Capitolo 25

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MIRKO🍀
Era sabato sera,o meglio,sabato notte. Mi svegliai come al solito nel cuore del buio,e mi sedetti sul davanzale ad ascoltare i miei pensieri.
La testa mi girava tremendamente,mi faceva male,troppi pensieri,troppo alcool,troppa musica,quella sera.
Cercai di recare la mia attenzione solo e soltanto al mondo fuori dalla finestra: un mondo buio,un mondo spento,quel mondo che non ti fa sentire solo,che ti fa sentire in pace con te stesso in tutta la tua tranquillità. Potevo vedere luci che si spegnevano,sentire il cinguettio degli uccelli notturni, ma alzando lo sguardo un po' più su,verso il buio del cielo, m'imbattei nella spettacolarità della luna: era piena.
Era ciò che amavo,mi piaceva davvero tanto, sembrava come se la luna fosse capace di riflettere l'immagine notturna del mondo,senza giudizi,senza negatività, senza paura.
Ma forse la amo,anche perché è un po' come me: quasi come se avesse una doppia faccia. Nessuno sa veramente quello che sento,quello che provo. Nessuno sa veramente che non sto così bene come credono,eppure continuo in un certo senso a brillare; odio dare retta alle persone.
La mia coscienza mi ripete solo e soltanto un nome: Naomy,Naomy,Naomy.
E non è fastidioso,ma mi mette ansia. Sono impaurito. La paura non si supera,mai. Forse si impara a controllarla,ma è come se le redini le avesse prese qualcuno di più grande di me. Non ho mai provato una cosa del genere con nessuno,non so nemmeno io cosa realmente mi prende.
Vorrei semplicemente andare da lei e dirle: "sai,mi hai fottuto il cervello." e poi prenderla e baciarla con più dolcezza possibile.
Le parole delle ore prima rimbombavano nella mia testa:

"Quindi se ti chiedessi il perché te ne sei andato,perché sei  sparito,mi risponderesti con un 'beh sai,mi andava,non ho pensato che magari potessi farti stare male' giusto?"

Male.
Ecco come facevo stare le persone: male. L'avevo vista così tante volte piangere dietro quella finestra , e mi sono immaginato sempre di farla star bene,e invece eccomi qui,una buona parte della causa del suo dolore. Mi faccio schifo. Che persona orribile,che sono. Ma come si fa a cambiare? Sono ciò che sono,sono io e non posso cambiare,nonostante tutto intorno a me cambia. Vorrei essere più sicuro. Vorrei mettere da parte tutte le mie debolezze e togliermi questa dannata maschera da persona stronza e acida che mi sono infilato: inizia ad andare stretta. Tutto questo dovrebbe essere proibito: proibito nascondere i sentimenti,proibito aver paura,proibito ricordare,proibito piangere.
Si,perché sto piangendo.
Mi rendo conto giorno dopo giorno che non sono cambiato di una virgola,che mi sono legato il fatto di Aurora al dito, e non riesco più ad andare avanti.
Mi sono chiuso in un passato che sembra non aver futuro.
Ed ecco cosa dovrebbe essere proibito,anche.
Amare.
Si,perché amare ti porta al dolore,e questo dolore a volte si fa strada nel tuo corpo fino a crearsi un vero e proprio nido,quasi come se volesse non abbandonarti più. Avrei voluto che quella serata finisse in modo diverso,e invece entrambi ci siamo fatti trasportare da uno stupido gioco, lanciandoci frecciatine e fingendo che non fosse così. Poi,le scene di qualche ora prima arrivarono nella mia mente:

"Che cazzo state combinando qui?"
La voce del mio migliore amico rimbombava nella mia testa,ed io scoppiai a ridere,dominato dall'alcool che si era sparso nel mio corpo.
"Ci stiamo baciando,non vedi?" rispose una voce femminile, così spezzata ma convinta nello stesso tempo. Mi girai verso quella figura, e l'immagine offuscata di Aurora giaceva tra le mie braccia. Cosa diavolo stavo facendo? Mi allontanai quanto più potevo, ma la debolezza prevalse su di me.
"Andiamo tesoro,non dirmi che non mi vuoi più!"
La odiavo. Odiavo quel suo comportamento e non ho idea di come fossimo finiti in quel corridoio,schiacciati contro un muro.
"Infatti,è così." La vidi ritrarsi e guardarmi con uno sguardo indecifrabile.
"Tu..non dirmi che è per Naomy! Ti prego!"
A sentire  quel nome,sobbalzai.
Naomy.
Dov'era finita?
Le girai le spalle e corsi quanto più veloce potevo verso un posto non indicato,un posto forse aperto,dove prendere un pó d'aria, o forse,solo alla ricerca di quella ragazza.
Quando arrivai nello stesso posto in cui ci eravamo lasciati poco prima,la trovai a ridere con la sua amica. Era rossa in viso,con gli occhi lucidi,e trascinava le parole,parole incomprensibili tra l'altro,non ci volle molto a capire che tutto quello era colpa dell'alcool. Io non ero messo meglio di lei,quindi appoggiandomi al muro cercai di arrivare a poca distanza dalla sua figura,così poca da sentirla chiaramente dire "non m'interessa nulla di l-lui Sofi! È stato solo un bacio,senza emozioni" e il mondo mi crolló addosso. Era chiaro che parlasse di me,e di quello che era successo qualche giorno prima.
Non ebbi il tempo di capire se mi guardó o no,perché scappai,e poi il buio.

Per te io mi rialzeró.[MT] (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora