DISCOTECA / 5

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Coperte disordinate, slip per terra, gel lubrificante che colava sul comodino, preservativi dappertutto. Sembrava una scena di un film porno, ma era la stanza d'hotel dove quella notte avevano dormito "due personaggi pubblici" colleghi, amici ed eterosessuali.

Aprirono gli occhi molto lentamente, quasi assieme, per la luce che penetrò senza pietà nella loro stanza, appannandogli la vista al loro risveglio.
Notarono tutto ciò che avevano lasciato e quasi si vergognavano un po'. La prima cosa alla quale Nicolas pensò fu a quanto era stata bella quella notte.
Nemmeno dieci ragazze contemporaneamente potevano fargli provare l'eccitazione che gli dava quel ragazzo di soli diciannove anni, quasi un ragazzino in confronto a lui, sei anni più grande.
Quei suoi occhi grandi ed azzurri gli erano entrati oramai nella mente, non lasciando spazio a nient'altro se non lui.

Tracciò col dito una linea sulla schiena nuda del giovane, notando quanto fosse perfetta, sino ad arrivare al sedere. Non riuscì a trattenersi e glielo toccò, palpandolo.
Lui sobbalzò dal letto, scoppiando a ridere.

"T piac?" domandò ridacchiando.

"Assaj, Domè!" rispose imitando senza successo il napoletano.

Arrivò la colazione in camera e iniziarono a gustarsela, mentre Domenico smanettava un po' con il cellulare. Entrò su Instagram e vide in prima pagina l'intervista che aveva fatto Valentina, dove parlava del suo "amore pulito, perfetto, senza inganni e senza veli".
Parlava di un Nicolas fedele, buono, dolce e comprensivo, che la capiva e la sosteneva in tutto e ne era follemente innamorata.
Lui leggeva a malincuore mentre i sensi di colpa ritornarono a farlo stare male.
Girò il cellulare verso il francesino mentre mangiava il croissant e lui iniziò a leggere.

In quel momento gli arrivò un messaggio da parte della sua fidanzata, quasi l'avessero chiamata loro parlando di lei.

V:Buongiorno amore mio, stasera sono a Roma, tu rimani fino a giovedì vero?
N: Buongiorno, sì. Ti aspetto, bellissima intervista amore mio.

"Stasera torna a Roma.. tu che fai? Rimani?"

"Sì.. rimango, accussì facimm il triangolo di Renato Zero.. ma dai.." rispose sarcasticamente Domenico.

Non poteva affatto rimanere. Lui era un ragazzo che sin da piccolo aveva imparato a non dire mai bugie e non l'aveva mai fatto e di certo non voleva iniziare proprio con la sua amica.
Pensava che l'unico modo di non mentire era non affrontare le situazioni delicate anche se era convinto che prima o poi Nicolas avrebbe ceduto, dicendole tutto.

"Cosa vuoi fare? Vuoi parlare con lei?"

"Sì." 

Quel sì fu così secco, senza sentimenti, che mise Domenico in una totale confusione. Finì di fare colazione e tornò sul letto, mettendo una mano dietro la nuca mentre con l'altra continuava a sfogliare Instagram. Gli uscivano solo ed esclusivamente foto del giovane con Valentina e sembrava quasi il destino.
Nicolas si avvicinò lentamente e si mise a cavalcioni su di lui ed iniziò a baciarlo mentre gli toccava il membro con la mano destra.

"Non rovinare tutto per me.."

"Non voglio rovinare, voglio solo migliorare le cose con te.." 

Aveva uno sguardo terribile, che ti penetrava dentro l'anima e voleva che gli penetrasse anche in un altro posto, per quanto era sexy.
Domenico si girò mettendosi a pancia in giù, permettendo a Nicolas di rimanere avvinghiato su di lui mentre lo abbracciava.

"Stasera rimani con me, ti prego." sussurrò nel suo orecchio.

"Va bene, ma non fare cazzate.."

"La stiamo già facendo.."

Era così strano come per legge della fisica tutto ciò che era sbagliato ti attraeva così tanto. Ogni volta che ti ritrovi davanti a una persona con la quale non puoi assolutamente starci, ti viene voglia di stare con lei sempre più, fino a farti male.
Questo è esattamente quello che provavano i due ragazzi. Era tutto così sbagliato, così difficile, ma allo stesso tempo eccitante e così proibito.

Il tempo passò in fretta ed arrivarono ben presto le 20:00 e i tre ragazzi dovevano incontrarsi in una discoteca. Nicolas prenotò un taxi e si fece accompagnare, assieme a Domenico, in un locale dove avrebbe trovato Valentina, con una propria amica.

Appena entrarono in questo posto, Valentina iniziò a correre verso Nicolas e gli saltò addosso, baciandolo, inconsapevole di ciò che avesse fatto qualche ora prima con quelle labbra.
La sua amica si avvicinò a Domenico ed iniziò a scrutarlo dalla testa ai piedi, capendo che fosse l'attore che interpretava Cardiotrap e lo riteneva alquanto sexy.

Gli porse la mano e si presentò.
"Piacere, Giulia.."

Il ragazzo ricambiò il suo gesto, presentandosi a sua volta.
"Piacere mio, Domenico.."
La musica rimbombava nelle loro orecchie, era molto forte e i quattro ragazzi si divisero in due gruppi. Valentina e Nicolas erano seduti all'angolo bar di fronte a Domenico e Giulia che erano in pista a ballare. Era una serata anni '90 e c'erano tantissime canzoni remixate che il biondo amava ed iniziò a disperdersi nella musica.
Giulia era molto attratta da lui ed iniziò a fargli qualche domanda nell'orecchio, avvicinandosi forse un po' troppo.
Iniziò a carezzargli il bacino e ballare di spalle, con il proprio sedere attaccato a Domenico.
Nicolas da lontano iniziò a vedere questa situazione un po' strana e si fece prendere da un'attacco di gelosia. Non poteva fare nulla davanti alla propria fidanzata e così, per dimenticare, iniziò a bere come se fosse un pozzo senza fondo. Il francese aveva un piccolo problema però, quando beveva, dava i numeri ed iniziava a parlare dicendo cose anche che non poteva assolutamente dire.

"Amò.. contieniti, stai un po' esagerando."

"Bevo quanto cazzo mi pare.." rispose lui già mezzo brillo. 

Giulia prese il braccio del ragazzo e lo poggiò sul proprio fianco e ballarono completamente appiccicati, mentre Nicolas da lontano si godeva tutta la scena e voleva sotterrarsi. Lui gli piaceva davvero tanto ma doveva solo essere paziente e fingere. In fondo, lui era fidanzato e di conseguenza anche lui poteva conoscere o ballare con tutte le persone che voleva.

Di regola dovrebbe essere così ma, lui voleva. Dopo quella notte di passione non riusciva nemmeno a guardare la propria donna negli occhi, figuriamoci ballare con il sedere di una donna piantato nel bel mezzo della propria rigonfiatura.
Non poteva accettarlo, voleva che fosse solo suo.
Stava perdendo la testa per uno di sei anni più piccolo, un ragazzino.
Eppure, così ragazzino, ad averlo fatto urlare di piacere per tutta la notte, come non c'era mai riuscito nessuno in venticinque anni della sua vita.

Riuscì a bere sei cocktail nel giro di mezz'ora e Valentina si alzò di scatto, togliendogli l'ultimo dalle proprie mani perché aveva paura che potesse sentirsi male.

"E mo' basta eh! Stai a esagerà!" urlò lei molto arrabbiata.

"Preferisco bere che vedere Domenico strusciarsi con quella stronza."

"E che c'entra Domenico mo?"

"Prima dorme con me e mo guarda che sta a fare sto pezzo di merda."

Valentina lo guardò sotto shock e pensava fosse stato l'alcool a parlare al posto suo e avesse perso totalmente il senno, anche se sembrava molto convinto di quello che stesse dicendo.

"Ma che stai a dì?" domandò lei perplessa.

"Abbiamo fatto l'amore stanotte. No una, non due, non tre, sei volte." rispose lui con freddezza balbettando un po' data la totale ubriachezza. 


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