11 CAPITOLO

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SCARLETT'S POV

Le settimane successive passarono molto velocemente ed in modo monotono.

I seguaci dell'ombra di sangue diventavano sempre più aggressivi ed erano anche riusciti a liberare alcuni dei maghi più pericolosi dalla prigione di Azkaban.

Gli studenti della Beauxbatons se ne erano andati e di Rose non seppi più nulla, con Tom tutto era tornato come prima, se non peggio, non ci parlavamo mai ma a volte capitava di scambiarci qualche sguardo, nessuno sapeva che cosa era successo e assolutamente nessuno lo doveva sapere.

Era ormai Dicembre e a breve ci sarebbe stato lo Yule Ball e subito dopo le vacanze di Natale.

Per ora Draco aveva chiesto di andare al ballo a Pansy che era al settimo cielo, Blaise ancora non aveva fatto niente ma probabilmente lo avrebbe chiesto a Daphne molto presto, per quanto riguarda me nessuno mi aveva ancora chiesto di andare al ballo ma ero fiduciosa, mancava ancora una settimana.

Mi alzai la mattina elettrizzata per la giornata, saremmo dovuti andare ad Hogsmeade per prendere alcune cose e ci avevano dato il permesso di scegliere il vestito per il ballo.

Mi sistemai in fretta e scesi per fare colazione, come al solito mi sedetti vicino a Pansy, Daphne e gli altri,

stavamo parlando dei piani per la giornata fino a quando mi si avvicinò un ragazzo, lo avevo già visto faceva parte del team serpeverde di quidditch, ma non ricordavo il suo nome.

«Hey sei Scarlett giusto?»

 «Si e tu saresti?»

Chiesi con una punta di curiosità 

«Adrian Pucey, sono uno dei cacciatori della squadra di quidditch» «a sì ora ricordo, hai bisogno di qualcosa per caso?» 

Senza rispondermi si sedette vicino a me e si appoggiò al tavolo mentre mi fissava dritto negli occhi,

«è da un po' che ti vedo in giro e non riesco a non notare la tua bellezza, manca solo una settimana quindi mi devo sbrigare a chiedertelo, verresti al ballo insieme a me?»

Per poco non sputai l'acqua che stavo bevendo per la sorpresa, mi bloccai a pensare, era un ragazzo molto carino e sembrava simpatico e sincero, cosa avevo da perdere?

«molto volentieri» risposi con un ampio sorriso che lui ricambiò, mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio «ricordati di dirmi il colore del tuo vestito che dobbiamo essere abbinati» mi diede un bacio sulla guancia per poi allontanarsi.

Divenni rossa per l'imbarazzo mentre gli altri iniziarono a fischiare e a fare battutine, «la mia Scarlett fa conquiste» disse Pansy ridendo,

sentii lo sguardo di qualcuno bruciarmi addosso, il suo sguardo, Tom mi stava fissando come se avessi appena fatto qualcosa di imperdonabile.

Si alzò in fretta per poi avvicinarsi ad un gruppo di ragazze dall'altra parte del tavolo.

Ne prese una dal braccio e senza giri di parole le disse che sarebbe andata al ballo con lui,

più che una domanda sembrava una pretesa.

Tutti sapevano che lei era pazzamente innamorata di Tom da sempre, o almeno era affascinata dal suo aspetto, quindi accettò immediatamente la sua proposta.

A vedere la scena un emozione forte prese possesso del mio corpo, gelosia, ma perchè mai dovevo essere gelosa per di più di lui?

Non ne avevo alcun motivo, in fondo noi non eravamo niente, eppure mi sarebbe piaciuto molto lanciare un qualsiasi incantesimo proibito a quella ragazza che ora sorrideva e si vantava come se avesse appena vinto il torneo tre maghi.

Per distrarmi da quella strana sensazione che provavo decisi di andare a prepararmi in fretta che a breve saremmo dovuti andare ad Hogsmeade.

Entrata in stanza trovai una lettera sul letto, era da parte di mia madre che mi ricordava semplicemente del mio imminente incontro con Corvino, lei lo aveva già avvisato della mia visita che fino ad oggi era stata impossibile.

