Colpo al cuore

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Sarà la nuova crema viso alla bava di lumaca che ho comprato da Macy's, o forse l'aria gelida e pungente che c'è oggi, ma mi sento come rinata!

«Ci siamo», Gordon intercetta un parcheggio libero e con una sterzata improvvisa degna di CSI accosta la sua auto, una vecchia Honda color cappuccino, al lato del marciapiede. Il localino che ha trovato per la presentazione del mio romanzo, pare sia a pochi passi.

«Adoro l'Upper West Side!», esclama fiero scendendo dalla macchina con in bocca il suo sigaro aromatizzato alla liquirizia che per poco non gli da fuoco ai lunghi baffi neri – «non potevamo trovare una location migliore di quella che sto per mostrarti, è lì dietro l'angolo!»

Spero di fare una bella figura con il gestore di quel posto, anche se non profumo esattamente di Chanel n 5 in questo momento, grazie ai miei capelli impregnati di aroma di sigaro dalla radice alle punte.

«Hey Gordon, di un po' hai mai provato a smettere con quella roba?

«Sì. Ma non sono riuscito a superare i sette giorni. Avevo due scelte: imbottirmi di caramelline gommose al gusto di liquirizia o fumare un innocuo sigaro! Ho scelto la seconda perché tutto sommato è più piacevole ed economico del dentista!».

Voltiamo l'angolo e scorgo subito un'insegna con la scritta Abracadrabra sulla porta di un piccolo edificio di due piani in mattoncini dall'aria vagamente retro ma decisamente accattivante.

Ci sporgiamo timidamente oltre la soglia d'ingresso e un campanellino chiassoso posizionato al di sopra delle nostre teste avvisa dell'arrivo di qualcuno il responsabile, che al momento non ci onora della sua presenza.

Mi guardo intorno stupefatta: una marea di cianfrusaglie invade l'ambiente piccolo, ma accogliente e dall'aria intima. Ci sono oggetti di ogni sorta: libri polverosi, lampade sgangherate, soprammobili depositati in quello che sembra ai miei occhi un casuale disordine. A ogni occhiata sono sempre più incredula circa il fatto che questo posto sia stato scelto da Gordon come luogo ideale per la presentazione, e lo guardo titubante e con aria interrogativa.

Per tutta risposta lui sfodera un sorriso goliardico che sembra dire "lascia fare a me."

Oh bé, di certo da contratto non posso obiettare. Sarei obbligata ad accettare comunque, anche se il mio editore volesse presentare il mio libro in un'antica prigione celtica riaperta al pubblico per gli appassionati del sadomaso. Diciamo che questa specie di bottega dell'usato è il male minore!

Un improvviso boato rompe il silenzio religioso che regna nell'ambiente.

«Oh no!!! Questo no! Ti prego...», esclama una voce maschile in tono sdegnato. Una voce che ha un non so che di familiare. Ah giusto, l'inquilino del piano di sopra urla allo stesso modo quando il suo dalmata gli fa la pipì sul tappeto!

L'imprecazione disperata proviene dall'area al di là delle tende color porpora che danno accesso al retrobottega.

Cominciamo bene! Spero tanto che questo non sia un messaggio del destino, che funge da premessa a quello che sarà l'esito del mio incontro con i lettori in questo posto, perché se è così, a proposito di "Abracadabra", avrei in mente di sparire prima che quella tenda si apra!

Sto pensando seriamente di farlo, e di trascinare Gordon e il suo sigaro fuori da questo tugurio in meno di tre secondi! Per inventarsi una buona scusa da rifilare a "mago Merlino", c'è tempo e per trovare un altro posto pure! ... Ci saranno i giornalisti delle riviste di cultura e spettacolo più influenti della città e io non posso certo portarli in questa specie di magazzino polveroso!

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