Capitolo 18

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Pov Vincenzo

Sentivo il suono di un macchinario che stava rilevando il mio battito cardiaco.

Aprii gli occhi.

Guardandomi intorno, mi resi conto di trovarmi in un ospedale.

Il mio pensiero si spostò su Chaeyoung, Yoongi e Jimin. Al ricordo delle condizioni di mio fratello, piansi. Era letteralmente impossibile che fosse vivo.

Proprio allora entrò un' infermiera, che, notandomi piangere, corrucciò la fronte.

<Signor Cassano, verrà dimesso oggi pomeriggio. Suo fratello, Hong e Park si trovano qui, stia tranquillo>

A quelle parole mi calmai.

Yoongi era vivo.

O almeno per adesso.

<Allora quando sarò dimesso posso fargli visita?> Chiesi impaziente

<Certo, ma non si impressioni alla vista delle condizioni di suo fratello. Ha subito ferite molto profonde.>

L' infermiera uscì dalle stanza, lasciandomi solo.
Mi girai su un lato poggiando la testa sul cuscino. Mille pensieri mi vagavano per il cervello. Aspettavo solamente che mi dimettessero.

[...]

Finalmente potevo andare. Avevo solo un'ora per visitare tutti e tre.

Mi diressi da Yoongi. Stanza 993.

Aprii cauto la porta.
La stanza era buia, illuminata solo da qualche raggio di sole che passava dalle tende. L'unico rumore presente era il bip del macchinario che misura i battiti del cuore. Sul letto al centro della stanza, giaceva mio fratello. Aveva delle fasciature sulle braccia e portava il supporto cervicale. Avvicinandomi, notai anche che aveva una flebo. Alcune ferite erano ancora molto profonde ma più rimarginate. Aveva gli occhi chiusi e ancora quel taglio che andava dal sopracciglio alla guancia. Mi inginocchiai al lato del letto.

<Yoongi...mi senti? Sono Vincenzo>

Yoongi non si mosse neanche di un millimetro, solo un po' di vento gli scompigliò i capelli scuri.

Gli occhi mi divennero lucidi

<Yoongi ti prego, rispondimi>

...

<Yoongi...>

Proprio mentre stavo per scoppiare a piangere per l'ennesima volta, mio fratello aprii gli occhi. Non riusciva a girarsi molto per via del supporto, ma mi bastava così.

<V-v-Vincenzo>

<Yoongi sono qui, tranquillo> dissi, abbracciandolo, per quanto potevo e cercando di non fargli male.

Sentii il suo cuore battere forte e lo avvertii tremare. Prese a singhiozzare e piangere.

<Ho p-paura V-Vincenzo> disse con un filo di voce.

<Tranquillo fratellino, andrà tutto bene> risposi, asciugandogli le lacrime.

Gli diedi un ultimo abbraccio, per poi dirigermi da Jimin, probabilmente lui era quello che stava meglio e ci avrei impiegato meno tempo.

Stanza 135.

Aprii la porta.

<Ciao Jimin...come stai?> Dissi avvicinandomi al suo letto. Aveva un taglio che andava dal labbro superiore a quello inferiore, ma per il resto sembrava apposto.

Jimin tossì forte e poi mi rispose

<Ciao Vincenzo, io sto bene, ho solo la voce un po' rovinata per via della
tosse e...>

Tossì di nuovo

<...comunque grazie per il salvataggio di prima, se non ci fossi stato tu penso che saremmo tutti morti a quest'ora>

Gli sorrisi e ci battemmo il cinque.

Ora dovevo andare da Chaeyoung.
Avevo ancora una ventina di minuti. Stanza 269.

Accelerai il passo per i corridoi dell'ospedale, per sbaglio urtai anche un paio di infermiere.

Finalmente ero davanti alla stanza. Mentre mi sistemavo i capelli, il cuore prese a battermi velocissimo.

Entrai.

La stanza era illuminata dalla luce di una lampada sul comodino, e, ovviamente, nel letto c'era Chaeyoung che leggeva. Aveva solo qualche taglietto sul viso, ma nulla di rilevante.

<Leggi ancora Injustice, zuccherino?> Chiesi malizioso.

Alla parola zuccherino, Chaeyoung alzò lo sguardo dal libro.

<Certo, stronzo> Rispose lei.

Mi stava mettendo alla prova.

Mi avvicinai al letto, sedendomi vicino a Chaeyoung.
Appena percepì la mia presenza sul letto, arrossì violentemente, cercando di nascondere il suo viso con il libro, quando in realtà mi stava divorando con lo sguardo.

Questa cosa mi fece sorridere maliziosamente.

Fuori, gli uccellini cinguettavano. La primavera era finalmente arrivata.

Chaeyoung era davvero brava a fingere. La guardai sorridendo, consapevole che non stava leggendo sul serio, ma fingeva solo per evitare il mio sguardo.

Non ce la facevo più.

Mi avvicinai un po' di più a lei e lentamente le abbassai il libro dalle mani.
Chaeyoung si paralizzò.

Con un braccio mi stavo appoggiando sul letto, con l'altro invece, stavo bloccando la mano di Chaeyoung che teneva il libro.

Ci stavamo fissando da un tempo che mi parve lunghissimo. Volevo che fosse lei a baciarmi per prima, quando si leccò le labbra.

Non potevo resistere ancora, così misi fine a quell'attesa insopportabile scaraventandomi sulle sue labbra.

Una sensazione che ho avuto paura di perdere per sempre.

Le nostre labbra si muovevano all'unisono, in un'armonia perfetta.

Proprio allora sentii la lingua di Chaeyoung sulle mie labbra. Senza esitare, accettai. Le nostre lingue si intrecciarono sempre di più, mentre io spostai le mie mani sui suoi fianchi, mentre Chaeyoung allacciò le braccia intorno al mio collo.

Avrei voluto che quel momento non finisse mai.

Proprio allora, sul più bello, bussò un'infermiera.

<Signor Cassano, il suo tempo di visita è terminato>

Io e Chaeyoung, a malincuore, ci staccammo.
Prima di varcare la porta, mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai:

<Ti amo>

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Hey! Come state? Rieccoci con il nuovo capitolo. Se la storia vi sta piacendo non dimenticate di lasciare una stellina⭐

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