Capitolo 9: 8. NERO ABISSALE - NERO FUMO

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Note: Per favore, saltate i paragrafi in corsivo all'inizio del capitolo se non volete leggere descrizioni di violenza sessuale/violenza/stupro.

8. NERO ABISSALE - NERO FUMO

Riesco appena a fare rapporto a Harry e a uscire barcollando dalla sala riunioni prima di iniziare ad andare in iperventilazione. Con le ginocchia deboli, lascio l'atrio in direzione della sala traumi. Devo procedere a tastoni lungo le pareti di cemento grezzo perché le mie gambe minacciano di cedere. Ho bisogno di una Pozione Calmante. Subito. Adesso.

I ricordi mi inondano il cervello e mi fanno inciampare.

Le mani di Scabior salgono lentamente sul mio stomaco, arrotolando la maglietta. Le sue dita toccano la mia pelle nuda e mi fanno venire la pelle d'oca. Disgusto. Disgusto. Disgusto. Non mi ha nemmeno legato, ma sono così debole che non posso difendermi. Sono settimane che non mi danno quasi più da mangiare.

Annaspo e sprofondo in ginocchio. Le mie mani trovano appoggio sul pavimento freddo, ma ho comunque la sensazione di cadere. Sempre di più, sempre di più.

L'altra mano mi afferra il mento e mi costringe a girare la testa. Mi guarda con aria lasciva. Gli mancano due denti dalla bocca. Mi vengono i conati di vomito e lui non ha ancora iniziato.

"Oggi ti ho tutta per me", sussurra e si china in avanti. Affonda il viso tra i miei capelli e fa un respiro profondo. "Ci divertiremo tantissimo insieme".

Non riesco a respirare. Mi sembra di essere sott'acqua e che qualcuno mi spinga la testa verso il basso ogni volta che cerco di risalire per prendere aria. Sono appena sotto la superficie, ma non ho scampo.

Il suo pollice mi sfiora il labbro inferiore, poi la sua mano scende sulla mia gola, tenendomi ferma. L'altra scivola sul mio petto ora esposto e tra le mie gambe. Gemo quando spinge due dita dentro di me.

"Sì, ti piace, vero? Tu, piccola lurida..."

La mia vista si offusca e tutto il mio corpo inizia a tremare così violentemente che sento i denti battere. È strano che un senso si affievolisca mentre un altro si acuisce. È ancora più strano che riesca a pensarci, perché non riesco ancora a respirare. I miei polmoni hanno spasmi e si rifiutano di funzionare.

"Hermione?"

Sento la persona che ha chiamato il mio nome iniziare a correre. Pochi secondi dopo, qualcuno si accovaccia davanti a me. Con le ultime forze, sollevo la testa e guardo direttamente il volto preoccupato di Neville. Anch'esso è stranamente offuscato, addirittura sfocato.

"Respira con me", mi chiede con fermezza.

Inspira profondamente, poi espira lentamente. Cerco di imitarlo, ma non funziona. Qualcosa mi cola sulla guancia. Sto forse piangendo?

"Devi respirare, Hermione. Dentro e fuori. Dento e fuori".

Non c'è possibilità. Le mie labbra si muovono in silenzio mentre cerco di dirgli che non ce la farò. Neville impreca sottovoce e incrocia le braccia dietro la schiena.

"Una mano sul mio petto", ordina. "Ora, Hermione".

Mi tiro indietro di riflesso. Ma no, fermati. Questo è Neville, il mio amico. Lui saprà cosa è bene per me. Mi aiuterà. Allungo la mano con esitazione e gliela appoggio sul petto, come mi ha chiesto.

"Molto bene", dice con sollievo. La sua voce è ora più dolce, non più così insistente. "Riesci a sentire il battito del mio cuore, Hermione? Sì? Perfetto. Ora respiriamo. Concentrati sul mio respiro. Sono qui e supereremo tutto questo insieme".

REBEL - TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora