E pensare che, per me, prima l'amore era tutto. Quanta ingenuità.Ah. Qualche volta, però, farei carte false per bere ancora il "dolce nettare dell'illusione": quella meravigliosa sensazione di leggerezza, che ti fa avere le allucinazioni senza consumare stupefacenti, che ti fa aggrovigliare lo stomaco al solo intravvedere in lontananza la sagoma di un ragazzo che vedi come se fosse il primo uomo apparso sulla terra dopo Adamo, con qualche vestito in più addosso - solo fino a quando non ci vai a letto insieme, ovvio. Ah,quell'ebrezza intrisa di sensualità, quel futuro incerto che appare così vasto e irraggiungibile ed è meglio così, perché ti sta bene il presente. Bei tempi! Nulla a che vedere con le preoccupazioni che subentrano passati in trent'anni, nella vita di una scrittrice precaria che non ha ancora chiaro dove e come passerà il resto della sua vita. Dovrei innamorarmi ancora, o quantomeno provarci! Sarà anche un'illusione l'amore, ma sì, è l'unico vero elisir di eterna giovinezza e io ho deciso di procurarmelo. In un modo o nell'altro...Dovessi tornare vergine!

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