L'alba era arrivata. Illuminava le foglie, i fiorellini e gli animali aprivano i loro dolci occhietti. Un gallo cominciò a cantare per svegliare i contadini (ed il vicinato), Diana aprì lentamente gli occhi, la luce era forte e fulgida. La fanciullina non voleva alzarsi, ma dopo poco realizzò che doveva sbrigarsi: era la mattina del processo. Scalza, scese dal letto, tolse il pigiama bianco e lo mise sotto al cuscino. Sbadigliando, prese un vestito rosso, con delle maniche che si allargavano vicino ai polsi, il vestito era in un morbido velluto, ma leggero, Diana si stava preparando per una vera e propria fuga. Prima di recuperare del pane e dell'acqua prese il diario, lo apri c'è cominciò a leggere il giorno due:
~Buongiorno, tra poco ci sarà il processo, te lo ricordi no? Non ho molto tempo, sono rinchiusa probabilmente in una stalla. Non riesco a vedere un raggio di sole, è tutto buio, so solo che vicino a me c'è del letame e dei topi. Non posso dirti ora la mia storia. Se riuscirò a tornare in vita te la spiegherò. In ogni caso dopo il mio processo dovrai tornare a casa. Non so dove posso farti nascondere, quindi finché il principe non farà sapere ai tuoi genitori di volerti sposare dovrai rimanere a casa. Resisti! Ora devo andare, ci vediamo al salice piangente. ~
Diana sospirò, delusa, sperava di scappare subito dopo il processo, si chiedeva perché dovesse aspettare che il principe la chiedesse in sposa. Lei non lo voleva, il principe era solo un uomo fatuo.
Diana uscì senza emettere alcun rumore, prese la borsa e aprì la porta. Cominciò a correre più veloce che poteva ed arrivò nel posto del processo. Era pieno di gente, e lì, in lontananza vide una donna, con dei capelli corvini lisci come la seta, un abito bianco piuttosto sporco è rovinato, legata ad un tronco di legno,il processo in cui si decideva se condannarla era finito ed il fuoco stava per essere appiccicato. Diana camminò in mezzo alla folla, cercò di avvicinarsi il più possibile, ora era in prima fila. Pronta ad osservare quell'orribile spettacolo. Un uomo annunciò: - La donna verrà condannata, per non avere rispettato le ideologie di Dio e per essere stata sorpresa in atti di stregoneria!-
Il pubblico incitò la morte della donna, che fino a quel momento aveva uno sguardo rivolto verso il basso. Alzò gli occhi e vide Diana. Ella le disse:
- Orchid, sei tu?-
-Sì,Diana. Sono io-
-T-tu riuscirai a salvarmi vero? Tornerai qui?-
-Sì, non preoccuparti, so che è brutto vedermi per la prima volta in questo stato, ma non ti preoccupare, ti ritroverò e ti starò accanto fino alla fine. Arrivederci, Diana-
Il fuoco cominciò ad ardere vivo, bruciando la pelle di Orchid, che cominciò a lacrimare. Non emise nemmeno un gemito di dolore e scomparve tra le fiamme.
Diana aveva uno sguardo pietrificato, il cervello confuso, ma, ad un certo punto udì una voce di un uomo: era il principe.Buongiorno! Sta volta ho scritto prima del solito :), in ogni caso... vi è piaciuto questo capitolo? Fatemelo sapere nei commenti e se volete fatemi delle domande! Vi aspetto al prossimo capitolo
- Silvia 🌺🥀
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Death is Life
Fantasy> 1570, presso Waldheim am fluss: Diana è l'unica figlia femmina della famiglia Boneflare, una casata vicina alla famiglia reale. Sin dalla sua infanzia, Diana è stata maltrattata e abusata, purtroppo anche dai suoi stessi familiari. Il principe...