DAMIANO E NICOLAS 2.0 / 12

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Mai come in quel momento Nicolas si è mai sentito così solo ed incompreso. In quel periodo della sua vita dove stava girando una serie dietro l'altra doveva essere l'uomo più felice del mondo data la sua fama e la sua notorietà ed invece era lì, di sabato pomeriggio,  steso sul letto a piangere senza fermarsi mentre si scolava una bottiglia intera di vodka senza alcun contegno.

Davide: A Nicò ma a do stai? Dovevamo uscì??

Damiano: Ma questo è sparito di solito rompe il cazzo il sabato che vuole uscì.

Luna: Ragà io so preoccupata perché non è da lui fà così.

Elisa: Anch'io sono preoccupata.. Damià vai te a vedere te prego.. 

Damiano: No.. quello mi manda male. Se mi scrive lui è bene.

Si sentiva solo in mezzo a decine di persone. Sul suo cellulare su Whatsapp c'erano centinaia di messaggi da parte da chiunque e lui non rispondeva a nessuno, pensava solo a bere e stare solo però lo faceva impazzire.
Lui aveva poco controllo quando decideva di bere e puntualmente ogni volta che lo faceva faceva un danno, come con Valentina in discoteca o con Domenico in hotel.
Non voleva alzarsi dal letto ma la bottiglia era oramai vuota e voleva prenderne un'altra, questa volta scegliendo una di prosecco tanto per fare un mischio e sentirsi male.
Era oramai arrivato, nel suo corpo c'erano enormi quantità di alcool ed era sudato e con la testa che gli girava, si stava praticamente sentendo male.
Prese il cellulare tempestivamente ed iniziò a mandare messaggi a raffica a Domenico che furono ignorati ancora una volta e senza pensarci decise di fare l'ennesima cavolata del secolo: contattare Damiano.
Sapeva che il romano aveva un debole per lui ma non gli interessava, voleva scaturire una reazione in Domenico che da giorni non gli parlava.

Damia.. vieni? Sto male.

Lui era a casa sua, intento a prepararsi per uscire con il loro gruppo di amici. Aveva indossato una camicia bianca molto elegante, un paio di pantaloni beige ed una giacca abbinata, era affascinante e irresistibile.
Nel vedere quel messaggio iniziò a scrivere ad i propri amici che non poteva uscire più trovando palesemente una scusa poco credibile e si tempestò ad arrivare alla casa del francesino, non vedendo l'ora di vederlo.
Esattamente, era cotto ancora di lui e non poco.
Sospettava qualcosa della relazione tra lui e Domenico ma quasi stentava a crederci perché sapeva che Nicolas era più etero di suo padre.

Salì sopra a casa sua ed appena aprì la porta si vide un ragazzo di fronte totalmente diverso. Di solito Nicolas era sempre vestito bene, elegante ed impeccabile.
Si ritrovò dinnanzi uno zombie.
Capelli che sembravano avessero preso una scossa elettrica, t shirt raggrinzita, calzini diversi ed una puzza di alcool terribile.
Entrò nella sua stanza e c'era un disastro: robe dappertutto, mozziconi di sigaretta per terra, bottiglie d'alcool dappertutto, coperte cadute a terra.

Iniziò a riordinare tutto e si piegò per raccogliere i mozziconi e si ritrovò Nicolas dietro di lui, che gli palpò il sedere palesemente fuori senno.
Damiano chiuse gli occhi perché gli piaceva ma non voleva approfittarsi della situazione.
Da lucido non l'avrebbe mai fatto, era etero no?

Appoggiò il membro contro il suo e gli carezzò i fianchi mentre lui rimaneva abbassato a pulire quella stanza disastrosa. Subito dopo quel contatto si alzò di scatto e si girò, mettendogli una mano sulla spalla.

"A Nicò, ripigliati. Non sei te."

"Non mi sono mai.. accorto di quanto fossi bono e che bel culo che hai.." sussurrò lui con voce da ubriaco fradicio.

"Siediti e non rompe le palle. Stai ubriaco al massimo e non voglio approfittarmi di te."

Nicolas riuscì a sedersi al letto mentre traballava e si stese, quasi come se stesse ad una seduta dallo psicologo. Stese le braccia lungo i suoi fianchi e guardava costantemente il soffitto anche se vedeva decine di colori diversi da quello che era il bianco del soffitto.

"Sai..io sono gay..."

Damiano fece una faccia nel sentire quelle parole e un po' di saliva rimase bloccata e con fatica riuscì ad ingoiarla. Si alzò nuovamente e si girò verso di lui, sedendosi mentre teneva la busta d'immondizia in mano accanto a lui.

"Che stai a dì?"

"Sì.. l'ho scoperto grazie a Domenico.. l'abbiamo fatto decine di volte.. forse anche molte di più.. ora però è finita.. non mi vuole più.."

Damiano non sapeva se crederci, dato che era ubriaco marcio, o meno. Forse però stava dicendo la verità perché ogni volta che lui si ubriacava diceva sempre tutto, anche forse più di quello che doveva dire realmente, tal volta esagerando.
Una volta in discoteca era così ubriaco che disse ad una ragazza "hai un naso terribile" e lei gli mollò uno schiaffo, quando beveva non riusciva a contenersi e diceva ogni cosa che pensava.

