Capitolo 5: "Allora sei tu!"

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Diana, entrò nella locanda. La sala era piccolina, con un bancone in legno e due tavolini, non c'erano persone. Solo una donna al bancone che puliva. Era vestita in abiti semplici, sotto il seno aveva un corsetto in pelle, mentre i capelli erano lunghi e raccolti in una treccia.
-Salve ragazzina, desidera qualcosa?-
-Sono venuta qui per alloggiare per un giorno. Quanto vi devo?-
-Dieci Talleri-
-ecco a te. Grazie.-
-Prego tesoro. Come ti chiami?-
-Diana Boneflare.-
La ragazza perse l'equilibrio, ed incredula esclamò:
-Voi siete colei che cercava mia madre!-
-Tu sei sua figlia?-
-Sì, o meglio, lo ero-
-Come vi chiamate voi invece?-
-Margaret.-
-Perché Orchid è andata al rogo? Sapete il motivo?- chiese effettivamente curiosa.
-L'avevano scoperta nel bosco dei soldati. Mentre praticava incantesimi per salvare un animaletto ferito-
Margaret mentre rispondeva a questa domanda balbettava, come se quello che stesse dicendo non fosse vero. Diana non ci fece caso, e andò nella stanzetta. Quest'ultima era piccolina, c'era un lettino, un comodino ed una candela. Diana si tolse la borsa e cacciò il diario. Le pagine erano state strappate; distrutte, erano marce. Cosa era successo? Cosa stava succedendo all'anima di Orchid? Forse non sarebbe più riuscita a tornare. Quando Diana vide ciò si disperò, buttò il diario per terra, era accecata dalla rabbia, come faceva ora? E se i soldati la trovavano, l'avrebbero sicuramente messa al rogo. Lei non voleva morire! Si strofinò gli occhi, facendo cadere le lacrime. Si appallottolò nel letto, doveva dormire in qualche modo. Doveva poter non pensare a tutti i problemi che aveva avuto. Desiderava solo vivere una vita normale, ma ciò le era stato impedito dalla società, e c'era qualcosa, dentro di lei che la fermava dal mandare tutto in fiamme, non si era mai arrabbiata così tanto. Si sentiva presa in giro, era frustrata. Voleva scomparire da quell'orrido atomo di nome Terra. Sentiva il cuore appesantirsi sempre di più, lo sentiva al suo apice, sentiva che qualcosa dentro di lei sarebbe "esploso". Forse era soltanto la rabbia. Forse doveva solo dormirci su. Doveva ragionare in qualche modo. Non doveva essere troppo impulsiva. Doveva reprimere tutte queste sensazioni come aveva sempre fatto.

La mattina seguente

-Diana, svegliati.-
Diana aprì gli occhi. Salutò Margaret. Con tono interrogativo chiese:
-Che succede?-
-Ho sentito delle voci in città. I soldati ti hanno dichiarata dispersa. O morta, non ho ben capito. Controlleranno in ogni locale per trovarti. É stato un'ordine del re. Verranno anche qui. Devi scappare! Arriveranno tra poco, preparati il prima possibile e ricaricati di energie!-
Diana annuì, cambiò vestito, prese una sciarpa rossa di lana e fece colazione. Margaret le aveva preparato una torta di mele e cannella ed una tisana alle erbe aromatiche. Mentre Diana mangiava arrivarono loro: i soldati. Che bussarono rumorosamente e molteplici volte. Margaret disse a Diana di uscire dalla porta secondaria e scappare verso il bosco. Probabilmente sarebbe stata anche la fine di Margaret, visto che apparteneva ad una famiglia di streghe.
Diana scappò, per l'ennesima volta. Come un coniglietto in cerca di aiuto. Il bosco era sopra una montagna. Doveva salirci al più presto. Stava accadendo tutto così in fretta. Tutto troppo veloce. Così tanto che la velocità riusciva a confondere la ragazzina, che ormai agiva in modo quasi involontario ed istintivo. Non pensò neanche a salvare Margaret. Anche perché ormai era troppo tardi.

Buonasera! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, scrivetelo come sempre nei commenti. Lasciate anche un mi piace per supportarmi. Vi ringrazio tanto per aver letto questo libro. Ci vediamo domani
-Silvia 🌺🥀

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