10 - 9. NERO SEPPIA - PIANO NERO

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9. NERO SEPPIA - PIANO NERO

Stanotte è la notte, sussurra la mia voce interiore. Il tuo tempo è scaduto.

Francamente, prima o poi doveva succedere. Per anni ho sfidato la fortuna e ho sprecato senza pietà tutto il mio buon karma. Detto questo, questa volta è tutta colpa mia, perché non sono stata "attenta", almeno non a me stessa.

Era Malfoy, davanti al quale alzavo principalmente lo scudo. Malfoy, che osservavo con la coda dell'occhio mentre duellava. Malfoy, per il quale mi sono girata con un altro Protego sulle labbra mentre il suo avversario si preparava a scagliargli contro una Maledizione Mortale. Si è rivelato del tutto superfluo, perché non aveva affatto bisogno del mio aiuto. Ma quella breve, inutile, insensata preoccupazione ha permesso a Greyback di disarmarmi.

Quanto si può essere stupidi?

Non so nemmeno cosa l'abbia scatenata. Forse il fatto che Malfoy ha mantenuto la parola data e mi ha portato davvero da Greyback. O il modo in cui mi ha offerto di Materializzarci a turno, così non sarei stata così esausta quando saremmo arrivati qui. Forse perché, in fondo, da quella notte nella casa sull'albero ho capito che tutto quello che ha detto finora è vero. In ogni caso, improvvisamente mi sono resa conto che non potrei sopportare che gli succeda qualcosa mentre è in giro con me. Soprattutto in una missione così egoistica, senza alcuna prospettiva di rinforzi, tanto meno di salvataggio, se qualcosa fosse andasse storto.

Così eccomi qui: senza bacchetta, con lo stomaco che brontola all'impazzata e i palmi delle mani umidi di sudore. Battuta in astuzia, vulnerabile e assolutamente indifesa. E come se non bastasse, sarà proprio Greyback a porre fine alla mia vita. Un'ironia del destino che sembra una doppia sconfitta.

"Granger, guardami", risuona la voce di Malfoy.

Il suo tono è implorante, ma non riesco a distogliere lo sguardo dal volto di Greyback. La paura che mi salti addosso non appena lo faccio è troppo grande. Mi sento come un cervo davati ai fari.

"Chiudi quella cazzo di bocca", ringhia Greyback a denti scoperti. "Dovrei sbranarti per aver ingannato il Signore Oscuro, Malfoy, ma ho appena cambiato idea. Qualunque sia la farsa che voi due stavate cercando di mettere in piedi qui, sarai tu ad assistere al gran finale!"

Senza ulteriori avvertimenti, fa un passo avanti e mi mette una mano attorno al collo. Anche se non la stringe, il respiro mi si blocca in gola e tutta una serie di ricordi accuratamente repressi mi attraversano la mente.

Le mie ginocchia minacciano di cedere. Ancora. All'improvviso, mi ritrovo di nuovo in ginocchio in un corridoio grigio cemento, solo che questa volta non c'è Neville accovacciato davanti a me per aiutarmi a riprendere il controllo del mio corpo. Cerco di ricordare la tecnica che ha usato per riportarmi indietro. Che cos'era?

Un mare calmo, il dolce rumore delle onde, una superficie che si allontana, respiri profondi.

Dentro, fuori, dentro, fuori.

In qualche modo funziona.

"Non sapevo che ti mancassi così tanto, Sanguesporco", sussurra Greyback, il suo alito puzzolente mi sfiora il viso.

Mi oppongo disperatamente al conseguente conato di vomito, perché se vomitassi adesso, soffocherei nel mio stesso vomito, ne sono certa. Anche se... probabilmente sarebbe sempre meglio che morire per mano di Greyback. Ignora il mio evidente disgusto e continua a parlare.

"Avresti sempre potuto tornare da me in qualsiasi momento, dopo che i tuoi amichetti ci hanno separati. Ti avrei accolto a braccia aperte, sai? In fondo, ci siamo divertiti tanto insieme".

REBEL - TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora