14• Ricordi del passato

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Cinque anni prima...

Sulle rive del ruscello, i fiori selvatici sbocciano in un'esplosione di colori: violette delicate, margherite bianche e gialle, e papaveri rosso acceso che ondeggiano leggeri alla brezza.

L'erba è morbida e verde, invitando a sedersi e a godere della pace del luogo. Infatti, sono seduta sul prato insieme a Gabriel, che giocherella con l'erbetta seduto a gambe incrociate.

«Come ti senti da diciottenne?» chiedo, osservandolo con un sorriso che mi illumina il volto.

Lui sorride di sbieco e si volta verso di me. «Normale, non è cambiato niente.»

«Io ho sedici anni e vorrei sapere come ci si sente ad essere più grandi.» Passo la mano sull'erba morbida e fresca, un gesto che mi calma e mi fa sentire connessa con la natura circostante.

«Non avere fretta, El. Non è poi così bello crescere; anzi, io preferirei rimanere un ragazzino. Sono come Peter Pan.» Sorride, e in quel momento il suo viso si illumina di una gioia contagiosa.

«È vero! Tu sei come Peter Pan.» Concordo ridendo, la mia risata si mescola con il suono del ruscello che scorre dietro di noi.

«E tu sei Wendy.» Si volta con un sorriso paradisiaco, e il mio cuore perde un battito a quella frase e a quella vista.

I suoi capelli neri sono scompigliati dal vento, e gli occhi scuri, che con la luce del sole prendono il colore del cioccolato, sembrano scrutarmi in profondità.

«Dici?» domando, con le mani sotto il mento, incapace di distogliere lo sguardo dalla sua bellezza.

«Sì.» Ride, buttandomi un pezzo d'erba addosso.

«Ehi!» Lo spingo scherzosamente, ridendo a mia volta. «Mi prometti che saremo amici per sempre?» Lo guardo speranzosa, il cuore che batte forte per l'idea di un legame eterno.

«Ma certo!» Mi guarda serio, e la sincerità nei suoi occhi mi fa sentire un brivido di felicità.

«Resteremo sempre uniti?» Stringo le ginocchia al petto, desiderando ardentemente di non perdere mai questo momento.

«Sì.» Si avvicina a me e mi prende le mani, un gesto che mi fa sentire al sicuro.

«Me lo prometti?» Io gliele stringo anche, la mia voce è un sussurro.

«Te lo prometto, ciglia lunghe» dice sorridente, e il soprannome mi fa arrossire. «Stai tranquilla, ti starò sempre vicino.» Mi dà un bacetto dolce sulla guancia, un gesto che mi fa sentire viva, mentre il mondo attorno a noi sembra svanire.

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Stiamo camminando per il viale che porta al ruscello, ripercorrendo il sentiero che abbiamo calpestato così tante volte.

Il ruscello è nascosto tra gli alberi secolari di una foresta lussureggiante, lontano dai sentieri battuti.

Le fronde degli alberi si intrecciano sopra di noi, creando una sorta di tetto naturale che filtra la luce del sole in raggi dorati, riflettendo sulle acque limpide e creando un'atmosfera quasi magica.

Meccanica D'amore || RomanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora