8• L'inaspettato

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La gara procede con un testa a testa tra Gabriel e Eric. Solo per qualche secondo, Eric supera Gabriel, il quale subito attiva il turbo installato da me con l'aiuto di mio padre sulla sua auto. La macchina di Gabriel schizza in avanti, superando Eric e tagliando per primo il traguardo.

Gabriel giunge vittorioso al termine della corsa con la sua macchina rosso fuoco. Scende dalla macchina e viene immediatamente circondato dalla folla in festa. Sto per avvicinarmi anch'io, quando una ragazza dai capelli castano chiaro e occhi dello stesso colore mi si avvicina.

Mi prende dal braccio strattonandomi per farmi girare verso di lei. «Tu devi essere Eleonora, giusto?» chiede con un sopracciglio in su, guardandomi dalla testa ai piedi come se avessi la lebbra.

«Sì, cosa vuoi?» Mi libero dalla sua presa, sentendo già montare l’irritazione.

«È semplice, stai lontana da Gabriel! Sei sempre in mezzo e quando ci sei tu, lui è sempre distratto da te, ignorando tutto e tutti.»

Rimango pensierosa per quanto ha detto. Gabriel è distratto da me? Non riesco a credere che possa essere vero.

«Tu saresti?» domando, cercando di mantenere la calma.

«Diciamo che ci stiamo "frequentando".» Mima delle virgolette con le dita quando pronuncia la parola frequentare. «Io faccio gare clandestine di auto, come lui. Siamo praticamente la coppia perfetta.»

Questa fa gare? Hahaha.

Un senso di rabbia e gelosia repressi mi pervade il corpo. La mia mente si offusca, inizio a vedere solo buio. Stringo la mano destra in un pugno, talmente forte da farmi male io stessa.

«Quindi, cortesemente, considerando che siete solo amici.» Si avvicina al mio orecchio per sussurrare. «Levati di torno.» Mi spinge a terra con forza.

Cadendo, batto con la testa a terra. Appoggio le dita sul naso e, quando le guardo, c'è un po' di sangue. Vedendo questo, il pugno di prima diventa un gancio destro assestato, senza rimpianto e rimorso.

Mi alzo e con forza gli carico il destro sul viso. Non so nemmeno io dove l'ho colpita, ma so che l'ho colpita bene.

Adesso siamo pari, stronza!

Mentre lei si tiene il naso imprecando, vedo Gabriel venirmi incontro e altri andare verso di lei per aiutarla ad alzarsi.

«Sei una stronza!» urla lei, la sua voce carica di odio.

«E tu sei una troia, dimmi chi sta messa peggio!» le urlo di rimando, sentendo il mio sangue ribollire.

Gabriel mi guarda, preoccupato. «Ma cosa è successo? Hai il sangue al naso.» Mi guarda mettendomi una mano sul mento.

Gli schiaffeggio il polso allontanando la sua mano. «Non è niente! E comunque, chiedilo alla tua amichetta.» rispondo con evidente rabbia, voltandomi per andarmene.

Mi allontano da lui lasciandolo tra le grinfie di alcuni amici suoi che vanno da lui esultando. Mi asciugo il naso e all'improvviso mi gira la testa, come questa mattina.

Di nuovo mi sento stanca e spossata. Cammino male, vedendo tutto sfocato e sentendo tutto ovattato, cercando di andare verso Alexis.

Meccanica D'amore || RomanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora