Capitolo 11: 10. NERO NOTTE - NERO OPALE

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10. NERO NOTTE - NERO OPALE

La nuova settimana inizia con un paio di catture in cui ho un ruolo importante.

Adrian Pucey muore durante Exit, cosa che accetto con un'indifferente alzata di spalle quando Harry me ne parla, ma Daphne Greengrass sopravvive al rituale. Sono presente durante il suo interrogatorio, ma lascio presto la stanza quando diventa chiaro che non sa nulla che possa esserci utile.

Il fatto che gli interrogatori siano in gran parte inconcludenti diventerà prima o poi un problema. Liberare masse di Mangiamorte dai loro Marchi Neri non ci fa alcun favore se non hanno nuove informazioni da darci. Al contrario. Dobbiamo ospitarli da qualche parte, tenerli d'occhio ventiquattrore su ventiquattro e, come se non bastasse, nutrirli, il che richiede sempre più aggiustamenti logistici. La Resistenza è ben organizzata, ma le nostre risorse non sono illimitate. Non si può andare avanti così per sempre. Malfoy dovrà presto dare suggerimenti più concreti, almeno per quanto riguarda i potenziali candidati per Exit.

Giungo a questa conclusione nel momento esatto in cui entro in palestra al fianco di Ginny. È mercoledì mattina e sto andando ad allenarmi per la prima volta dopo quindici giorni. La ricerca di Greyback, la 'cosa' con Malfoy e il mio soggiorno al Campo Bianco mi hanno distratto con successo per un bel po', ma ora che sto iniziando a fare stretching mi rendo conto di quanto mi siano mancati gli allenamenti.

Con la coda dell'occhio scorgo la chioma bionda di Malfoy, ma evito di guardarlo. Sono quasi certa che Ginny mi stia osservando da vicino, e posso fare a meno delle sue prese in giro.

I miei sforzi sono - come potrebbe essere altrimenti - vani.

"Allora, glielo hai chiesto?" Ginny si informa con curiosità, mentre inizia a riscaldarsi con disinvoltura.

Apparentemente disinteressata, abbasso gli occhi sulla corda per saltare, che sto districando con grande difficoltà, e faccio finta di niente.

"A chi ho chiesto cosa?"

Ginny fa un verso di impazienza.

"Malfoy? Se voleva venire alla mia festa?"

Scrollo le spalle.

"Gli ho accennato che c'era una festa di compleanno in arrivo e che non gli era vietato andare, sì", mento sfacciatamente. Faccio un salto di prova, poi, sospirando, estraggo la bacchetta e accorcio la corda per saltare di parecchi centimetri. Maledetti giganti. "Non so se verrà davvero".

"Accidenti", canticchia Ginny con una punta di divertimento nella voce. "Vi incontrate spesso per chiacchierare, o..."

Un'altra voce, molto più seria, interrompe Ginny a metà frase.

"Posso parlarti un attimo?"

Sollevata, alzo la testa, ma la speranza di una gradita distrazione svanisce subito nel nulla quando mi accorgo che è il volto teso di Dean quello che sto guardando.

"In privato", aggiunge.

Ginny si ritrae, borbottando stizzita tra sé e sé. Da parte mia, lascio cadere la corda per saltare e metto le mani sui fianchi.

"Cosa c'è?" Chiedo bruscamente.

"Ho pensato", esordisce Dean. "A quello che ho visto l'altro giorno. Hai detto che non erano affari miei, ma..."

"Certo che sì", interloquisco. "Qualunque cosa tu pensi di aver capito non è comunque vera, ma in ogni caso non sono affari tuoi, e questo non è cambiato negli ultimi giorni".

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