Maglione (parte 1)

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Manuel non vuole uscire quel giorno; il suo obiettivo quel sabato pomeriggio era quello di rintanarsi nel garage, trovare dei lavoretti da fare che gli tenessero impegnata la mente, ma l'universo ha piani differenti per lui.

Chicca aveva insistito, facendo anche leva sul suo senso di colpa.

«Me lo devi, con tutte le volte che m'hai fatto pena'» gli ha detto al telefono, e Manuel non è stato capace di dirle di no.

Nell'ultimo periodo fa fatica a riconoscersi, a volte. Non riesce più a passare per duro e insensibile da quando Simone ha avuto l'incidente. E non solo con Simone, di cui è diventato praticamente l'ombra, ma anche con le altre persone a cui vuole bene. Chicca è diventata a tutti gli effetti la sua migliore amica e sa che deve dedicarle del tempo. È la giornata perfetta, perché Simone ha deciso di fare la stessa cosa con Laura per cui Manuel non è andato a Villa Balestra.

Tuttavia, Manuel è preda di un tumulto interiore e non si sente pronto ad avere lo sguardo indagatore di Chicca che cerca di scavare dentro di lui.

Il problema è Simone, che nell'ultimo periodo ha deciso di farlo impazzire, anche se ne è del tutto inconsapevole.

Manuel non fa che pensare a lui, da qualche settimana ha capito che vorrebbe qualcosa di più, ma non si fa avanti perché teme che invece Simone non provi più le stesse cose. Dall'incidente hanno accantonato del tutto i loro trascorsi e sono rimasti amici, e ora Manuel ha paura di ricevere un rifiuto.

Ha paura che Simone si sia reso conto che può ambire a qualcosa di meglio.

Cerca di non pensarci mentre indossa una maschera di indifferenza e si prepara per andare a prendere Chicca con la moto.

E così, per le prime ore va tutto bene. Chicca vuole fare shopping e così lo costringe a passare da un negozio all'altro, chiacchierando del più e del meno e accontentandosi dei mugugnii di assenso di Manuel.

Chicca però propone di fermarsi a prendere qualcosa in un bar, ed è lì che incastra il ragazzo.

«Te credi che non me ne so' accorta, ma c'hai qualcosa per la testa. Racconta!»

Manuel prova a negare, ma sa già che è una battaglia persa con lei. Sta ancora decidendo come iniziare il discorso che Chicca si mette ad osservare qualcosa dietro di lui, sorride e poi si sbraccia per salutare qualcuno.

Manuel si gira e si congela sul posto. Stanno arrivando nella loro direzione Laura e Simone.

E Simone è bellissimo: ha l'aria trafelata di chi è stato trascinato a fare shopping (esattamente come Manuel). Sorride ma ha le guance leggermente arrossate dalla camminata e dell'aria fresca d'autunno.

Ma è come è vestito che cattura subito l'attenzione di Manuel: le lunghe gambe del ragazzo sono fasciate da un paio di jeans neri e sopra indossa un maglione bianco e nero che Manuel non gli ha mai visto. Gli sta divinamente, perché lo avvolge e lo rende più morbido. Manuel adora quel tipo di maglioni, anche se non ne possiede, perché quelli veramente morbidi e di qualità sono anche troppo costosi per le sue tasche.

Con suo orrore, visto l'argomento che stava per affrontare con Chicca, Simone e Laura decidono di unirsi a loro per fare una pausa dagli acquisti.

Quando si siedono con loro, il cervello di Manuel va in corto circuito e non capisce più nulla.

Simone è così bello che fa fatica a concentrarsi su qualsiasi cosa che non sia lui. Non riesce nemmeno a sentire cosa dice, è concentrato solo sulle labbra che si muovono, sulle sue mani che allisciano la stoffa del maglione, carezzandone dolcemente i disegni.

Manuel sa che a breve imploderà se non fa qualcosa. Nella sua mente solo il pensiero dell'altro: se lo immagina completamente nudo, solo con quel maglione addosso che lo avvolge così bene.

Per questo motivo si alza e biascica due parole sul bisogno di andare in bagno. Deve mettere un po' di distanza tra lui e l'altro ragazzo se non vuole fare qualcosa di avventato.

Si chiude in una delle cabine, appoggiandosi alla porta per cercare di respirare. Il suo cuore batte a mille, le sue mani sono sudate.

Esce dalla cabina e fa per lavarsi le mani e rinfrescarsi un po' il volto bollente, quando nota Simone appoggiato ad uno dei lavandini.

Si blocca per un momento poi con cautela si dirige al lavandino a fianco.

«Tutto bene?» chiede Simone. «Mi sei sembrato strano prima. Ti ha dato fastidio che ci siamo uniti anche noi?»

Manuel avrebbe voglia di sbattere la testa contro il muro.

«Ma no, da dove te vengono ste idee» fa, cercando di ridere. Sa che il suo tono lascia trasparire nervosismo e, se conosce Simone, sa che non demorderà così facilmente.

«Manu» fa quello infatti, incrociando le braccia al petto.

«Davvero Simo', tutto bene» poi, un po' per cambiare argomento, fa forse la scelta più sbagliata. «Bello sto maglione, non te l'ho mai visto addosso».

Simone arrossisce e guarda giù, verso quel capo di abbigliamento che sembra turbare tanto Manuel.

«Dici? Non ero sicuro di prenderlo, ma Laura ha detto che mi stava benissimo, tanto che mi ha costretto ad indossarlo subito. Non sembro ridicolo quindi?»

Manuel prova di nuovo la sensazione di sbattere la testa contro il muro.

«Simo', fidate, sei tutto tranne che ridicolo» e poi, forse troppo preso dall'altro ragazzo che è adorabilmente imbarazzato, si lascia sfuggire un «Vorrei io quel maglione, ma vorrei anche togliergliertelo».

Simone spalanca gli occhi, sorpreso, mentre Manuel realizza ciò che ha appena detto e scuote la testa. Si dà da solo una pacca sulla fronte maledicendo il suo cervello che non pensa mai prima di parlare, che butta fuori sempre le parole prima di realizzare cosa sta veramente dicendo.

«In che senso?» fa Simone, la voce un sussurro.

E visto che ormai Manuel ha perso la sua dignità, decide che è inutile mentire.

«Nel senso che vorrei un maglione come il tuo, nel senso che con quel maglione sei bellissimo... ma vorrei vederti senza»

Prende un respiro:

«Anzi, vorrei vederti senza alcun vestito addosso».

TO BE CONTINUED

Ti ho sempre cercato ma non lo sapevoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora