Arrivati a casa mia notò il disordine che c'era:lattine di birra,cicche di sigarette...
Era sempre tutto pulito a casa mia grazie a me ma i miei genitori non esitano a buttar via il mio lavoro,ma la sera precedente non avevo voglia di pulire quindi ho lasciato così com'era e me ne ero totalmente dimenticata."Qualcuno qui è dipendente"
Fece una risatina e subito diventai rossa per la vergogna.
"Emh...scusa per il disordine,i miei genitori-"
Mi fermai di colpo,non potevo dirgli che i miei erano degli alcolizzati e dei dipendenti,anche se non c'era droga,in quel momento la casa sembrava il nido di un tossico dipendente.
"Sai,ieri c'è stata una festa e insomma... cioè sai come vanno le feste"
Ero molto poco credibile ma cercai di coprire il più che potessi ma Marshall non sembrava convintissimo di ciò che stavo dicendo.
"Mhmh capisco, comunque non preoccuparti sono abituato al disordine e dopo tutto non è così esagerato,il resto della casa è pulita si vede che fai un ottimo lavoro."
Mentre sistemavo alla bella il salone spalancai gli occhi alle parole di Marshall,come ha fatto ha capire che pulissi io, cioè si gli ho detto "ieri sera non ho avuto voglia di pulire" ma sa che i miei sono partiti...
"Oh,no in realtà mia madre e mia sorella sono molto d'aiuto"
Sorrisi un po' in confusione tentando di elaborare tutte le parole da dire senza farmi scappare nulla e nel mentre pulivo.
"Nah,si vede che c'è la tua mano,guarda è tutto messo geometricamente in modo perfetto,è una cosa che fai tu e lo ho notato mentre parlavamo in piazza,spostavi tutti i sassolini in modo che fossero messi ben sistemati e allineati".
Avevo appena finito di pulire e a queste parole sorrisi e mi spostai i capelli dietro l'orecchio con le mani.
"Ahah beh sono abbastanza perfezionista,ora mi lavo le mani e cucino."
Mentre vado in bagno Marshall mi parla seduto nello sgabello della penisola in cucina.
"Cosa offre oggi la casa?"
Ridacchiai leggermente e poi risposi.
"Non so,io sono molto brava a cucinare cibi italiani"
Dissi mentre tornavo dal bagno e entrai in cucina.
"Se vuoi possiamo cucinare qualcosa di questo genere"
Marshall alzò lo sguardo verso di me fissandomi con uno sguardo incuriosito,subito mi congelai pensando di aver detto o fatto qualcosa di sbagliato.
"Possiamo? Vuoi che prepariamo il pranzo insieme?"
Le mie guance presero subito fuoco e diventai un peperone,la sua risposta mi ha alquanto presa alla sprovvista.
"No, cioè,si, cioè,se vuoi insomma voglio dire se vuoi posso insegnarti ma non sei obbligato cioè-"
Dissi ogni parola velocemente e tutto d'un fiato sembravo una ragazza protagonista di qualche anime strambo.
Al mio comportamento Marshall sorrise divertito e interruppe la mia pazzia.
"Calmati tesoro,calmati,non era mia intenzione farti sbarellare così, comunque sono lieto di imparare, come tu mi insegni a cucinare io ti insegno a rappare."
Ero contenta che non mi avesse presa come una rincoglionita e che volesse imparare...ma,lui mi ha chiamata "tesoro?" Sussultai appena realizzai come mi aveva chiamata e mi irrigidì e lui lo notò.
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"Quel dannato incontro nelle strade di Detroit..."
FanfictionUna ragazza piccola e innocente cammina sulla 8 mile di Detroit imbucandosi tra le stradine affiliate a essa...tra il buio e le sue lacrime,ben nascoste, si scontra con qualcuno:una figura visibilmente maschile,alta e robusta, la ragazza tiene la te...