45 CAPITOLO

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SCARLETT'S POV

Vagammo per ore alla ricerca di Silente, ma la sua lunga barba bianca sembrava aver abbandonato il cosmo.

Io e Tom decidemmo di dividerci per fare prima, ma il nostro piano non aveva funzionato come speravamo.

Il tramonto era passato da un pezzo e il freddo clima di Dicembre aveva preso di mira le mie mani che a questo punto erano completamente screpolate e sanguinanti per il gelo.

Mentre mi dirigevo verso il suo ufficio per la terza volta in un ora non potei che perdermi tra i pensieri.

Non provavo nulla se non un vuoto lacerante al centro del petto, come se delle bestie mi avessero strappato a morsi il cuore dalla cassa toracica e l'avessero lasciata aperta e sanguinante.

Ero incapace perfino di piangere ormai, i miei occhi avevano finito le scorte di diamanti liquidi da quanto gli ultimi giorni mi avessero messo alla prova, ed io non avevo più alcun modo di sfogarmi.

Ero solo una ragazzina che avrebbe dovuto pensare alle sue amiche, alla sua cottarella che dalla semplice attrazione si stava trasformando in puro amore, allo studio; non di certo a sopravvivere in un mondo che ogni giorno cercava di piegarla a suo piacimento.

Se c'era qualcosa che questo viaggio mi aveva insegnato è che ognuno è composto da tante piccole sfumature, e quello che noi vediamo negli altri non è altro che il colore finale. Puoi fidarti di qualcuno quanto vuoi ma finché non lo vedrai indossare ciascuno dei suoi colori non potrai mai dire di conoscerlo alla perfezione.

Il blu rappresenta la tristezza, mentre il giallo la gioia, eppure se li mischi ottieni il verde che è il colore della speranza. Ma come si può sapere se una persona verde sia in realtà più triste o più felice quando è da sola?

Ciascuno di noi non ha una sola faccia ma un insieme di tanti lineamenti che uniti compongono il mosaico del nostro viso, ed è proprio questo che ci rende unici e speciali.

Tuttavia certe persone hanno una fisionomia così complessa che un solo volto non basta per rappresentarla completamente.

Questo genere di persone allora si fabbrica tante maschere, così che in base alle evenienze  può sempre cambiarsi e diventare qualcuno completamente diverso.

Non si sa mai chi abbiamo davanti fin quando capitiamo dietro le quinte, e finalmente troviamo i nostri attori preferiti che ancora si devono fare il trucco.

E ora ne stavo avendo l'ennesima conferma, un bastardo come Tom era in realtà dotato di un cuore perfettamente sano e funzionante, mentre un rispettabile preside sembrava essere in combutta con un assassino.

Bussai ancora e ancora, le nocche consumate dal freddo e dal legno della porta che non accennava ad aprirsi.

Avevo controllato in tutta la scuola, più e più volte, il giardino era occupato solo dagli animaletti e da un paio di coppiette sfrattate dai dormitori che si erano accontentati di passare del tempo insieme sotto gli alberi innevati.

Rimasi in silenzio aspettando un lieve rumore dall'interno, ma l'unico suono che spezzava l'armonia della quiete era il mio respiro.

Cercai di piangere, mi sforzai di provare qualcosa, ma il mio cuore era diventato un piccolo blocco di ghiaccio in un ambiente che non lo aiutava a scaldarsi.

Mi rassegnai dopo ore di ricerche, mi convinsi che perfino Tom se ne era probabilmente tornato in camera e decisi di fare lo stesso.

Fu allora che lo vidi, passando per i corridoi mi sporsi per osservare il paesaggio bianco e mi accorsi di una chioma altrettanto bianca seduta alla finestra della piccola casetta di Hagrid.

Why Me? |Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora