20• Tra l'angelo e il demone

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Mi guardo allo specchio, controllando ogni dettaglio del mio look. Il vestito a costine rosa mi avvolge perfettamente, accentuando la mia figura, mentre con le mani stiro gli ultimi piccoli difetti del tessuto.

Ai piedi indosso un paio di scarpe con tacco bianche, eleganti ma non troppo appariscenti, perfettamente abbinate alla borsa con la catenella dorata che ha come manico.

Il tocco finale è un leggero strato di rossetto rosa che completa il tutto. Soddisfatta del mio aspetto, faccio un respiro profondo, cercando di calmare i nervi.

In quel momento sento mio padre bussare alla porta della mia camera. «Sei pronta?» chiede mio padre, facendo capolino con un sorriso rassicurante.

«Sì, certo papà. Metto la giacca e scendo subito.» Rispondo con un tono che cerca di nascondere la mia crescente ansia.

Lui mi sorride, un sorriso che mi ha sempre dato forza, poi si allontana. Rimasta sola, chiudo gli occhi per un istante, cercando di trovare il coraggio per affrontare la serata.

Il pensiero di passare la serata con Gabriel, dopo tutto quello che è successo tra noi, mi lascia con una sensazione di disagio e incertezza.

Non so davvero come comportarmi, come evitare l'imbarazzo che sicuramente proverò ogni volta che i nostri sguardi si incroceranno.

Mentre scendo le scale, sento il peso della situazione crescere dentro di me. Ora sono seduta nei sedili posteriori della macchina, con mio padre alla guida e mia madre sul sedile del passeggero.

Il silenzio nell'auto è quasi assordante, interrotto solo dal rumore del motore e dai miei pensieri frenetici. Il mio cuore batte così forte che sembra voler uscire dal petto.

Ogni chilometro che ci avvicina alla casa degli Harris amplifica la mia agitazione. Mi mordo il labbro, cercando di non pensare troppo a cosa succederà quando metterò piede in quella casa.

Sarà una serata imbarazzante, non c'è dubbio. Ma non posso scappare, devo affrontare tutto questo, con Gabriel lì e gli occhi di tutti puntati su di noi.

Mi chiedo come riuscirò a mantenere la calma, a comportarmi come se tutto fosse normale, quando so che nulla lo è più.

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Arrivati davanti alla porta di casa Harris, è la madre di Gabriel a venirci incontro.

Con un sorriso caloroso e accogliente, ci apre la porta. «Eccovi, siete finalmente arrivati. Richard è già qui.» dice con tono allegro.

Richard? Chi è Richard?

La domanda mi passa per la mente per un breve istante, ma non ho il tempo di rifletterci sopra. La risposta arriva non appena varco la soglia.

Appena entro, il mio cuore inizia a battere furiosamente, quasi dolorosamente. Sento il respiro farsi più pesante, come se l'aria intorno a me fosse improvvisamente diventata più densa.

E poi li vedo. Gabriel è seduto sul divano, con un'espressione rilassata ma attenta, mentre accanto a lui, quasi come una figura scolpita nella pietra, c'è Liam.

Meccanica D'amore || RomanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora