Come i vecchi tempi

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Dopo il riscaldamento, finalmente sono pronta per la serata! Ho scelto di tirare fuori dal sepolcro un abitino rosa in tulle, davvero niente male! L'ultima volta che l'ho indossato sarà stato all'incirca tre anni fa alla presentazione del mio quinto romanzo! E la grande notizia è che ancora mi entra -forzando un po' la mano ma mi entra. Meg, Joy e Barbara mi aspettano da Dave's,un pub le cui pareti sanno praticamente tutto di noi, dai gusti sul cibo a quelli sugli uomini. Abbiamo trascorso lì il meglio delle nostre serate under trenta. Ho deciso di uscire di casa dalla scala antincendio, così se dovessi cadere per colpa del tacco dodici al quale non sono più abituata, se ne accorgerebbe solo la fila di gatti senzatetto che viene a sfamarsi alla mia finestra h24. Quando raggiungo a piedi il locale di Dave, che dista da casa mia qualche minuto, intravedo dalla vetrata l'allegra combriccola e una sedia vuota che attende che io prenda posto. Lo sguardo delle mie tre amiche sembra dire "Hey, però!", sintomo del fatto che forse sono troppo severa con me stessa, quando ritengo di dover appendere al chiodo i capi d'abbigliamento più audaci.«Era ora! Con le gambe che madre natura ti ha dato, non ti si poteva più guardare in sneakers e salopette post parto!», afferma soddisfatta Barbara, alzando in aria il suo cocktail. In effetti erano mesi che cercava di coinvolgermi in un "tour dello shopping sfrenato" come piace a lei, ovvero che preveda acquisti di gonne extra corte e top con scollature che sfiorano l'ombelico. Bè, i suoi trentasette anni non la demoralizzano neanche lievemente.Anzi, appare del tutto entusiasta del suo statuto di sigle in carriera. Naturalmente gode del notevole vantaggio di dirigere uno dei centri estetici più in voga di New York, il che vuol dire tradotto: trattamenti anti età a pioggia e infinite sedute di filler a base di acido ialuronico.«Brindiamo alla presa di coscienza di Ellis, riguardo al fatto che essere una scrittrice di romanzi smielati – ma che spesso non includono il lieto fine - non vuol dire sentirsi necessariamente condannata a vivere tra cucina e sofà!», proclama cinica ed esultante Meg,urtando il suo Margarita contro il Cosmopolitan di Barbara! Maggie,per gli amici Meg, è un'insegnante di Yoga e certo l'assenza di pace interiore e la mancata accettazione incondizionata di se stessa non sono un suo problema.«Meg!Mi fa piacere che almeno oggi, tu abbia deciso di brindare con qualcosa di alcolico, al posto del tè matcha!», esordisco prendendo posto alla tavola rotonda.«E a me fa piacere che tu abbia deciso di vederci in un orario che vada oltre le sei del pomeriggio!... E che ti sia decisa a voltare pagina:era ora che ti dessi una nuova possibilità, dopo Cole.» Ops,eccoci arrivati al tasto dolente. Cole è il mio ex- non troppo ex. Ho omesso di raccontare al gruppo che da quando ci siamo lasciati, un anno e mezzo fa, è "capitato" di rivederci ogni tanto...sì senza impegni e senza pretese, ehm eccetto quelle d'altro tipo! E non so come la prenderanno quando dovrò vuotare il sacco per forza di cose e raccontare che con Cole anche se è finita, non è mai finita. Anche volendo evitare di entrare nei "piccoli dettagli"di cui accennavo sopra e provare a far rientrare la situazione nella casella "ex che sono rimasti amici e si vogliono bene", sarà inevitabile che se ne accorgono da sé: presto o tardi me lo ritroverò davanti in un momento come questo, ad esempio, e siccome io non so mentire, capiranno tutto semplicemente guardandomi.«A Ellis! E al suo prossimo amore! » afferma Joy, la più piccola del gruppo che è anche quella che a differenza di noi altre tre è l'unica ad avere una relazione sentimentale stabile e soddisfacente. Anche qui centra un ex, solo che si tratta del suo ex compagno di università che ora è il suo fidanzato, Potter. «Al mio prossimo amore», rispondo svogliata, cercando con lo sguardo un cameriere che sia pronto a segnare la mia ordinazione.«Nel frattempo però un Cosmopolitan anche per la sottoscritta andrà più che bene!» asserisco sorridente, spostandomi dalla fronte un ciuffo di capelli, come se avessi superato le dodici fatiche di Ercole soltanto ammettendo l'esistenza della remota possibilità di trovare"il vero amore" della mia favolosa vita. «Ai bei vecchi tempi» suggerisce come slogan per il brindisi Barbara e aggiunge - «quando avevamo su per giù venticinque anni New York era solo nostra! Te lo ricordi Ellis?». «Oh sì, anche troppo spesso!» confermo ripensando alle meravigliose giornate trascorse con loro, quando era da poco arrivata in città dal lontano Wyoming. Avevo poco più di vent'anni e tanti sogni nella mia valigia. Trovare un ottimo lavoro, avere una vita da favola... incontrare qualcuno che fosse speciale!. «Noi quattro ne abbiamo viste di storie accadere qui a New York, e dopotutto questo tempo siamo ancora qui!», aggiunge.
«A noi rispondono le altre due in coro», e io mi accodo al loro inno immediatamente dopo, nell'attesa trepidante di trasformare quell'augurio in una tangibile ed eccitante nuova realtà.

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