Poesia pt.2

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Non pensavo di fare una parte 2 ma effettivamente mancava la reazione di Simone, spero sia carina perchè l'ho veramente scritta di getto stanotte! Ho iniziato anche a scrivere un'altra storia che forse diventerà una mini long, potrebbe arrivare presto.

Simone è un po' agitato. Nell'ultimo periodo l'ansia lo sorprende spesso nei momenti più impensabili. Si sente solo, perché oltre ad aver perso Mimmo, sente Manuel sempre più distante.

Vorrebbe uscire, trovare qualcuno con cui distrarsi, ma proprio non riesce a farlo quel passo.

Gli sembra sbagliato, perché in realtà vuole solo una persona e non la può avere.

Ci ha già provato a dimenticarla, ci ha provato proprio con Mimmo, e non è andata bene. Simone sente che era destino, perché si è illuso per un attimo che l'amore per Manuel potesse diventare qualcosa di fraterno, mentendo al ragazzo ma in primis a se stesso.

Ed ora cerca di raccogliere i cocci della sua anima, sotterrando quel sentimento nel profondo del suo cuore.

Manuel è un po' abbattuto ultimamente; Simone ha provato a chiedergli se ci sono problemi con Nina, ma la risposta è stata: «Ci so' sempre problemi co' quella».

Simone non vorrebbe saperne niente in realtà. Fa già abbastanza male.

Una mattina vede Manuel arrivare da solo, con la sua moto (che Nicola ha prontamente ricomprato dopo che Manuel ha ammesso la stronzata che ha fatto). Nina non si vede, entra in ritardo e passa la ricreazione a tampinare Manuel, cercando di parlare con lui.

Simone non sa che sta succedendo e ha paura a chiedere. Sembra che Manuel sia arrabbiato con la ragazza, che faccia di tutto per evitarla.

Appena finita la ricreazione Simone si rende conto che Manuel ha anche cambiato banco ora, ed è seduto vicino a lui e non più vicino alla ragazza.

Sembra agitato, ma anche deciso.

«Tutto bene?»

Manuel annuisce a fa un mezzo sorriso.

«Sto bene, Simò', tranquillo»

E Simone vorrebbe credergli, ma è evidente che c'è qualcosa che gli sfugge. Non insiste però, perché è stanco e non ha voglia di drammi.

***

La giornata è stata faticosa, e Simone vorrebbe solo infilarsi sotto le coperte e dimenticare il mondo intorno a lui. Ma non può, è sicuro che ha ancora dei compiti da fare e non vuole rimandarli al giorno dopo. Per questo si trascina verso la scrivania e prende il suo zaino.

Prende il diario per controllare che cosa deve ancora fare e trova un foglio piegato a metà. Non ricorda di averlo messo lui, per cui deve essere un biglietto che qualcuno gli ha lasciato. Lo apre e ne riconosce subito la calligrafica, come qualsiasi cosa che riguarda Manuel di cui lui è diventato un esperto.

E' una poesia. Simone rimane interdetto per un momento prima di realizzare il significato delle parole che legge sulla carta.

Non sa cosa pensare, mentre una sensazione strana lo attraversa.

Non ci pensa due volte a prendere il telefono e a chiamare l'altro, che però non risponde. Simone sta già per inviargli un messaggio quando sente il rumore di ruote sulla ghiaia.

Manuel è già nel giardino di Villa Balestra, appoggiato alla moto col casco in mano. Non ha la sua solita posa strafottente. Per un attimo a Simone sembra quasi timido, eppure Manuel timido non lo è stato mai.

Nonostante Simone sia più piccolo di un anno, ha sempre sentito il desiderio di proteggere l'altro ragazzo, di stringerlo tra le sue braccia, di non lasciare che niente gli faccia del male. E in quel momento Manuel gli sembra una piccola cosa preziosa e fragile, ma non può farsi ingannare.

Lo raggiunge a grandi falcate stringendo tra le mani il foglio di carta che ha trovato nel suo zaino.

«Che significa?» gli chiede con voce bassa. Non vuole guardarlo negli occhi, non vuole nemmeno lontanamente sperare perché, se avesse capito male, il dolore sarebbe così forte da non riuscire ad uscirne intero.

«Che significa secondo te, Simò'?»

«No, Manuel, non secondo me» dice arrabbiato. «Devi parlare chiaro, devi dire come stanno le cose perché altrimenti finisce con me che ho il cuore spezzato e tu che te ne vai».

«E allora parlamo chiaro» dice Manuel con la voce che trema. «Parlamo del fatto che te amo da un sacco di tempo ma non c'ho avuto le palle di dirtelo fino a mo'. Parlamo del fatto che t'ho visto innamorarte de n'altro e mi sono andato ad invischia' co una che a momenti me fa usci' de testa. Io non so se valgo la pena, perché so' un disastro, ma ho scritto quella poesia perché te amo e non potevo più sta zitto»

Manuel ha il fiatone, Simone vede i suoi occhi lucidi e non ragiona più.

Si lancia sulle sue labbra mentre con le mani stringe forte le sue guance. Sa che questa volta Manuel non scapperà, perché dopo una dichiarazione del genere non ha più dubbi, ma sente il bisogno di tenerlo stretto a sé.

«Ti amo anche io» gli sussurra staccandosi soltanto per un attimo, mentre l'altro strizza gli occhi e una lacrima solitaria scende sulla sua guancia.

***

Più tardi, mentre sono stesi sotto le coperte, in due sul letto di Simone, si rendono conto che non hanno nemmeno bisogno di parole per comunicare.

Simone si sente appagato e felice come non era mai successo prima, mentre affonda le dita tra i ricci di Manuel, che sonnecchia col viso appoggiato alla sua spalla nuda.

Si ricorda di non aver fatto i compiti per cui aveva preso il diario dallo zaino, ma non gli interessa. Fosse per lui non si alzerebbe mai più da quel letto, ma se qualche ora prima il motivo era la stanchezza, ora è la bolla di calore e dolcezza che lo fa sentire al settimo cielo.

Pensa che diventerà dipendente da un Manuel così docile, che per la prima volta si mostra fragile. Ne ha avuto solo piccoli accenni, ma ora l'altro ragazzo ha deciso di far crollare i suoi muri.

«Pe' la cronaca» mormora Manuel con voce assonnata. «Co' Nina è finita, io voglio solo te. Lo possiamo pure di' a tutti, tanto pure mia sorella lo sa già»

«Va bene» risponde Simone ridendo.

«Volevo esse' chiaro» biascica stanco.

Poi si riaddormenta, e Simone non può che guardarlo, sempre più innamorato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 15 ⏰

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