Capitolo 23: 22. GRIGIO TEMPESTA - GRIGIO SPORCO

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22. GRIGIO TEMPESTA - GRIGIO SPORCO

"Briefing preliminare, Blaise", dico allegramente.
Né il vento gelido che ci ha accolti nel Wiltshire né la pioggia battente che sta inzuppando il mio equipaggiamento da combattimento nonostante l'Incantesimo di protezione dalla pioggia riescono a scacciare dal mio viso l'ampio sorriso dovuto alla pacca di Malfoy sul sedere.
Blaise si volta verso di me e alza un sopracciglio.
"Per una missione di questo calibro, sembri fin troppo allegra", commenta seccamente.
Ah, quindi nessun vero briefing preliminare oggi, superstizione o meno.
Alzo le spalle con innocenza.
"Dobbiamo rimanere ottimisti, giusto?" Rispondo. "Fino alla fine".
Blaise si lascia andare a un mormorio d'assenso, poi riporta lo sguardo verso il limite degli alberi, da cui il Patronus di Oliver potrebbe spuntare da un momento all'altro e dare così il segnale di partenza alla squadra di attacco.
"Sai che ti adora, vero?", chiede all'improvviso. "Lo conosco abbastanza bene da poterti assicurare che diceva sul serio alla riunione strategica. Farebbe qualsiasi cosa per te. Anche morire, temo".
Il suo tono serio mi toglie il sorriso dal viso. Giro la testa per la sorpresa e lo gaurdo accigliata. Blaise emette un sospiro sommesso e un muscolo della sua guancia si contrae.
"Quello che sto cercando di dire è che oggi dovete prendervi cura l'uno dell'altro ancora meglio di prima", continua severo. "Lavorare così a stretto contatto con qualcuno a cui si tiene profondamente comporta alcuni rischi. Io so certamente di cosa sarei capace se sospettassi che Ginny fosse in pericolo. E sotto questo aspetto, Draco è proprio come me".
E all'improvviso capisco cosa sta cercando di ottenere Blaise con le sue parole: mi sta chiedendo di non abbandonare il suo amico se si dovesse arrivare al dunque. Il fatto che si senta di doverlo chiedere mi fa riflettere. Non dovrebbe conoscermi meglio?
Il mio primo impulso è quello di reagire in modo sprezzante, ma poi cambio idea. Le intenzioni di Blaise sono buone, ne sono certa. È solo che anche lui ha paura. E come potrei dargli torto?
Mi prendo un momento per formulare una risposta adeguata.
"Mi hai chiesto se so che mi adora", esordisco, sbattendo le palpebre rivoltaverso di lui. "Sei un buon amico, Blaise, anche se dovresti sapere che sono innamorata di lui. E lo sono da un bel po', a dire il vero. Quindi posso prometterti che farò tutto ciò che è in mio potere per assicurarmi che non gli accada nulla. Per puro egoismo, ovviamente".
Alle mie ultime parole, le labbra di Blaise si incurvano in un sorriso.
"Beh, non avevo bisogno di sentire altro", dice proprio mentre il Patronus di Oliver illumina la radura. "Allora siamo a posto. E ora mettiamo fine a questa follia".

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Cazzo, cazzo, cazzo.
È l'unica parola che mi passa per la testa mentre le corde mi avvolgono i polsi e le caviglie.
Erano in tre e avevano l'elemento sorpresa dalla loro parte, mentre io e Ron siamo caduti ignari nella loro trappola. Grazie a Merlino, Harry non ha avuto la stupida idea di intervenire e quindi di far saltare la sua copertura. È ancora nascosto al sicuro sotto il mantello di suo padre, il che è una piccola consolazione. Ron, invece, giace a terra sanguinante da quando Rodolphus lo ha colpito alla tempia con un vaso antico. Niente magia, solo un colpo altrettanto preciso e brutale. È davvero un disastro.
"Maledetti animali", sibilo con rabbia, dopo aver dato una rapida occhiata a Ron per assicurarmi che respiri ancora.
"Ora, basta", mi rimprovera Bellatrix prima di inclinare la testa all'indietro e scrutare il secondo livello della biblioteca illuminata da candele. "Ci sono solo la sanguesporco e il ragazzo Weasley, mio signore. Nessuna traccia di Potter o Draco".
"Allora interroga i nostri ospiti", si sente sibilare dall'ombra di un'alcova.
Il suono della voce di Tom mi fa correre un brivido lungo la schiena, non lo sentivo da tanto tempo.
Bellatrix mi punta contro la bacchetta.
"Dov'è il ragazzo?", chiede con un sorriso fin troppo dolce.
Prima che io possa aprire bocca e sputarle addosso una risposta sprezzante, nel corridoio si sentono dei passi fuori dalla porta socchiusa della biblioteca.
I tre Lestrange reagiscono in modo sorprendentemente rapido. Con un Silencio non verbale, Bellatrix si assicura che io non possa farmi sentire, tanto meno avvertire il nuovo arrivato. Un brusco movimento della bacchetta di Rabastan spegne tutte le candele della stanza. Rodolphus borbotta un incantesimo incomprensibile che fa scivolare me e Ron dietro una delle librerie e quindi fuori dalla vista, almeno per tutti quelli che sono sulla porta. Lui, dal canto suo, tiene gli occhi puntati su di me e la bacchetta pronta.
Devo guardare impotente mentre Bellatrix sguscia via nell'oscurità. Poco dopo, il cigolio dei cardini della porta annuncia che un'altra persona è entrata nella stanza. Non ho dubbi su chi sia, e questo fa sì che il mio cuore si abbandoni a un infelice galoppo.
Mentre i passi esitanti si avvicinano sempre di più, comincio a strappare le corde in preda al panico. Rodolphus riaggiusta la bacchetta in modo che la sua punta sia puntata minacciosamente sulla mia fronte, e allora rinuncio ai miei sforzi. È già abbastanza grave che non riesca ad avvertire Malfoy, non ho bisogno anche di essere Chaintata, dopotutto non servirebbe a nessuno di noi due se fossi svenuta anch'io. Tuttavia, non perdo l'occasione di uccidere Rodolphus con gli occhi.
All'improvviso, c'è un movimento tra i tre Mangiamorte. Forse Bellatrix, che non riesco più a vedere dalla mia posizione dietro l'enorme libreria, gli sta dando il segnale. O forse sta agendo in modo intuitivo. In ogni caso, Rabastan esce dall'ombra per posizionarsi proprio davanti al camino e accanto a un tavolino con un calderone a cui non avevo ancora prestato attenzione.
"Ciao Draco", sogghigna, confermando i miei peggiori sospetti. Il mio cuore sprofonda. "Sei arrivato giusto in tempo per la festa. Cosa posso offrirti? Una burrobirra, un Firewhisky, uno Schiantesimo?"
La prima cosa che sento è una risata deliziata, poi la voce di Bellatrix ("Dormi bene, tesoro") e infine un tonfo. Gemo in silenzio, chiudendo gli occhi per la disperazione. Quando li riapro, Bellatrix sta facendo levitare Malfoy sul tappeto davanti al camino.
Striscio in avanti sulle ginocchia, ma Rodolphus mi sbarra la strada.
"Molto bene, Bellatrix", la voce fredda di Tom riecheggia nella biblioteca. "Usa il tempo in cui è incosciente per dare un'occhiata alla sua mente".
Un sudore freddo si forma sulla mia fronte mentre mi rendo conto che stiamo per essere esposti.
Bellatrix vedrà Harry indossare il Mantello dell'Invisibilità. Riuscirà a capire che lui è nella stanza con noi e non voglio immaginare cosa succederà quando lo dirà al suo padrone. Nel peggiore dei casi, Tom e i suoi Mangiamorte spareranno maledizioni alla cieca finché non colpiranno accidentalmente Harry con una di esse. Nel migliore dei casi, decideranno di non correre rischi e si ritireranno precipitosamente. Sicuramente uccideranno me, Malfoy e Ron prima di andarsene, ma almeno Harry sopravviverà. Questa è la cosa più importante, dopotutto, dovrà essere in grado di far fuori Tom non appena si presenterà la prossima occasione. O meglio, se mai si presenterà un'altra occasione.
Guardo con ansia Bellatrix che si accovaccia accanto a Malfoy e gli solleva una palpebra. Nei pochi secondi in cui esegue la Legilimanzia su di lui, c'è un silenzio di tomba. Quando alza di nuovo lo sguardo, le sue labbra sono corrucciate in un broncio.
"Erano solo in tre, mio signore", esclama, con un certo disappunto. "Draco, il rosso e la sanguesporco. Nessun indizio sulla posizione di Potter".
Ah. Che stupida, negligente, presuntuosa stronza.
Faccio fatica a non farmi scappare una risata di scherno. Espiro lentamente l'aria che ho trattenuto a causa della tensione nervosa.
"Sei sicura?" Tom ringhia con una punta di fastidio nella voce.
"Certo che sono sicura", risponde Bellatrix, che sembra anche un po' irritata.
Oh, cosa darei per essere presente quando Tom scoprirà che lavoro sciatto ha fatto oggi la sua dolce metà.
Poi mi ricordo che probabilmente ci sarò. Questo mi riporta con successo con i piedi per terra. Deglutisco con forza.
Dopo che Bellatrix ha legato anche Malfoy, salta in piedi e si rivolge al marito e al cognato. Segue un borbottio di cui non capisco una sola parola. Conoscendo i tre, probabilmente stanno litigando su chi di noi debba essere torturato per primo per ottenere le informazioni che il loro Signore desidera così disperatamente.
Ignoro la conversazione ovattata e allungo il collo finché nn riesco a vedere bene Malfoy. La vista della sua figura immobile sul pavimento mi stringe la gola, ma dato che, in ogni caso, sonostata silenziata, non investo energie per arrabbiarmi con me stesso. Invece, metto tutta la mia concentrazione nell'incantesimo non verbale che voglio eseguire.
Reinnerva, penso disperatamente. Reinnerva, Reinnerva, Reinnerva.
Invano. Lo Schinatesimo che Malfoy ha ricevuto da Bellatrix continua a fare il suo lavoro in modo affidabile, mentre la mia pazienza e la mia compostezza diminuiscono. Do ancora una volta uno strattone alle corde, ma sono assolutamente sicure. E comunque è inutile, mi rendo conto. Quando siamo entrati nella biblioteca, sono stata disarmata. Anche se riuscissi a liberarmi, sarei praticamente fregata. Un tre contro uno potrebbe essere un gioco da ragazzi per me, ma solo se ho la bacchetta a portata di mano. E non ce l'ho, perché è fuori portata, in una delle tasche interne della veste di Rodolphus.
Urgh, porca miseria.
"Direi di provare prima con il rosso", ringhia Rodolphus proprio in quel momento. "Guarda quanto sangue ha perso. È l'anello più debole della catena. Parlerà".
Mi giro sulle ginocchia e comincio a urlare a squarciagola.
Tieni giù le tue sporche mani da Ron, è quello che vorrei gridare. Sei morto se lo tocchi anche solo con un dito. Ti ammazzo, cazzo.
Ma non esce alcun suono dalla mia bocca, ed è per questo che non mi prestano attenzione. Mi agito, inveisco e mi infurio, ma tutto per nulla.
"Il traditore è sveglio", dice Rabastan all'improvviso, facendomi gelare.
Mi volto di nuovo, sbattendo le palpebre impaurita verso Malfoy, che ha effettivamente aperto gli occhi e fissa il suo sguardo torvo sui Lestrange.
Forse è merito del mio Reinnerva senza bacchetta se ora è sveglio. O forse no. Potrebbe anche essere una coincidenza. Ogni Schinatesimo prima o poi svanisce.
"Mio Signore", strilla Bellatrix eccitata. "Il tuo servo più fedele è di nuovo tra i vivi".
Senza alcun incantesimo o movimento di bacchetta, il calderone dietro di lei inizia a bollire. E poi accade ciò che temevo di più da quando ho saputo che era in agguato da qualche parte nell'oscurità della biblioteca: Tom fa la sua grande apparizione.
La sola vista di lui mi fa salire la bile in gola. Forse non è così imponente come alla Battaglia di Hogwarts, ma il suo volto senza naso è ancora piuttosto intimidatorio e i suoi occhi rossi non mostrano alcun segno di pietà.
Mentre tremo per l'orrore silenzioso, lui alza lentamente la bacchetta e...
"Crucio".

REBEL - TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora