"Sono a casa!" urlò Jade entrando in casa, la sua voce rimbombava per tutto l'appartamento.
Non risposi e mi limitai a stare zitta continuando ad ascoltare le canzoni di quella band con il chitarrista idiota, se non volevo rovinarmi la serata ancora di più allora dovevo inparare tutte le canzoni."Ma mi senti?" sbraitò la mia amica entrando in stanza, tolsi le mie cuffiette e stoppai la canzone sul mio pod poggiandolo sul letto delicatamente e portarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Stavo ascoltando i Taco Hotel."
"Tokio Hotel!"
"È uguale!" dissi infastidita alzandomi e iniziando a togliere un pò di roba dalla scrivania finchè non suonarono al campanello."Vai te, io vado a preparare la cena." disse per poi scendere le scale lasciandomi la porta aperta, scesi di sotto e mi recai all'entrata, aprii la porta e mi ritrovai davanti il ragazzo coglione di turno.
"Thomas il trenino vattene via." nuovo soprannome sbloccato.
"Cazzo quel cartone non lo mandano in onda dal 1987!" disse lui entrando in casa, poi però lo spinsi fuori facendo il segno di stare zitto perchè c'era Jade, se lo avrebbe visto sarebbe successo un casino."Capito, domani mattina posso venire o c'è la tua amica qui?"
"Si è lavoro ma comunque no dio!"
"Mi devi ripagare la colazione e una cena, quindi che ne dici al bar dell'altra volta?" sbuffai e mi porse un bigliettino, alzai gli occhi al cielo e annui esasperata.Avrebbe insistito e sarebbe diventato più inquietante di quanto già lo era.
"E va bene."
"Perfetto ragazzina, a domani." mi fece l'occhiolino per ultimo per poi chiudere in un batter d'occhio la porta di legno plasticizzato."Chi era?!" urlò Jade dalla cucina.
"Il postino." dissi semplicemente entrando in salotto cercando di non balbettare o sudare dal freddo, non ero brava a dire le bugie."La prossima bolletta hai detto che la paghi te."
"Si si me lo ricordo." per condividere le spese Jade pagava il muto un mese si e un mese no perchè si alternava con me e stessa cosa per le bollette."Vado a dormire, sono stanca."
"Va bene bradipo." disse lei semplicemente per poi salutarmi con un cenno della mano e augurandomi la buonanotte, stessa cosa feci io.Appena arrivata in camera presi il telefono e il bigliettino dalla tasca, segnai il numero di Tom e gli mandai un SMS.
"A che ora vengo domani?"
"Ti vengo a prendere io per le 10" senza nemmeno chiederlo aveva già programmato l'orario, perfetto.
Egoista di merda.Non gli risposi e mi infilai sotto le coperte pensando alla colazione di domani, in compagnia di un personaggio famoso, chissà cosa si sarebbero inventati i paparazzi.
Ridacchiai un pò su questa cosa fra me e me e finalmente mi addormentai pensando ancora a lui e alla mattina seguente.
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Real Mind- Tom Kaulitz
RandomMilioni di persone attaccate ad un palco. Mi dava fastidio il modo in cui prendeva le donne da un braccio mentre con l'altro vagava il loro corpo, un bruciore quasi. E ora siamo ad un cena? -a book written by svevuzzalovessu