CAPITOLO 13:"...quello sguardo sta volta...mi fece paura..."

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Mi risvegliai stesa sul letto.
Ero ancora rincoglionita dal sonno quando realizzai.

-oh...ieri mi sono addormentata sulla spalla di Marshall,lui mi ha portato in braccio a letto,che carino-

Pensai arrossendo leggermente.
All'improvviso sentii bussare alla porta.

"Elizabeth sei sveglia? Devi andare a scuola o farai tardi"

Sentii la voce ancora assonnata di Marshall dall'altra parte della porta.

-ah,si,la scuola,che palle.-

Sbuffai.

"Si Marshall,mi vesto e vengo a fare colazione".

Optai per un paio di jeans cargo verde fogna ed una maglia nera a bretelle con sotto le solite sneakers.

"Eccomi qua,che si mangia?"

Marshall mi guardò da capo a piedi.

"Tu vesti da barbona per uscire con me ma così per andare a scuola? Ok farò finta di non essermela presa."

Marshall fece il finto offeso,io gli diedi un colpetto sulla spalla e risposi.

"Sisi come vuoi ma ora ho fame che mangiamo?"

Lui rise e mi porse un piatto di bacon e un po' di pane con burro di arachidi con un succo di frutta all'arancia rossa.

Ripulii letteralmente il piatto e ci mettemmo in auto.

"Io a scuola non ci voglio andare però"

Dissi lamentosa.

"Sisi come vuoi"

Mi fece il verso. Lo odio.

"Ma ora ci devi andare,e sono tutti cazzi tuoi"

Rise.

"Ti ho mai detto che mi stai sul cazzo?"

Si girò verso di me un secondo mi guardò negli occhi e poi riportò lo sguardo sulla strada.
Devo ammettere che ogni tanto quello sguardo mi fa uno strano effetto,con quegli occhi ghiacciati.

"No,ma puoi iniziare"

Fece un piccolo ghigno e io gli risposi con una pernacchia.

Arrivammo a scuola scesi dall'auto e salutai Marshall.
Appena lui partì io entrai a scuola e incontrai Beck.

"Hey ciao Elizabeth,come stai?"

Sorrisi e gli andai incontro.

"Ciao Beck,sto bene grazie,e tu?"

Lui sorrise a sua volta e ci incamminammo verso la classe di storia.

"Abbastanza bene,nella mia vita sempre le solite cose e di sicuro la scuola non è la migliore di queste."

Annuii e risi.

"Già hai proprio ragione,spero che questa giornata possa finire in fretta."

Lui aprì la porta per me ed io entrai ringraziandolo.

"Oh guarda,prima i ragazzi dell'altra volta e ora il negretto sfigato,ma Elizabeth,fai faville."

Sentii questo fastidiosissimo ronzio quali sono le parole di Mariah nei miei confronti,ma prima che io potessi rispondere Beck mi difese.

"Almeno lei a differenza vostra un ragazzo lo ha per amore e non per fare la troia come te."

Lo guardai,non sapevo come prendere queste parole.

-è un po' strano che lui faccia questo discorso.-

Pensai.
Mi voltai verso Mariah.

"Oh quindi tu è lei siete fidanzati? Che carini Il re e la reginetta del ballo degli sfigati."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 16 ⏰

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"Quel dannato incontro nelle strade di Detroit..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora