Capitolo 9

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NAOMY🍀
16.00
Questa sera sarei dovuta andare a cena dai vicini,così stavo già cercando qualcosa da abbinare alla T-shirt di pizzo bianca comprata la sera prima.
Senza rendermi conto dei miei movimenti,mi ritrovai in intimo di fronte lo specchio,osservando le mie curve,le mie imperfezioni,e in quell'attimo avrei voluto tirare la scarpa che avevo di fronte dritto dritto sullo specchio,in modo così forte da rompere il mio riflesso e vedermi cadere a pezzi. Dio,quanto mi odiavo. Nelle visite dalla psicologa avevo detto così tante cazzate che forse un po' me ne stavo pentendo,intendo dire,non ho nessuno con cui parlare,se non me stessa. E questo non che mi dispiaccia,cioè,non voglio avere nessuno accanto,però a volte sarebbe così carino avere qualcuno che ti tiene le mani e ti dice che sei bellissima.. I miei pensieri furono interrotti dalla presenza di mio padre in stanza.
'Cavolo papà,non si usa più bussare?' Gli urlai,spalancando gli occhi e cercando di coprirmi inutilmente con le braccia.
'Scusami,hai ragione. Ho visto la porta socchiusa e sono entrato,sai che quando è completamente chiusa non entro mai.' Sbuffai,mentre m'infilavo la veste della notte,la prima cosa che trovai sotto gli occhi.
'Fa niente papa'. Volevi qualcosa,immagino,o sbaglio?' Gli chiesi,con un tocco di arroganza.
'Si beh,volevo solo chiederti di evitare di mettere i jeans o i pantaloni lunghi. Fa tanto caldo oggi, e lo sai che non mi piace che usi quei vestiti in piena estate..fai respirare un pó la pelle.'
Mi mancó il respiro.
'Ma papà,lo sai che non mi piace indossare roba corta..' Mi fermai,rendendomi conto che non mi stava degnando di uno sguardo,ma i suoi occhi erano occupati a frugare tra i vestiti del mio armadio.
Prese un paio di pantaloncini blu,erano davvero belli,erano i miei preferiti, e in quel momento mi si illuminarono gli occhi..
'Tesoro,indossa questi,mi piacciono e so che piacciono anche a te. Ti stanno bene,davvero bene. Sai che te l'avrei detto se fosse stato il contrario.'
Afferrai i pantaloncini titubante,poi annuì e abbassai lo sguardo,mentre vidi mio padre andare via.
'Papà' lo chiamai. Lui si giró sul ciglio della porta,come se si aspettasse quel richiamo e fece quell'espressione come per dire 'si?' Alzando il sopracciglio.
'Perchè fai questo?' Continuai.
Lo vidi sorridere,esitare e poi finalmente dire 'perché voglio farti capire che sei bella,e non ti dico questo perché sei mia figlia,ma perché sei davvero bella,sei una principessa,la mia. Devi imparare ad accettarti,mi sono stancato di sentirti piangere la notte per questo motivo,ci sono io,okay? Vedrai che prima o poi arriverà anche quel ragazzo capace di farti sentire bella e amata..'
'Papà,io non voglio un rag-'
Mi interruppe. 'Smettila Naomy. Puoi mentire a te stessa,ma non a me. E ora preparati,vedrai che passeremo una bella serata.' Disse,prima di chiudersi la porta alle spalle.
Mi girai nuovamente verso le specchio e mi resi conto che stavo sorridendo,e che i miei occhi erano lucidi,lacrimavo dalla gioia.
'Grazie papà' sussurrai,prima di asciugarmi il volto e iniziare a prepararmi.

19.58
Mi specchiai per l'ultima volta prima di uscire di casa. Appena arrivai di fronte mio padre,lui mi sorrise,mi prese dal braccetto e mi bació la testa,prima di sussurrarmi all'orecchio 'sei bellissima'.
Arrivammo di fronte la casa dei vicini e bussammo circa tre volte prima di vedere la porta spalancarsi.
'Eccovi,entrare,fate come se foste a casa vostra.' Ci accolse la signora Francesca,sempre con quel sorriso cordiale sulle labbra. Entrai per ultima,e m'investì un profumo di limone buonissimo,mischiato però con il profumo di pollo e patatine che probabilmente bruciavano nel forno. Era una casa davvero graziosa,le pareti erano bianche tamponate di un azzurro cielo,i mobili perfettamente allineati tra di loro,quadri di ogni etnia e varie tecniche. 'Che bella casa,complimenti' ammisi timidamente,mentre la signora mi rivolse un altro sorriso cordiale prima di dire un 'grazie tesoro.' Mi fece fare il giro della casa,e quando salimmo al secondo piano,notai appese al muro adiacente alle scale,varie fotografie di famiglia. Senza darmi troppo a vedere,lasciai che il mio sguardo guardasse in modo un pó troppo veloce tutte le centinaia di foto allineate,fermandosi peró su una colonna in particolare:gli occhi.
C'erano varie colonne e questa prima raffigurava gli occhi di tutta la famiglia,e non potei non riconoscere quello sguardo,quel misto di immensità e profondità. I miei occhi si spostarono poi sulle colonne accanto e fu allora che vidi tutte le foto raffiguranti il riccio,quel ragazzo dell'ascensore,quella perfezione fatta persona.
'Hei piccola,tutto bene?' Sentì una mano sul braccio e fu come se mi risveglió dai miei pensieri.
'Sisi scusi signora Fr-'
'Solo Francesca tesoro,non farmi sentire troppo vecchia' inizió a ridere,ed io,ancora presa da quella situazione,iniziai a ridacchiare,incredula e leggermente spaventata.

Per te io mi rialzeró.[MT] (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora