Chapter 11

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Mi venne a prendere facendomi accomodare nella sua macchina pienamente nera, l'atmosfera era chiusa e nessuno proferiva parola se non la radio che senza rendersene conto, mandava sempre le stesse 5 canzoni facendo venire un ridotto nervoso a Tom.

"Siamo arrivati." disse lui scosso dal momento e io non dissi niente scendendo dall'auto, ci recammo nel ristorante e direi che era un'ottima scelta.

"Avete prenotato?" la cameriera ci spuntò davanti e sussultai per lo spavento mentre Tom rimase serio a guardare da un'altra parte.
"Kaulitz." disse lui senza distogliere lo sguardo dal punto in cui teneva fissi gli occhi, cosi cercai di guardare la stessa cosa ma non riuscivo a trovare nulla, solo tantissime persone e una confusione immensa.

"Tavolo 18." disse lei indicando il tavolo al centro delle altre persone, subito dopo Tom mi prese per mano e mi trascinò al tavolo facendomi sedere e stessa cosa lui.

"Che succede?"
"Ti stanno guardando troppo." quella frase la dise quasi in un sussurro, ma mi fece rabbrividire il modo in cui lo disse, geloso?

"Comunque questo è un modo per farmi ripagare la cena.." sorrisi un pò a quella battutina ma poi mi fermai, era una scommessa.

"Ti piace il posto?" mi chiese d'un tratto facendomi tornare al pianeta terra e incrociando il suo sguardo col mio.
"Tantissimo." dissi io sorridendo per poi girovagare con lo sguardo attorno meravigliandomi ancora di più.

Lui mi sorrise per poi prendere il menù che poco prima ci avevano portato e iniziò a sfogliare le pagine coperte in sacchette di plastica un pò più grandi, ma rendendo comunque la scritta leggibile.
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"Vado a pagare." appena disse quelle parole cercai in ogni modo di fermarlo ma niente, la sua carta di credito era già stata appoggiata sulla piccola casa magnetica in nero con dei tasti che facevano luce sul suo volto, era stupendo.

Qualcosa mi attraeva in lui quella sera e non so nemmeno cosa.
"Allyson!" cercò di non urlarlo ma comunque mi fece prendere un colpo e sussultai dallo spavento che mi aveva procurato.

Si mise a ridacchiare per poi chiedermi se avevo finito, risposi di si imbarazzata dall'accaduto e uscimmo dal posto sorridendi,
prima eravamo entrati distanti e con una faccia seria e siamo usciti con una faccia sorridente e soddisfatta e le mani si stavano per intecciare.

E cosi accadde, nessuno dei due si voleva staccare.
"Sei stata bene?" mi chiese d'un tratto non lasciando la presa sulla mia mano.
"Molto." dissi io arrossendo senza vergogna per il buio.

"Anche io.." sembra una scena dei film..
"Magari possiamo passare molto più di tempo insieme." quelle parole mi uscirono dalla bocca come fulmini.
"Mi farebbe piacere." ci girammo contemporaneamente, e continuando a sorridere, le nostre labbra si unirono sotto al chiaro di luna.

Spazio autrice
MENOMALE!

Real Mind- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora