XII Eda e Alex XII

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_--in palestra--_

La palestra era ricolma di studenti di tutte le età e di insegnanti che cercavano di trattenere e di fermare qualunque possibile fraintendimento dal nascere, per assicurarsi che non si creino problemi.
Erano tutti seduti nei loro posti ed ogni quattro file c'era un insegnante, tutti intenti a far zittire gli alunni per poter finalmente iniziare quella dannata presentazione, intenti a farla iniziare nell'orario prestabilito, sapendo come il loro datore di lavoro, il preside, aka Bump, era maniaco della puntualità e non volendo rischiare di farlo innervosire o arrabbiare.
C'erano alunni di tutte le classi, e gli insegnanti di tutte le classi, tutti erano lì per ascoltare la comunicazione del preside, e curiosi di scoprire il motivo di quella comunicazione, di certo però erano felici di saltare qualche ora di lezione.
Alex era seduta in disparte, negli spalti nella palestra; non le era permesso di stare con gli altri e poi non era una studentessa di quella scuola quindi tecnicamente valeva lo stesso. Era seduta negli spalti con l'idea di non attirare l'attenzione e di creare guai ma di certo di attenzione la creava, era l'unica bambina, da sola, per conto suo seduta negli spalti; C'era troppo rumore per i suoi gusti quindi cercava di distrarsi disegnando, visto che leggere il suo libricino con quel rumore era praticamente impossibile, non disegnava cose nello specifico, molto spesso so ritrovava a fare qualche forma geometria a caso o qualche fiori, e,  da uno guardo esterno parevano solo disegni di una bambina che non ha ancora imparato a tenere in mano una matita ma lei, se si impegnava, era davvero brava nel disegnare. Una volta aveva persino fatto un ritratto di sua madre ed era venuto bene, per gli standard di una bambina di quattro anni.

Bump, cercando di stare negli orari prestabiliti, attirò a se tutta la attenzione facendo fischiare il microfono, disturbando e distruggendo praticamente tutti i timpani di tutte le persone presenti.
Bump prese un tono autoritario e comunicò che per quel giorno ci sarebbero stati degli invitati speciali. Anche conosciuti come Darius Deamonne e Raine Whispers. I due entrararono in scena salendo sul palco, uno, Darius, era non curante di tutti gli sguardi che riceveva anzi ne era anche lusingato; l'altro, Raine, invece era più imbarazzato e spaventato.
Comunicò che loro due avrebbero tenuto un discorso e poi si sarebbero recati nelle aule di abominazione e di Bardi per fare una lezione apposita ai ragazzi di quelle classi. E, appena ci furono i lamenti e le urla che comunicavano l'ingiustizia nei confronti degli altri alunni delle altre classi, Bump si affrettò a dire che presto, nei giorni successivi, sarebbero arrivate altre persone esterne per le altre classi.
E da quella sentenza in poi i rumori e le urla di ingiustizia si affievolirono notevolmente. A Alex non importava chi veniva nelle varie classi a fare lezione, tanto lei non era un'alunna di quella scuola, era soltanto un'estranea, un uccellino che l'Hexside doveva accudire, e sopportare per un po', che poi, appena se ne andava ritornava tutto alla normalità.
Tanto lì non stava simpatica a nessuno, soltanto agli insegnanti ma quelli non contavano, erano di parte, almeno era quello che Alex pensava.

La presentazione era andata liscia, Darius sempre con la sua attitudine da "state lontani essere inferiori" mentre Raine ogni tanto si ingarbugliava e faceva delle figuracce che facevano ridere gli alunni, che venivano subito zittiti dagli insegnanti, e Raine stranamente a parte questi due momenti era andato tranquillo con la presentazione e sembrava aver preso confidenza col palco.

_--...--_

Darius e Raine avevano finito la loro presentazione da una decina di minuti e i ragazzi si erano già avviati verso le loro classi. I due invece stavano aspettando un'attimo per poi avviarsi anche loro in classe. Raine approfitto di quei pochi minuti per avviarsi verso Alex per finire la conversazione interrotta ormai quasi un'ora prima...

"Hey... Alex giusto?" Chiese imbarazzato accorgendosi di non essere sicuro del nome della bambina. Alex confusa da quella domanda alzò la testa dal suo quadernetto.
"Corretto, Alex Skye Clow per la precisione." Disse Alex sorridendo appena vide che le aveva posto la domanda.
"Bel nome, beh quindi ti piace la musica giusto?!..." Chiese per conferma Raine.
"Corretto." Rispose.
"E tu sei un Bardo." Disse, sempre sorridente, troppo sorridente, Alex.
"Corretto." Rispose ridendo e sendendosi accanto a quella bambina tanto famigliare.
"Cosa stavi disegnando?" Domandò Raine interessato a il quadernetto che Alex aveva appoggiato sulle gambe.
"Nulla di che, solo qualche disegno per passare il tempo..." Rispose spostando il quaderno più lontano, lontano dagli occhi della gentez di Raine in quel caso...
"Beh se stavi disegnando, non può non essere niente, no?!" Chiese ironicamente Raine.
"Corretto..." Rispose Alex evitando di guardarlo negli occhi.
"Beh me lo puoi fare vedere allora?" Chiese speranzoso.
"Beh visto che insisti..." Disse sorridendo ironicamente cercando di nascondere, male, il fatti che aveva voglia di mostrargli i suoi disegni.
I suoi disegni erano per lo più forme giometriche e chiazze di colori sparse nella pagina, e il disegno di una donna, sua madre, Edalyn Clawthorne.
"Quella chi è?" Chiese curioso Raine domandandosi perché quella donna somigliasse così tanto a Eda, alla sua Eda...
"È mia mamma..." Disse Alex titubante ma allo stesso tempo felice della possibilità di raccontare della sua fantastica mamma.
"Se posso... Come si chiama tua madre?" Chiese Raine titubante e preoccupato.
"Ah, si è...-"

"RAINE!"

_--...--_

Okay gente, spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi dispiace di pubblicarlo soltanto ora ma questi giorni, soprattutto questa settimana, sono stati impegnativi e non ho avuto molto tempo per scrivere e pensare a come continuare la storia. Quindi spero che il capitolo vi sia piaciuto e al prossimo...

Alex Clawthorne Figlia "Della Donna Gufo" 🇮🇹Where stories live. Discover now