"E perché non ti vuole più?" domandò lui curioso.

"Perché io fingo di stare con Valentina.. e non mi vuole vedere più.. comunque hai un buon profumo e un culo bellissimo.. e sai usare anche molto bene la lingua.. quel giorno scappai come un coglione perché mi stava piacendo.."

"E perché sei scappato se ti stava piacendo?".. sussurrò lui provocandolo.

"Perché ho paura delle cose che mi piacciono.." 

Damiano gettò la busta all'aria e gli saltò addosso, bloccando le sue braccia contro la testata del letto tenendole ben ferme.
Lo guardò negli occhi e lo baciò mentre lui si spostava ma aveva davvero poche forze.

"Domenico.. Domenico.." sussurrava. Anche da ubriaco non smetteva di pensarlo e voleva solo lui, nessun altro.

"Lascia stà a Domenico.. ce sto io mo.. no?" 

"Pure tu sei bello..." 

Damiano gli alzò la maglietta e leccò il suo ventre e Nicolas ebbe un'ondata di brividi piacevoli che lo fecero sobbalzare. Poi passò al collo, facendo la stessa cosa.
Iniziò a baciarlo con foga, quasi attendesse da una vita quel momento.

Damiano era al settimo cielo, aveva finalmente raggiunto il suo obiettivo. Si era tolto quel sassolino dalla scarpa, quel nodo in gola che aveva da troppo tempo.
Era innamorato di Nicolas, tanto, ma aveva capito che lui aveva oramai occhi solo per il biondino, lo nominava anche in quel momento.
Chissà cosa aveva in più di lui.

Non voleva avere rapporti sessuali con lui perché non era in sé e non voleva approfittarsi della situazione in quel senso, voleva solo per una volta sentire il profumo della sua pelle, la morbidezza delle sue labbra. Era davvero sotto un treno per lui.
Nel mentre si baciavano, Nicolas improvvisamente crollò e si addormentò, russando e non poco, facendo tantissimo rumore.
Il romano si fermò ed iniziò a ridere da solo perché dormiva come un bambino e si mise dall'altra parte del letto.
In quel momento pensò ad una vendetta contro Domenico che aveva ottenuto ciò che lui voleva e non riusciva ad avere.

Prese il cellulare e scattò una fotografia a Nicolas mentre dormiva per far capire al napoletano che si trovava lì assieme a lui, mettendo una frase ad effetto sotto di essa.

Prese il cellulare e scattò una fotografia a Nicolas mentre dormiva per far capire al napoletano che si trovava lì assieme a lui, mettendo una frase ad effetto sotto di essa

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(OVVIAMENTE NON E' NICOLAS MA HO VOLUTO RENDERE INSOMMA L'IDEA.)

ciò che trascuri, diventa di qualcun altro..

Domenico ci mise circa dieci minuti a vedere quella fotografia e leggere cosa ci fosse scritto. Cosa diamine stava combinando Nicolas?
Era lui ed erano a casa sua, ne era sicuro.
Avevano sicuramente fatto qualcosa, pensò.
Iniziò a scalciare da solo nel letto per nervoso e Giulia lo guardò con una faccia sconvolta.

"Ma che cazzo stai a fà... te sei bevuto il cervello?"

"Mo t facc vre ij c' succer mo."

Si alzò di scatto ed indossò velocemente scarpe e vestiti ed iniziò a correre verso il portone dove c'era l'appartamento di Nicolas. Aveva un doppione delle chiavi ed aprì tranquillamente tutte le porte, entrando mentre sbraitava.

"Damiàà t facc ittà sang a ro staj?" iniziò a urlare.

"Ma che te sei impazzito? Sta a dormì Nicolas vattene."

Domenico era buono e non avrebbe fatto mai male ad una mosca ma l'amore ti fa cambiare ed a volte ti fa compiere anche gesti sbagliati per gelosia.
Sferrò un pugno forte in faccia a Damiano senza nemmeno dargli la possibilità di fermarlo per quanto fu veloce e fu scaraventato contro il muro.

"Te voi calmà??? Ma che cazzo!!"

"Iss e o mij e capit? C caz at cumbinat? E fat ammor cu iss? Omm e merd!"

Damiano lo spinse ed iniziarono a prendersi a cazzotti e pugni e Nicolas nel sentire le urla si svegliò, trovandoli a picchiarsi senza sosta e decise di mettersi in mezzo per dividerli, prendendosi anche uno schiaffo da Domenico.

"Mi spiegate cosa cazzo sta succedendo?"

Domenico prese il cellulare ed aprì la fotografia che aveva messo su Whatsapp e lui ricordava pochissimo perché era ubriaco anche se qualche frammento gli tornava in mente.

"Lui mi ha baciato.. io non ho capito più niente.."

"Tu mi fai schifo. Per me sei morto. Siete morti entrambi." esclamò Domenico mentre correva via sbattendo la porta.
Bloccò Nicolas su ogni social e decise di non volerlo più sentire né vedere, tranne per lavoro.



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