Fiducia

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Finalmente la tempesta si stava calmando...

Il paesaggio all'esterno della piccola baita sembrava fatato..con la luna che si rifletteva sul nevischio e sui piccoli cristalli di ghiaccio che appesantivano i rami più bassi....

Rendendo quel gelido inverno quasi una coperta calda in cui avvolgersi per curare le ferite...per tornare a respirare...

Eppure nessuno dei due ragazzi faceva caso a questo.

Nessuno dei due notò che il vento si era calmato né che la neve non scendeva più...

Erano semplicemente avvolti su loro stessi, stretti l'uno a l'altro, cercando di riprendere fiato dopo quella lotta durata un'intera vita...

Katsuki era sdraiato dietro ad Izuku, con un braccio a fargli da cuscino, mentre con l'altro gli teneva una mano posata sul torace...

Come a volergli schermare il cuore...

Come a volerlo proteggere da tutti i mali del mondo...forse, e soprattutto, da se stesso...

Ed Izuku teneva i pugni chiusi di fronte al corpo ...ancora troppo stordito da ciò che era successo per lasciarsi andare completamente...per riuscire a rilassarsi..per riuscire a fidarsi, a tal punto, da abbassare completamente la guardia ...

Ma era stato lui a chiedere questo...

Era stato lui che quando era arrivato in cucina, dopo l'abominio che aveva compiuto, aveva urlato con tutto il fiato che aveva in gola premendosi uno strofinaccio sulla bocca

Era stato lui che inginocchiato a terra, ed urlando come un ossesso, aveva pregato di poter cancellare tutto quel dolore...

Aveva pregato quasi che una qualche divinità scendesse in quella maledetta casa e gli strappasse il cuore a mani nude

Perché non era possibile che ancora in quel momento, quando aveva compiuto un'azione così ignobile, tutto ciò che volesse fossero proprio le braccia di Katsuki intorno a lui...

Aveva pregato ..

Aveva pregato per ore...

Aveva pregato persino quando aveva preso il telefono satellitare...

Aveva pregato, mentre digitava il numero di Shouto, che quella stessa divinità lo costringesse a premere il tasto verde di chiamata

Aveva pregato che in qualche modo, visto l'amicizia che li legava, Shouto potesse capire a distanza che cos'era successo...e che andasse li...che lo strappasse, ancora una volta , da quell'illusione malata di poter avere Kacchan...

Ma nessuna divinità era arrivata...

Nessuna berlina nera si era parcheggiata, davanti alla porta, per poterlo portare via da lì....

Ed il tasto verde era rimasto al suo posto, immobile, mentre il telefono gli cadeva dalle mani e si schiantava a terra...

No...

Nessuno lo aveva fermato dal riempire quella bacinella d'acqua...nessuno...

Eppure anche adesso Izuku continua a pregare...

Solo che sta pregando per avere il coraggio, e la forza, di potersi girare e guardare il suo più grande dolore negli occhi...

E dirgli che lo ama...

Dire a quel ragazzo, dagli occhi di fuoco, che cazzo...passerebbe nell'inferno a piedi nudi pur di poter avere il privilegio di stare ancora al suo fianco...

Che vorrebbe davvero poter cancellare con un colpo di spugna tutti quegli anni, di gioco al massacro, per poter sorridere ancora come lui gli ha chiesto...

Ma non può farlo...e ne è estremamente consapevole...

Però una cosa può ancora farla...anche se la voce non collabora...anche se quelle parole sono incastrate nella sua gola...e la fa...

Izuku si gira delicatamente dentro quel letto, in modo da non fargli ulteriormente male, ed alza una mano a sfiorargli uno zigomo

E quegli occhi Rossi si riaprono davanti a lui, come due rubini che lo contengono tutto il maledetto inferno, mentre lui sporge il viso in avanti e posa le labbra sulle sue...

Una volta...

Una seconda volta...

Una terza e la lingua di Katsuki, come se fosse richiamata da una calamita, si insinua nella sua bocca socchiusa...

Ed Izuku smette di pregare...

Perché la sua richiesta.... è appena stata esaudita...

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