La mattina seguente mi alzai sentendo un buon odore di pancake.
-chissà perché è così buona la mamma stamattina- Pensai.
Apro gli occhi,metto a fuoco ciò che ho davanti e vedo tutt'altro che camera mia.
-oh,giusto...-.
Mi girai verso il comodino per prendere il telefono e vedere l'orario ma mi ritrovai davanti una figura alta e robusta.
"Buongiorno Liz, finalmente sei sveglia"
Mi disse Marshall con un tono dolce.
"Buongiorno,ma che hai in mano..."
Pronunciai con la voce ancora assonnata.
"Ti ho portato la colazione,dopo quello che è successo ieri pensavo che ti avrebbe fatto piacere un po' di riposo in più."
Sorride e mi porge un vassoio con pancake,nutella e succo d'arancia.
"Grazie...ma non dovevi,sono io che sto letteralmente sfruttando te e la tua casa e quindi dovrei essere io a portare la colazione a te..."
Dissi tagliando un pezzo di pancake.
"Ormai viviamo insieme ufficialmente quindi non sfrutti proprio un bel niente,e poi ti voglio mettere a tuo agio e farti riposare."
Disse sedendosi affianco a me sul letto.
"Sono le 10 però quindi tra un po' dovresti alzarti ho un appuntamento a casa di Bob con tutti gli altri e non voglio lasciarti qui da sola."
Quasi mi strozzo appena sento l'orario.
"Le 10?! Io devo andare a scuola. PERCHÉ NON MI HAI SVEGLIATA?."
Dico tirandogli un pugno in petto.
"Non penso che tu tenga tanto alla scuola,o sbaglio?."
Guardo lui e poi guardo il vassoio pieno di buon cibo. Mi fiondo sui pancake mangiandoli più in fretta di prima.
"Effettivamente..."
Pronuncio ancora con le guance piene di cibo.
"Andiamo castoro ti lascio un po' di tempo per vestirti ti aspetto di là."
Annuisco,finisco la colazione e prendo la valigia per scegliere l'outfit.
-e ora cosa metto?-
Penso.
-non che ci tenga a fare una bella figura,ormai siamo molto amici io e gli altri... però...-
Guardai un po' tra i vestiti ma poi decisi di optare per un classico.
Una maglia attillata nera con una felpa a zip azzurra sopra e un jeans largo a vita bassa e come scarpe delle semplici vans nere.
I capelli li lasciai al naturale e,come sempre,niente trucco."Eccomi Marshall,possiamo andare."
Lui mi sorrise e aprii la porta.
"Stai bene così sembri proprio una barbona."
Lo guardai divertita ma allo stesso tempo arrabbiata.
"Ah,ma grazie."
Lo spinsi,senza successo.
Camminammo fino alla macchina, salì sul sedile del passeggero,mise in moto e andammo verso casa di Bob.
"Devo dire però che la casa di Bob è affascinante,vorrei averla io una casa così."
Lui sorrise.
"Vero vero,ma fosse casa di bob...quello campa sulle spalle dei genitori da sempre."
Guardai nello specchietto retrovisore e vidi riflessi i suoi splendidi occhi che controllavano la strada.
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"Quel dannato incontro nelle strade di Detroit..."
Hayran KurguUna ragazza piccola e innocente cammina sulla 8 mile di Detroit imbucandosi tra le stradine affiliate a essa...tra il buio e le sue lacrime,ben nascoste, si scontra con qualcuno:una figura visibilmente maschile,alta e robusta, la ragazza tiene la te...