Diana si girò, e vide il principe, vestito con un abito blu notte, e con la corona d'oro posta sopra ai folti capelli castani. Egli corse verso la ragazza, salutandola.
-Cosa ci fate voi qui, Diana?-
-Stavo assistendo al processo. Non ne avevo mai visto uno e volevo fare "quest'esperienza"-
-Capisco, ma donne che appartengono ad un alto ceto sociale non dovrebbero stare qui, schiacciate tra la folla a guardare un noioso processo di una strega-
-Come ho già detto: mi interessava. Tutto qui-
-Avete gusti strani per l'intrattenimento!-
Il principe cominciò a ridere, con un tono di voce altissimo. Diana era a disagio, aveva un sorriso di imbarazzo stampato forzatamente sul viso. Gabriel si avvicinò alla ragazza sussurrandole all'orecchio:
-Osservandoti meglio, ho notato che il tuo viso è così perfetto, puro, a tratti maturo.- cominciò a toccarle i capelli. -Vorrei conoscerti meglio. Potresti darmi grandi soddisfazioni...-
Diana cercò di allontanarsi dal principe, che però, la stringeva per un braccio.
-Perdonatemi, ma forse è meglio che vada a casa. I miei genitori mi staranno aspettando-
-Abbiamo ancora tanto di cui parlare. Sicura che vuole andarsene.-
-Arrivederci.-
Diana cominciò a correre verso casa, le facevano male i piedi e le batteva forte il cuore, sudava freddo.
Gabriel era offeso, le donne non potevano fare così, dovevano essere sottomesse. Perché Diana (che era un'ingenua ragazzina) era scappata, quasi disgustata? Gabriel non se lo spiegò, rimase solo tremendamente offeso. Doveva fargliela pagare!
Diana tornò a casa; non c'era nessuno. Andò in camera sua, si mise il pigiama. Vedeva il fumo del rogo da fuori alla finestra, i soldati avevano lasciato il corpo di Orchid lì, e Diana vedeva ancora lo sguardo di quella donna, apatico, ma, dentro il cuore con un briciolo di speranza; la speranza di tornare. Diana non voleva più pensarci; avrebbe rischiato di piangere. Si mise nel letto. Il suo posto sicuro e cadde in un sonno profondo.
Il giorno seguente
Diana si svegliò. Scese dal letto. Stava per vestirsi, ma i genitori la chiamarono. Ella corse nel salotto.
-Buongiorno.-
-Siediti- disse la madre.
-Maledetta, tu sei la sciagura di questa famiglia!-
-Cos'ho fatto?-
-Il principe ti ha rifiutata, ha detto che hai rifiutato il suo invito di andare al castello!-
-Ma non me lo ha chiesto!- e aggiunse: -È un bugiardo!-
-Basta! Non solo non ci hai portato rispetto, ma ora insulti la famiglia reale! Vattene in camera. Ora!- urlò il padre.
Diana tornò di fretta in camera, si vestì, prese la borsa, il diario e decise di scappare dalla finestra.Doveva trovare un posto dove alloggiare. E anche in fretta. Venne attirata da un odore particolare; di erbe aromatiche. Seguendo l'odore, che si faceva sempre più intenso si trovò davanti ad una locanda: "La locanda delle stelle".
Poteva stare lì per un po', il tempo di leggere il terzo giorno del diario.Ciaoooo! Come state? Allora, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! La faccenda si sta facendo interessante ormai... Ditemi cosa nei pensate nei commenti
-Silvia 🌺🥀
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Death is Life
Fantasy> 1570, presso Waldheim am fluss: Diana è l'unica figlia femmina della famiglia Boneflare, una casata vicina alla famiglia reale. Sin dalla sua infanzia, Diana è stata maltrattata e abusata, purtroppo anche dai suoi stessi familiari. Il principe...