CAPITOLO 15

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ALEX’S POV

Sono passati 15 giorni da quando Winter è andata in coma.

Ogni giorno io sono qui, aspettando che lei si risvegli.

Ho una paura fottuta che lei non lo faccia, che si lasci andare nel buio più totale.

L'ho provato quella sensazione, è bellissima ma troppo silenziosa, troppo scura senza nessun colore.

Non se lo meritava no...

Entro dentro la sua stanza salutando Ellen che delle volte si ferma qui con lei.

Come ogni giorno le ho portato i suoi fiori preferite le peonie.

Gliele metto sempre vicino al comodino con la speranza che ne senta il buon profumo e capisca che noi siamo tutti qua per lei.

Ho fatto una cazzata un anno fa.

Sono andato a letto con la sua nemica.

Con la persona che la prendeva in giro.

Ma soprattutto con la persona che io denigravo solo per difendere il mio inverno.

Sapete come si dice? Non ci stavo con la testa.

Eravamo entrambi fatti e ubriachi Winter non c’era non avevo nessuno con cui parlare, e lei beh...

Lei era disponibile l’ho usata solo come valvola di sfogo è brutto da dire lo so ma è così...

Non posso cambiare il passato, ma posso migliorare il mio futuro e presente.

<<Se vuoi andare a riposare vai tranquillamente, ci sono io qui con lei>>

Guardo la sorella di Winter che ha gli occhi spenti, non si fa una bella dormita da troppi giorni è rimasta sempre accanto a lei.

<<Ne sei sicuro?>> mi domanda

Annuisco sicuro.

<<Non lasciarla andare ti prego Alex combatti per lei, ha bisogno di te>>

<<Ho fatto un grave errore non so se mi perdonerà mai>>

<<Puoi ancora rimediare ricordatelo sempre>>

Annuisco non molto convinto ma cercando di sforzare un sorriso.

Ellen mi si avvicina lasciandomi un bacio sulla guancia.

E io le sorrido vedendola uscire dalla porta.

Dopodiché mi metto vicino a Winter.

<<Sono un coglione lo so>>

Inizio a dirle come se lei potesse sentirmi...

<<Sono un coglione perché non dovevo andarci a letto, non c’è mai stato niente tra di noi, era un periodo difficile, brutto, vedevo solo l’oscurità intorno a me non ero più io, e beh quando l’ho incontrata mi ha visto ha visto il mio stato d’animo dopo che la mamma è morta. Non ho potuto evitare che ciò succedesse devi capirmi Winter, non avevo nessuno.>>

Faccio un grosso respiro tornando a parlare.

<<Mia sorella sai come stava, ed io non le sono stato vicino che razza di fratello sono? Mio padre stava nella merda fino al collo ed io non c’ero quando gli servivo, mi sono allontanato pericolosamente dai miei amici, si preoccupavano per me mentre io li schifavo. Non mi merito niente; eppure, ho tutto ciò di cui ho bisogno proprio davanti a me, e per l’ennesima volta sto rovinando tutto>>

Le lascio una scia di baci che vanno dalla fronte alla testa.

<<Mi dispiace, di tutto avrei dovuto dirtelo>>

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