Anima Gemella || Max Verstappen|| Vol.2

Capitolo 19

Tu sei come sei

perchè non parli mai

il sole nei tuoi occhi

brucia tutto e te ne vai

bella come sei

non cambiare più

a illuminarmi l'anima

ci riesci solo tu

- Sei Come Sei, Clementino, Gigi Finizio, Ntò

Rory era seduta sul divano del suo appartamento. Erano oramai passate un paio d'ore da quando Max era andato via. Nonostante il male che aveva provato a scoprire la verità, lui era stata l'unica persona a riuscire a farla uscire dalla stanza, a farla mangiare.

Lui era capace di salvarla.

Si rese conto che non era una cosa scontata e che doveva pur significare qualcosa, Max Verstappen era stato capace di farla rinascere dalle sue ceneri. Era riuscito a far pompare di nuovo il sangue nelle sue vene. Era stato la sua boccata d'aria fresca che aveva inebriato i suoi polmoni.

Max aveva smosso la sua anima e l'aveva fatta vibrare come la corda di un violino. L'aveva raccolta da terra e aveva rimesso a posto tutti i cocci della sua vita. Max aveva visto oltre i suoi occhi e aveva scoperto la persona che lei realmente era, andando oltre la bellezza estetica soffermandosi su quella interiore che caratterizzava Rory.

Nessuno nella sua vita era stato capace di farlo. Nemmeno il suo ex ragazzo. Anzi, mentre Caleb riuscì solamente a spezzarla, soffocando il suo essere, Max aveva fatto di tutto per darle ossigeno, a costi di rompersi egli stesso.

Lui la rispettava. Rispettava il suo volere ed i suoi tempi, mettendo in secondo piano i suoi.

La porta d'ingresso si aprì. La prima immagine che vide Felicity entrando fu la figura di Rory sul divano. Sorrise mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime. Max ce l'aveva fatta. Fece cadere la borsa sul pavimento e corse dalla sua amica, sedendosi accanto a lei e stringendola in un forte abbraccio.

Rory in un primo momento fu sorpresa dal gesto ma strinse la bionda più forte tra le sue braccia. Si liberò anche lei in un pianto. Le era mancata e sapeva che Felicity aveva agito solo nel suo bene, vedendosi coinvolta in una situazione scomoda. Probabilmente lei avrebbe fatto lo stesso.

«Hai mangiato?» chiese l'amica continuando a stringerla forte. Rory annuì solamente.

«Rory, ti prego perdonami, io non avrei voluto nasconderti la verità-»

«Ssh! Va bene così» la interruppe la mora, sussurrando quelle parole. Perché infondo era vero, andava bene così.

«Lo hai chiamato tu?» chiese poi, riferendosi al pilota. Felicity rispose affermativamente, un po' preoccupata della reazione che avrebbe avuto l'amica, ma la mora sorrise solamente.

«Ti racconto tutto mentre prepariamo la cena» disse poi, alzandosi dal sofà invitando la sua amica a fare lo stesso.

Un tassello della sua vita, forse quello più importante, era tornato al suo posto.

Il mattino seguente Rory spense la sveglia del suo cellulare. Non si sentiva ancora in forze per alzarsi all'alba per praticare l'attività fisica, così decise di restare un altro po' a letto, rimandando l'allenamento al giorno seguente. Era in procinto di riaddormentarsi quando il suono del campanello penetrò nei suoi timpani. In un primo momento decise di ignorarlo ma chiunque fosse all'esterno della porta insisteva.