Presi la lettera con l'indirizzo e mi precipitai in giardino dove mi aspettavano tutti gli altri.

Ci smaterializzammo e in un attimo ci ritrovammo ad Hogsmade per prendere il necessario.

I professori ci divisero in gruppi e ci assegnarono il materiale che avremmo dovuto comprare, successivamente saremmo potuti andare a prendere l'abito.

Io ero stata molto fortunata a finire in gruppo con tutti i miei amici, avremmo dovuto prendere alcuni ingredienti per delle pozioni particolari, non erano molti quindi a breve avremmo finito e saremmo andati a prendere i vestiti.

Tutto si rivelò molto più difficile del previsto, alcuni ingredienti sembravano introvabili, ma alla fine dopo circa due ore di ricerche avevamo finito.

Era ancora presto quindi avevo tutto il tempo di scegliere il vestito perfetto e poi sarei andata da Corvino.

Entrammo in un negozio che da fuori sembrava molto vecchio e decadente ma appena entrata mi si mozzò il fiato, era magnifico, pieno di abiti colorati e scuri, lunghi e corti, sobri ed esagerati per non parlare della quantità di accessori che erano appesi alle pareti, era assolutamente stupendo.

Dopo diversi abiti bocciati finalmente trovai quello perfetto per me: era a sirena con la fine della gonna leggermente più larga, il corsetto fasciava perfettamente il mio corpo,

l'abito era verde smeraldo con qualche inserto nero ricamato a mano e il tutto si abbinava perfettamente ad un paio di scarpe che trovai lì, brillavano come stelle, con quelle avrei fatto sicuramente un ottima figura.

Li comprai senza pensarci due volte e poi mi diressi insieme agli altri dal resto della classe, saremmo dovuti tornare indietro e in quel momento mi ricordai di Corvino, non potevo assolutamente rimandare, non ancora,

ma non potevo sparire così dal nulla e per di più se i professori mi avessero beccata sarei finita in enormi guai.

Mi venne un'idea, «Pansy, Daphne mi sono appena ricordata che avevo un altro impegno, non è che potreste coprirmi finchè non torno a scuola» «ma certo» disse Daphne «basta che fai veloce» aggiunse Pansy, erano le migliori.

Attenta che nessun professore mi vedesse mi allontanai ed iniziai la lunga camminata che avrei dovuto fare per arrivare fino all'altra parte di Hogsmeade.

Dopo circa dieci minuti di cammino inciampai su qualcosa e per poco non caddi per terra, era una palla di un bambino che si era messo a giocare sulla strada.

«Mia» urlò il bambino indicandola, mi piegai a raccoglierla e gliela porsi,

«dove sono i tuoi genitori piccolo?» gli chiesi, non sembrava avere più di sei anni e mi sembrava strano che lo lasciassero lì a giocare da solo.

Senza rispondermi indicò una stradina buia e dopo avermi preso la mano iniziò e portarmici.

La via era completamente priva di illuminazione, il bimbo tolse la sua mano dalla mia e scomparve.

Al suo posto qualcun altro arrivò da dietro e mi bloccò la bocca con la mano, non riuscivo a respirare stavo andando in panico,

improvvisamente la persona dietro di me tolse la presa dalla mia faccia e cadde per terra, senza vita.

Mi girai sconvolta solo per vedere lui, Tom era fermo a qualche metro da me con la bacchetta ancora puntata sul corpo che giaceva ai miei piedi.

«Cosa ci fai tu qui?» Gli chiesi ancora sotto shock, 

«ero venuto a cercarti prima che lo facessero i professori», non risposi, mi limitai a fissare quell'uomo che Tom aveva appena ucciso, per me.

«Perchè l'hai fatto?» «stai scherzando spero, lui è uno della banda dell'ombra di sangue, andava eliminato, in più se non l'avessi fatto quella senza vita adesso saresti tu, dovresti ringraziarmi».

Guardandolo meglio mi accorsi di un particolare che non avevo notato fino a quel momento, era vestito di nero ma aveva i guanti rossi, ciò significa che anche quell'uomo alla Torre di Astronomia doveva far parte dei seguaci dell'ombra di sangue,

poteva essere una coincidenza, oppure no.

Why Me? |Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora