Leo Valdez [Eroi Dell'Olimpo]

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Immagina per AgneseMillo e CalipsoValdez010
Spero vi piaccia 💚

(L'ho letto anni fa e non mi ricordavo molto, apprezzate l'impegno 😭)

Leo sta vagando senza una meta da diversi minuti ormai.

Finalmente prendo la decisione di fermarlo.

Indossa degli occhiali da saldatore e i capelli sono unti da quello che pare essere olio per motori, una chiave inglese gli sbuca dalla tresca posteriore dei jeans e sul bicipite, scritto a pennarello c'era la parola FIGACCIONE.

-Dove vai conciato così?- domando.

Il tatuaggio finto si addiceva a lui siccome lo era ma non dico niente in proposito.

Si ferma e mi guarda, riparandosi gli occhi dal sole che stava tramontando con una mano -Ciao t/n, stavo proprio pensando a te- sorride.

Stava pensando a... Me?

Perché mai Leo stava pensando a me?

-Perché hai dell'olio nei capelli?- cercai di mantenere un tono di voce normale.

-Perché no- fa spallucce -Comunque, volevo chiederti se ti andava di venire un attimo là- indica un punto imprecisato nel prato.

Ficco le mani in tasca e calcio un sassolino -D'accordo- bofonchio cercando di darmi un contengno per non scoppiare in una risata isterica.

Sorride e si avvia, lo seguo.

Ci fermiamo tra l'erba alta, in cima ad una collinetta da cui si vede tutto il campo mezzosangue.

Leo ha organizzato una specie di pic nic.

-Cos'è?- chiedo.

Che domanda idiota.

Vorrei afferrare quel piatto e spaccarmelo in testa.

-Cibo- risponde.

-Si... Ma... Perché?- insisto.

Perché mai Leo.

LEO VALDEZ dovrebbe voler mangiare con me?

Non siamo nemmeno mai stati tanto amici.

-Ti trovo carina... E sei intelligente... E brava a combattere. Mi piacciono le ragazze indipendenti, poi mi piacciono anche le chiavi inglesi, il cibo, a te piace leggere? Oh si... Mi piacciono anche i gatti- divaga.

Ha appena detto che gli piaccio o sono io pazza?

Inizio a mangiare per l'agitazione, mi ingozzo di patatine fritte.

Lui mi guarda e sorride leggermente.

Mangiamo poi lui senza guardarmi intreccia le sue dita con le mie.

Così, come niente fosse.

Come se il mio cuore non stesse per esplodere in questo momento.

Rimaniamo in silenzio, tenendoci per mano, a guardare il campo che pian piano diventa sempre più silenzioso.

-Leo?-

-T/n? Oh scusa- guarda le nostre mani e scioglie la stretta.

Scuoto la testa e gliela riprendo.

Ora si gira verso di me, i suoi occhi castani sono fissi nei mie.

-Davvero ti piaccio io?-

-Sicuro- afferma convinto giocherellando con la chiave inglese.

Distolgo lo sguardo da lui, il sole è già calato da un pezzo.

L'ultima volta che qualcuno me lo aveva detto era finita che in realtà era uno scherzo crudele per prendermi in giro.

-Non ti sto prendendo in giro, sono serio- ripete sporgendosi.

-Si?- la luce lunare gli fa brillare gli occhi come due perle.

-Si- conferma per poi avvicinarsi ancora.

E ancora.

E ancora, fin quando il suo fiato non mi scalda le guance.

Poi si passa la lingua sulle labbra per inumidirle e si riallontana.

Ancora cala il silenzio.

Diversi minuti in cui il cuore mi martella fin nelle orecchie.

-Tieni- allunga una mano e mi passa un piccolo gufo ricavato dai tappi delle bottiglie e pezzi di metallo che probabilmente aveva in tasca.

Lo lascia scivolare sulla mia mano.

-È bellissimo Leo- sussurro - Grazie-

Menomale che è buio altrimenti vedrebbe che sono diventata un pomodoro.

Si avvicina di nuovo, come prima, sporgendosi verso di me.

-T/n se ti baciassi ora che succederebbe?- domanda inaspettatamente.

-Probabilmente non ti libereresti più di me Valdez- sorrido.

-Non era tra i miei pensieri questo t/c- scoppia a ridere.

-Menomale allora-

Si sporge ancora, le sue mani sono ferme sulle mie guance bollenti.

-Posso?-

Annuisco.

Leo mi sfiora la punta del naso con la sua.

Profuma di olio per motori e grasso dei macchinari.

Poi le sue labbra trovano le mie e le catturano in un dolce bacio.

Le sue mani cercano le mie poi mi abbraccia goffamente.

Gli tocco i capelli scuri, attorcigliando una ciocca alle dita.

Gli allaccio le mani dietro al collo per tenerlo vicino.

-Meglio di quanto immaginassi- dice tra un bacio e l'altro.

Mi stacco da lui.

-Cosa c'è? Ho detto qualcosa di male?-

Scuoto la testa e lo bacio di nuovo, lo sento sorridere contro le mie labbra.

Nulla può rovinare questo momento che mi pare duri un'eternità.



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