Mi incamminai verso l'entrata della scuola,vidi che avevano messo un nuovo cartellone per l'entrata delle prima l'anno prossimo,sul suddetto si dava il benvenuto e si descriveva un po' la scuola.
"Tutte stronzate" pensai
Poi di fianco al cartellone che avevo appena letto c'era un altro dove vi era scritto:"A PLACE WHERE YOU WILL FELL AT HOME."
(un posto dove ti sentirai a casa)Risi a ciò che avevo appena letto sapendo che era una grande cazzata,forse più di quella che dissi a Marshall ieri pomeriggio prima di andare a casa mia.
Entrai e come al solito c'era una bidella(*)¹ che si faceva i cavoli suoi,non controllava nemmeno cosa succedesse intorno a lei,tanto lo stipendio lo prende comunque.
Controllai l'orario sulla bacheca e vidi che avevo matematica come prima lezione, matematica è la mia materia preferita e averla come prima lezione era un po' come uno spiraglio di luce nel buio.
Andai al mio armadietto,presi il libro e il quaderno e tutto il necessario per la lezione e andai in classe.
Appena entarata notai che ancora la professoressa non era lì.
"Strano" dissi tra me e me "di solito quella puttana è sempre qui in orario"
Non ci pensai molto e aprii il libro per fare un po' di operazioni,mi rilassava.
Dopo un po' sentii una frase provenire da una ragazza dietro di me.
"Hey lo hai visto ieri mattina quel ragazzo figo sulla strada per lo shelter...diavolo se era bello gli sarei saltata sopra all'istante"
disse la ragazza e tutte le sue "servette", come le chiamo io,iniziarono a ridere come ochette chiedendo di descriverlo perché non lo avevano visto.
Io roteai gli occhi e mi concentrai di nuovo sull'espressione che stavo leggendo finché quel discorso non divenne... interessante.
"Beh era bianco, alto, biondo e bello muscoloso, lo immaginai subito su di me a urlare il mio nome" disse la ragazza
Poi continuò
"Beh mi ha colpito anche per i suoi occhi...emh credo grigi o...no azzurri si azzurri."Spalancai gli occhi molto probabilmente parlava di Marshall,ne ero sicura perché a Detroit si vedevano pochi ragazzi bianchi,biondi con gli occhi azzurri anche se mi chiesi come potesse pensare che Marshall fosse biondo...si vede lontano un miglio che è tinto cioè i suoi capelli sono praticamente GIALLI,ma cosa posso aspettarmi da una ragazza del genere.
Senza rendermene conto mi voltai capendo che si parlava di Marshall e una delle ragazze di quel gruppetto esclamò:
"Guarda quell'asociale appena sente parlare di cazzo si gira come una gattina in calore"
Rise.
Iniziai ad arrabbiarmi ma decisi di mantenere il più possibile la calma,dovevo andare in fondo alla situazione.
"Sisi certo" dissi noncurante dell'insulto che mi aveva rivolto quella ragazza.
"Allora dimmi Mariah..." (la ragazza che ha parlato di Marshall)
Mi bloccai,non sapevo cosa dire,non potevo dire che conoscevo Marshall ne tanto meno potevo dirle che sapevo dello shelter,mi avrebbe rovinata.
"Allora lo shelter esiste non è solo una voce,come lo conosci?"
Pronunciai poco sicura.
"Ma che ti interessa? Saranno cavoli miei? Ti basta sapere che ci vado spesso,e quello sicuramente non è posto per una sfigata come te"
Sputò con cattiveria Mariah per poi andare a sedersi al suo banco.
Mi girai e notai che un ragazzo mi stava fissando e capii che aveva ascoltato tutta la conversazione,oh e notai anche che era arrivata la prof.
Aveva i capelli tutti scombinati,il rossetto sbavato e la camicetta che indossava era un po' spostata palesando un ematoma violaceo sul suo collo.
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"Quel dannato incontro nelle strade di Detroit..."
Fiksi PenggemarUna ragazza piccola e innocente cammina sulla 8 mile di Detroit imbucandosi tra le stradine affiliate a essa...tra il buio e le sue lacrime,ben nascoste, si scontra con qualcuno:una figura visibilmente maschile,alta e robusta, la ragazza tiene la te...