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Kat's point of view...

Nick Johnson.
Quel nome mi tormentava ormai da due giorni, nei quali avevo cercato di farmi gli affari miei e di non incontrare Harry. Ma nonostante questo continuavo a pensarci, io e Brook avevamo un vicino di casa del quale avremmo dovuto seriamente cominciare a preoccuparci? O lei era già a conoscenza di qualcosa e per questo lo evitava?
Eppure a me non sembrava un tipo pericoloso, se solo avessi ricordato qualche dettaglio in più di quella notte...avevo il vago sentore che mi avesse detto qualcosa d'importante e il forte sospetto che me l'avesse detto solo perché ero ubriaca, ma cosa?
Quel ragazzo era un mistero per me e più passavano i giorni, più il mistero s'infittiva e la mia curiosità aumentava, che cosa aveva da nascondere?
Ero sempre stata una persona che non si cura troppo degli affari altrui, avevo sempre cercato di incorporare il motto "vivi e lascia vivere" ma lui...viveva ad due passi da me, ci avevo perfino dormito assieme e sosteneva di essere mio amico, avevo il diritto di farmi delle domande.
«Ehi, c'è nessuno?» ridacchiò Niall sventolandomi una mano davanti la faccia.
«Scusa Niall, ero sovrappensiero» risposi tornando a posare lo sguardo sullo schermo del pc, dove c'era ancora l'assurda ricerca che avevo cercato di fare su Google.
«Chi è Nick Johnson?» chiese il mio amico aggrottando le sopracciglia. Appunto, mi sentivo una stupida, come speravo di trovare un tizio comune -o fin troppo losco- con un motore di ricerca?
Alzai le spalle «ho sentito o letto, il suo nome da qualche parte e mi era tornato in mente, cercavo di collegarlo a qualcosa ma a quanto pare sembra essere nessuno»
«Guarda, forse è qualcuno» disse Niall cliccando sul terzo risultato «Nicholas Johnson, multimiliardario e fondatore di una catena di autoconcessionarie. Una delle sedi più grandi si trova a San Diego, CA, e si estendono per tutto il paese. Attualmente, si vocifera che il noto imprenditore abbia intenzione di espandersi anche all'estero» lesse qualche riga dell'articolo e poi si voltò verso di me «potrebbe essere?» chiese.
«Mmh» risposi scettica, come poteva Harry avere qualcosa a che fare con uno come lui? «non credo» dissi, era decisamente caduta nel ridicolo.
Sbuffai e chiusi la finestra di internet «lascia perdere» borbottai.
«Io sto andando via, ci vediamo lunedì!» urlò Brenda dal fondo dell'ufficio, con una mano reggeva la giacca e con l'altra teneva la porta aperta.
Io e Niall la salutammo, Mason alle nostre spalle fece solo un verso d'assenso esattamente come aveva fatto con Adrian e Callie. Tutto sommato però, nonostante fosse scostante e per la maggior parte del tempo burbero, Mason non era poi tanto male, il suo velato sarcasmo mi faceva addirittura ridere.
Dopo qualche minuto il signor Byrd aprì la porta del suo ufficio infilandosi la giacca, come al solito non era molto elegante ma nemmeno tanto casual, ed era sempre un gran figo.
«Ragazzi» disse facendo un sorriso «che ci fate ancora qui? Andate a casa»
«Ma signor Byrd, devo finire questo manoscritto prima» intervenne Mason, Byrd fece un gesto con la mano e rise.
«Può aspettare anche fino a lunedì» gli suggerì, sentii Mason borbottare qualcosa che non capii ma ridacchiai lo stesso spegnendo il computer «Buon fine settimana, divertitevi» aggiunse Byrd facendo l'occhiolino, posò una pila di documenti sulla scrivania di Gill salutandola e poi uscì seguito da Mason qualche istante dopo.
Mi alzai anch'io afferrando la borsa «ti serve un passaggio?» mi chiese Niall avviandosi alla porta.
A dire il vero quella sera non mi andava di prendere la metropolitana, ma non volevo approfittarmi di Niall «non preoccuparti» risposi.
«Ciao Gill» disse lui uscendo, la salutai anche io e lo seguii in ascensore «guarda che sono di strada, non c'è nessun problema» insistette poi.
«E va bene» accettai. Le porte si aprirono, feci un cenno alle tre donne alla reception e uscii dall'edificio «avresti potuto dirlo anche a Mason» riflettei, lui fece una smorfia.
«Ma nemmeno per sogno, vuoi che avveleni l'aria anche nella mia macchina?» risi e salii a bordo.


«Fammi indovinare, è quello il tuo vicino di casa?» chiese Niall accostando al marciapiede sotto casa, ormai anche mia. Mi voltai di scatto verso il finestrino aperto per incontrare lo sguardo minuzioso di Harry, che se ne stava appoggiato con un piede contro il muro poco distante dall'ingresso e fumava una sigaretta, arricciai il naso e sbuffai.

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