Chapter 1

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Milioni di persone mi andavano addosso e una ragazza mi fece addirittura cascare, dio quanto odio questo posto.

E pensare che mi sono appena trasferita con la mia coinquilina Jade e neanche un ora dal nostro arrivo, siamo subito andate al concerto di questa band di falliti che neanche conosco.

Jade dice che voleva inaugurare il nostro viaggio con un concerto della sua band preferita e onestamente non sapevo neanche quale fosse, dato che cambia cantanti e gruppi musicali preferiti al giorno.

"Allison!" urlò esasperata e scocciata Jade prendendomi per un braccio e farmi rialzare da terra, quella notte la luna era piena e quindi si, eravamo a fine gennaio e con un freddo bestia, mentre milioni di ragazzine con gli ormoni a palla erano in minigonna e in reggiseno.

Le luci sopra al palco si spensero e potetti sentire dei passi avvicinarsi al microfono per poi farsi sempre più grandi.
"Ciao a tutti!" urlò un ragazzo dalla chioma corvina e alcune meches bionde chiarissimo, quasi bianche.

La folla iniziò a emettere di nuovo suoni di felicità e anche gemiti, arricciai il naso e dopo questo breve momento triste, partì un piccolo sottofondo, immagino l'inizio della canzone.

Urlò poi una cosa in una lingua differente dalla mia che aimè non riuscì a capire, subito dopo partì il suono di una batteria e di un basso.

Sarà stato il titolo della canzone.
Ascoltai questo bel teatrino di 4 ore e passa quando finalmente finì il musical.
I ragazzi ormai non ne potevano più, pensai, alzai lo sguardo per riguardarli ma non c'erano più, chissà come erano fatti apparte il cantante.

"Vado in bagno." dissi semplicemente per poi arrivare in un piccolo spazio tutto buio e alcuni luci riflettenti, mi girai di scatto e andai a sbattere contro un ragazzo con dei dread marroncini tendente al biondo, cappellino della New York City e dei vestiti baggy ma di cui confusi il colore date le luci colorate.

Non me ne resi conto che avendo fatto questo piccolo incidente, per terra avevo spiaccicato il suo cibo, wow bruschette e pomodori.

Niente male Lipsia.
"Mi ripagherai la cena ragazzina!" disse lui semplicemente per poi darmi una spallata facendomi voltare di nuovo verso la sua direzione per poi sparire dietro l'angolo da dove sentii altre voci felici.

"Coglione." mormorai a bassa voce fra me e me per poi cercare veramente il bagno, inutile dire che lo trovai cent'anni dopo, ho ricevuto anche dei rimproveri da parte dello staff chiamandomi "stupida fan" quando in realtà non sapevo neanche chi fossero.

Real Mind- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora