Quando sei genderfluid, o comunque non binario, tagliarsi i capelli diventa un momento di crisi esistenziale (almeno per me).
Tu hai un preciso taglio in mente: non abbastanza corto da sembrare "da maschio", ma nemmeno abbastanza lungo da sembrare "da femmina". Ma non importa se vai dal barbiere o dalla parrucchiera, se scarichi da Pinterest la foto esatta del taglio che vuoi o se ti armi di santa pazienza e spieghi il tutto nei dettagli.
Non importa perchè puntualmente il barbiere ti farà i capelli da uomo e la parrucchiera i capelli da donna e tu avrai speso soldi per un taglio che o non ti piace e basta o, ancora peggio, mette in crisi la tua disforia.
Dopo due anni (oddio, sono già due anni) di lotte con i capelli, ho preso alla lettera il proverbio "Chi fa da sè, fa per tre", mi sono armata di forbici e macchinetta e mi sono tagliata i capelli da sola.
Ora ho i capelli esattamente come li voglio io, senza spendere un euro e soprattutto senza dover subire la gogna del "ma sei una ragazza, perché vuoi i capelli così corti?".
I miei l'hanno presa molto male, la mia coinquilina sostiene che non ho senso del pericolo e le mie besties sono rimaste per l'ennesima volta stupite dal fatto che a me basta vedere una volta come si fa una cosa per impararla (grazie Youtube).
Io sono molto fiera di me. Il prossimo passo potrebbe essere la tinta.
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Scleri da queer 2
RandomSequel di "Scleri da queer". Lasciate ogni discriminazione voi che leggete!