6 CAPITOLO

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SCARLETT'S POV

Era ora tarda sera, intorno alle 11, Pansy e Daphne si erano già addormentate come al solito, decisi allora che era il momento perfetto per cercare il libro.

Sgattaiolai in corridoio e, stando attenta a non farmi vedere, riuscii ad arrivare in biblioteca.

Entrai nella sezione proibita e lo cercai in lungo e in largo, ma niente quel libro non sembrava essere da nessuna parte.

In quel momento mi ricordai di Riddle e capii, il libro che stava leggendo era proprio quello di cui avevo bisogno, glielo avrei preso proprio quella notte.

Sapevo che ogni sera i prefetti e in generale gli studenti grandi e prodigiosi scelti da Silente facevano dei turni per controllare che nessuno studente sia fuori dalla sua camera dopo l'orario stabilito.

Sapevo anche che Riddle era uno di questi studenti, perchè un giorno non riuscendo a dormire decisi di uscire e lo vidi minacciare un primino che se non fosse tornato subito in camera avrebbe chiamato Silente.

Facendo dei calcoli veloci oggi doveva essere il suo turno e quindi io avevo il via libera.

Uscii nei bui corridoi, «Lumus» la mia bacchetta si illuminò quanto bastava per non finire a sbattere contro i muri e mi feci strada fino alla camera di Riddle.

Girai la maniglia, ma la porta rimase chiusa, «non ci credo ha usato un'incantesimo» bisbigliai a me stessa.

Ma non l'avrebbe avuta vinta, «Aholomora» dissi e la porta si aprì davanti ai miei occhi.

La sua camera era ordinata, non era in comune come per gli altri la sua era singola, cercai il libro in fretta, a breve avrebbe finito il turno e non volevo che mi trovasse lì, sapevo che sarebbe finita male.

Cercai ovunque ma del libro non c'era traccia, «Accio libro» dissi con la speranza che funzionasse, qualcosa mi colpì la schiena ma girandomi non trovai nulla, «Revelio» tentai ed il libro apparve ai miei piedi.

Lo presi e corsi via, al riparo da Riddle e con il libro che mi spettava.

TOM RIDDLE'S POV

Era l'una di notte ormai ed io avevo finito il mio turno, me ne tornai in stanza ma la porta era accostata «impossibile avevo usato l'incantesimo» mi dissi.

Un presentimento mi assalì ed entrai velocemente ma nella stanza non c'era nessuno, doveva esserci stato qualcuno, avevo usato l'incantesimo e io non sbaglio mai.

Mi tolsi la maglietta e mi buttai sul letto, prima di dormire volevo leggere il libro sulle maledizioni che avevo trovato, l'avevo nascosto sotto il cuscino e per precauzione l'avevo reso invisibile.

«Revelio» ma davanti a me il nulla, il libro non c'era.

«Cazzo avevo ragione qualcuno è entrato e mi ha rubato il libro», ero incazzato nero ma di notte non avrei mai trovato il colpevole quindi decisi di aspettare la mattina, chiunque sia stato non se la caverà così facilmente.

La mattina mi alzai ancora incazzato e mentre mi stavo cambiando pestai qualcosa, mi abbassai e lo vidi era un braccialetto, non un braccialetto qualunque io quello lo avevo già visto, era di Scarlett.

Sono sempre stato attento ai dettagli e quello era il suo braccialetto, non mi sbaglio mai.

Uscii in fretta, l'avrei beccata e lì si che avrebbe avuto quello che si meritava, conoscevo le maledizioni a memoria ed avevo un'ampia scelta.

Stavo per entrare nella Sala Grande quando la vidi uscire con uno zaino mezzo aperto in spalla, ci intravidi un libro, era Domenica non avevamo lezioni quindi doveva essere quello che stavo cercando.

Why Me? |Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora