Chapter 2

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"Un cappuccino grazie." dissi alla cameriera scorbutica il mio ordine per poi andarsene facendo comparire da dietro la figura di quel rasta dell'altra volta al concerto.

No. Ti prego no.
Lo guardai per un pò per poi alzarmi il cappuccio in fretta e abbassare la testa verso il tavolo, la mia copertura saltò quando il cappuccio venne abbassato dal ragazzo del concerto, ecco.

"Ragazzina se non vuoi incantarti nella mia bellezza allora cambia bar." la sua voce era irritante, cosi irritante che sbattei le mani sul tavolino facendo tremare il piccolo contenitore di metallo di fazzoletti e con alcune bustine di zucchero.

"Faccio quello che cazzo mi pare." detto questo si sedette davanti a me con un ghigno.
"Mi devi ancora ripagare la cena, Freddy Clavinston alle 20?" lo guardai male, il peggio ristorante in tutta la città? Non sono esperta ma tutti ne parlano male.

"Che luogo di merda, ti puoi permettere solo quello?" sbraitai fredda.
"Io mi posso permettere tutto, dico per te ragazzina." mi alzai di scatto e andai verso il bancone dove la cameriera stava preparando la mia bevanda.

"Arriva subito, un secondo signorina-"
"Il mio cappuccino, ecco lo dia a quel ragazzo giù in fondo." indicai il rasta menefreghista che stava guardando il suo telefonino ridendo, siamo nel 2007, come cazzo andremo avanti con questo imbeccile?!

"Ok." disse semplicemente lei non rivolgendomi nemmeno un occhiata, uscii dal bar cercando di tornare a casa ma appena davanti alla porta, qualcuno mi prese per un bracci, feci per tirare un calcio nelle palle all'aggressore ma appena mi girai controvoglia mi resi conto chi era: quello stupido ragazzino, come cazzo si chiamava questo idiota? Lo chiederò a Jade, oppure già se ne è scordata di questa band di falliti antipatici?

"Bene ora mi devi ripagare la cena e un cappuccino."
"Passo." provai a dimenarmi dalla sua presa ma niente da fare, la mia forza era letteralmente l'1% in un grafico delle percentuali.

"Diventerò inquietante ragazzina, ora che so dove vivi." era sera e vidi solo la sua figura allontanarsi.

Buio pesto.
"Già lo sei!" urlai sperando mi sentisse, entrai in casa ancora scossa a quell'avvenimento e mi fiondai in salotto da Jade.
"Oi Ally-"
"Il concerto dell'altro giorno, c'era un ragazzino con dei rasta e un cappellino?" chiesi di fretta sperando facesse parte della band.

"Oh si certo, si chiama Tom, aspetta.. non hai nemmeno prestato un minimo di attenzione allo show?" cazzo, ci sarebbe rimasta malissimo e non volevo.

"No è perchè non lo riconoscevo." subito dopo la mia affermazione iniziai a scuotere la testa dal nervoso, la mia amica mi guardò storto e scappai di sopra pronta a fare ricerche su questo Tom.

Real Mind- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora