Capitolo 13-Simone

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Qualche anno prima:

Siamo nella mia stanza, Mimmo è visibilmente agitato, gli porgo lo zaino con i soldi, non vorrei darglielo, non per egoismo o simili, ma ho veramente paura che questo zaino lo metterà veramente nei guai, più di quelli che gli ha causato fino ad adesso.

"Ecco qui, se non ti fidi puoi controllare" gli dico,

"Mi fido" dice con un sorriso furbo e mai parole furono più dolci, sorrido anche io di rimando.

"Comunque la cosa che dice Manuel è vera" " ti rompo le palle che ti sto sempre addosso e ti metto sempre in pericolo" e penso che Manuel dovrebbe farsi una po' gli affari suo visto che io non mi intrometto nella sua vita amorosa.

E mi dice che in mezzo a tutto il casino il fato ci ha fatto incontrare e benedetto il fato per questo, mentre dico, sorridendo, l'esatto contrario.

"Grazie.. di volemi bene" e mi abbraccia, anche io lo tengo stretto, è così piccolo e magro, gli abiti molto più grandi di lui, come fossero una corazza contro tutto il male che lo circonda.
Ringrazio qualsiasi entità ultraterrena per permettermi di vedere anche la sua parte fragile, che mi abbia permesso di vederlo veramente.
Si scosta dall'abbraccio, e mi accarezza gentilmente il viso; mi guarda e mi perdo in quei bellissimi occhi azzurri,è sempre così dolce quando mi tocca, come se avesse paura di rompermi, o come se fossi una cosa preziosa.

Improvvisamente mi bacia, e il mio cuore inizia a battere più forte; è capitato che ci baciassimo di nuovo dopo la prima volta, però con il fatto che le cose in carcere per lui si sono fatte ancora più complicate probabilmente non era dell'umore. E io stupidamente ho pensato che ci avesse ripensato.

Parte una pomiciata parecchio intensa, sono duro e sento attraverso i pantaloni la sua erezione che preme sulla mia coscia.
Iniziamo a liberarci di tutti i vestiti, io leggermente timoroso, lui più sicuro, chissà se è vero che ha avuto solo Dalila.
Siamo finalmente nudi, guardo la sua pelle diafana, i suoi occhi azzurri ora languidi e mille volte più brillanti, il desiderio che li da splendere.
Ci siamo sdraiati sul letto entrambi nudi " Quanto sei bello" mi dice tra un bacio e l'altro; e penso che abbia detto una bugia perchè quello bello è lui, bello non descrive neanche lontanamente Mimmo.

Mi morde piano il lobo dell'orecchio ansiama leggermente e inizia una lenta discesa della mano dalla spalla fino a raggiungere il mio sesso, massaggiando delicatamente, un po' incerto.
Lo imito, lo massaggio piano e i nostri ansiti di piacere riempirono la stanza.
Dopo un po' mi guarda negli occhi, " Scusa, io adesso non so bene cosa fare" esità " non sono mai stato con un ragazzo".
"Neanche io ho questa grande esperienza" gli confesso con un sorriso timido "vediamo dove ci porta la cosa" dico.
Lui mi guarda con un'espressione sorpresa " chi sei tu e cosa ne hai fatto di Simone?" chiede con un sorriso impertinente.
Rido ma poi quelle leggere risate si trasformano in languore, ci guardiamo e continuamo a baciarci, a toccarci, esplorarci e piano piano non mi basta più; vorrei essere ancora più vicino a lui.
Dopo un po', come se mi leggesse nel pensiero scosta la mano, mi guarda "Io vorrei.. sai.. farlo,hai un preservativo?Ti va?"
La sua goffa richiesta mi fa sorridere, lo trovo adorabile, la sua ritrosia in questo momento mi fa capire anche quanto lo voglia; gli do un bacio per poi rispondere affermativamente.

Non sapevo se fossi pronto per un rapporto anale, ma lo volevo da impazzire, volevo che fossimo una cosa sola, volevo fare l'amore con lui.
Con Manuel si era trattato di qualche lavoro di mano e di bocca ma non si era arrivati alla penetrazione.
Mimmo prese il preservativo, lo aprì e inaspettatamente lo srotolò su di me. Lo guardai perplesso con fare interrogativo. Lui mi sorrise dolcemente e mi dice "Mi prepari tu o faccio io?" con una spavalderia che non gli ho mai visto.

Gli afferro un braccio e riporto la sua attenzione sul mio viso: "l'hai mai fatto?"

"Ma Simò? Ti ho detto prima di non essere mai stato con un maschio"

"E sei sicuro di voler stare sotto?" chiedo titubante.

"Questa volta si! Mi sono documentato, devo solo prepararmi bene".
Arrossisco furiosamente a quelle parole, poi lui allonga la mano dietro di se e comincia a muovere le dita.

"Non è esattamente comodo" dice ridendo, il rossore gli imporpora le gote, siamo entrambi un po imbarazzati ma non per forza in senso negativo.
Mi risveglio da una specie di trance, "aspetta" apro il comodino e prendo un tubetto di lubrificante, mi guarda sorpreso. Non posso dirgli il motivo per cui si trova qui, quindi allontano lo sguardo da lui e mi concentro sullo smalmare un po' di lubrificante sulle dita per poi raggiungere la sua mano scostarla e iniziare a prepararlo, grazie internet.
"Tutto bene?" chiedo preoccupato ad un suo sguardo di disagio.
"Si" dice con uno sbuffo "è solo un po' fastidioso.

Sono molto agitato, ma lo volevo così tanto che mi sembra di impazzite;

Quando mi da il via libera mi aggrappo a lui e lo faccio stendere sulla schiena, con delicatezza gli aprole gambe mettendomi tra esse, Mimmo mi fa avvicinare più vicino attirandomi con le braccia.
Mi bacia e io entro in lui con delicatezza avendo paura di fargli male.
Centimetro dopo centimetro vedo il suo viso contorcersi e mi blocco. "Ti sto facendo male? Se vuoi mi fermo".
"Non preoccuparti un po' di fastidio, mi devo solo abituare".
Dopo quello che sembra un secolo mi da il permesso di continuare, arrivo fino in fondo e rilascio un ansito per il sollievo e il nervosismo, la sensazione dentro di lui è bellissima, caldo e accogliente.

"Simò muoviti, non ce la faccio più " dice e io inizio a muovermi avanti e indietro, lo sento ansimare forte cambiando angolazione i suoi gemiti salgono di intensità, la sensazione è bellissima. Vorrei dirgli tante cose, quanto è bello, quanto mi fa stare bene, che lo amo; non voglio che si spaventi o che peggio pensi che glielo sto dicendo solo per quello che stiamo facendo.
Ad un certo punto mi sento tremendamente vicino allorgasmo ma cerco di resistere per farlo godere, vorrei che venisse prima di me, vorrei farlo sentire amato, farlo stare bene. Vorrei vedere il suo viso in preda al piacere
Mimmo allunga una mano tra di noi e capisco che anche lui è nelle mie stesse condizioni, raggiugo il suo sesso per sostituire la sua mano con la mia e pochi minuti dopo sento del liquido caldo sporcarmi la mano; i suoi i occhi chiusi la bocca aperta in un genitore trattenuto. Questa cosa manda la mia eccitazione alle stelle e mi abbandonai finalmente all'organo. Fortunatamente siamo a casa da soli altrimenti avremmo dato spettacolo.
Con il fiatone ci guardiam e ricominciamo a baciarci.
Passiammo tutta la mattinata ad esplorare reciprocamente, a baciarci a sussurrarci cose dolci all'orecchio. Molosso è lontano e noi siamo nella nostra bolla di perfezione.

Bonus Mimmo:
Sono sdaiato a letto con Simone, abbiamo appena fatto l'amore, arrossisco quando penso a quella parola, ma so che non è stato solo sesso; non per me almeno.
Non avrei mai pensato di stare sotto però, è sembrato semplicemente giusto. Una sacco di volte ho pensato a come sarebbe stata la mia prima volta con lui e devo ammettere di aver pensato fantasticato principalemente a ruoli invertiti. Ma quando siamo stati al dunque, volevo che lui si prendesse cura di me,come se non lo facesse già abbastanza mi rimprovero da solo.Volevo non dover pensare avere Simone tutto per me per una volta. A scuola non è che riusciamo a vederci quanto vorrei, e questo piccolo momento di normalità adolescenziale mi serviva. Ammetto con me stesso che se in futuro dovesse risuccedere vorrei provare anche a stare sopra, anche se non so se a lui l'idea piacerebbe.

Mi giro e lo bacio, un bacio lungo che riaccende l'eccitazione. Abbiamo fatto un po' di tutto in queste ore, e adesso siamo sudati e ricoperti da seme secco.Non il massimo forse ma per me è la sensazione più bella provata, appartenere a qualcuno.

Note:
Ho scritto questa parte più di una settimana fa..ma ero molto combattuta sul se postarla, non mi convinceva e anche se sono un po' più convinta adesso ci sino ancora delle parti che non mi convincono.
Però alla fine mi sono convinta.

E siamo ancora quaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora