Capitolo 16: "affrontare la verità"

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Hyunjin si mise in macchina di nuovo sbuffando, e andò verso l'ospedale, odiava farsi visitare, gli metteva ansia, ma adesso era per una buona causa quindi doveva farlo.
Arrivato all'ospedale raggiunse il reparto dove si incontró anche con Minho.
"Non mi aspettavo che saresti venuto davvero" Minho sorrise beffardo
"Stai zitto, dov'è Chris?"
"Sono quì, accomodati su questa sedia, so quanto odi le visite di controllo ma ti prometto che non ci metterò molto"
Hyunjin sospirò e si lasciò cadere pesantemente sulla sedia
"Apri la bocca" Chris prese una pipetta con uno strano liquido al suo interno, e ne versò qualche goccia sulla lingua del moro
"Che schifo" Hyunjin iniziò a tossire facendo ridere Minho
"Che cazzo ridi stronzo prendila anche te sta roba se hai tanto da giudicare"
"Il malato non sono io"
Hyunjin a questa frase fece per alzarsi ma Chris lo rimise a sedere, e gli legò le braccia e le gambe alla sedia in un attimo
"Che cazzo?!"
"Stai fermo e fidati di me, questo liquido farà salire il tuo istinto di vampiro al massimo che può arrivare, in questo modo posso capire quanto tu sia grave"
Hyunjin fece un respiro profondo e si calmò, continuava a pensare che era impossibile che qualche goccia di chissà che cosa gli avrebbero fatto perdere la lucidità, era lucido, soffriva la fame ma poteva gestirla senza problemi, per ora.
"Okay adesso sentirai la mente offuscata e potresti avvertire dei dolori muscolari specialmente a livello dello stomaco e delle gambe, non spaventarti" Chris disse guardando l'orologio e puntando una torcia negli occhi a Hyunjin, Minho intanto guardava incuriosito, era la prima volta che assisteva alla visita di un vampiro.
Hyunjin sentì la mente completamente vuota, le gambe non facevano male ma formicolavano, sentiva lo stomaco affaticato come l'effetto di uno strappo muscolare nella parte dell'addome, e poi, la fame lo ingombrò.
"Che cazzo mi hai dato" Hyunjin urlò nervoso
"Okay funziona, Minho prendimi quel coso di ferro sul tavolo"
"Coso di ferro?! Puoi essere più specifico?!" Minho rispose controllando
"L'unico marchingegno in ferro che vedi"
Minho rise, non prendeva mai seriamente queste situazioni, prese quel pezzo di ferro, sembrava una trappola per orsi, ma in realtà serviva per legare Hyunjin per il collo al palo ferro che fuoriusciva dalla cima della sedia
"Okay adesso anche se si incazza non dovrebbe farci niente"
"Vaffanculo" Hyunjin si agitava
"Che cazzo più che una visita dal medico sembra un esorcismo" Minho continuava a ridere, ma avrebbe smesso presto, quando rivide Hyunjin messo nelle stesse condizioni di quel giorno, quando uccise Ethan.
Hyunjin non riusciva a controllare il suo corpo, i suoi canini si mostrarono e gli occhi si dipinsero di rosso, era legato, si dimenava e stava male, non riusciva a parlare, non riconosceva nemmeno le persone che aveva davanti, la testa gli esplodeva
"Hyunjin mi senti?" Chris gli chiese avvicinandosi a lui puntandogli ancora una volta la torcia negli occhi, non ottenne risposta, il moro emetteva solo dei versi doloranti, Minho si era allontanato, sembrava quasi spaventato
"Minho non aver paura, vieni quì vicino a me e aiutami"
Minho esitò un attimo e poi si avvicinò cautamente
"Cos'ha?"
"La fame, Minho, non so per quanto potrà controllarsi ancora, il farmaco che gli ho dato in poco tempo mostra la gravità della situazione portando il vampiro allo stato brado, ci ha messo meno di 5 minuti a ridurlo così, non manca tanto prima che perda il controllo di nuovo"
"Porca puttana" Minho si passo una mano nei capelli mentre rifletteva su cosa fare
"C'è qualche umano vicino a lui?"
"Felix, il suo ragazzo"
"Tenetelo lontano da lui, finché non sarà guarito"
Minho annuí anche se visibilmente preoccupato, Felix poteva stare benissimo lontano da Hyunjin per un po', avrebbe vissuto senza problemi senza di lui, ma era difficile che Hyunjin riuscisse ad andare avanti senza Felix, anche se la loro relazione non gli era chiara, la vedeva così, era la prima volta che Hyunjin arrivava al punto di volersi curare per il bene di qualcuno, di un umano, Minho finalmente aveva recuperato la speranza di vedere Hyunjin guarire e stare bene, al fianco della persona che a quanto pare, ama per davvero. Si era fatto tanti pregiudizi, ma a quanto pare anche uno come lui era riuscito a cambiare. Lo guardava da lontano mentre stava seduto su quella sedia dimenandosi come un topo che è stato appena catturato, ma stava effettivamente reagendo senza piangersi addosso, questa era solo una prova, ma il giorno che perderà il controllo, perché quel giorno arriverà, avrebbe saputo contenersi? Le medicine non bastavano per calmare la fame, potevano attenuarla per qualche ora, non di più.
"Forza Hyunjin riprenditi so che puoi reagire" Minho si avvicinò pericolosamente a lui
"Minho-" Chris lo separò da lui mettendo un braccio tra Minho e Hyunjin"
"Che c'è? Va tutto bene, non mi farò uccidere" Minho sorrise abbassando il braccio del medico
Gli occhi del moro erano rossi, i caratteristici canini bianchi come il latte sembravano quasi luccicare al pensiero di bere sangue e intanto, Hyunjin nella sua coscienza lottava contro la sua natura.
"Quanto dura l'effetto?"
"Dipende da lui, è una prova non solo per vedere quanto ci mette a perdere il controllo, ma anche quanto ci mette a recuperarlo, da lì saprò quale è la cura migliore per lui.
Il vuoto, il dolore, la fame, le voci intorno a lui gli riempivano la testa
"Chi è?" Continuava a ripetersi in testa, sentiva delle voci lontane, erano tante, e confuse.
"Chi è?" Una stanza bianca, l'interno della sua coscienza, era una pace assoluta, quello che potrebbe essere definito il paradiso, non si aspettava che la sua coscienza fosse così pulita e tranquilla, ma in quell'istante il suo corpo non mostrava rigidità, non aveva fame, stava bene. Il moro si sdraiò a terra, sul lucido pavimento di quella stanza bianca, la cui unica porta presente era chiusa, guardava il soffitto con sguardo vuoto, sentiva le voci in lontananza ma cercava di allontanarle ancora di più, era morto?
"Forse quei due mi hanno attirato per uccidermi, non per curarmi" pensava mentre rideva leggermente, ma quella risata isterica, diventò presto un pianto liberatorio, si coprì gli occhi con una mano come per bloccare le lacrime che gli percorrevano le guance
"Non li biasimo, sono solo una seccatura d'altronde"
Se quella era davvero la morte, non era come se la aspettava, non sentiva dolore, era, bellissimo. Se avesse lasciato andare anche le ultime paranoie che esistevano nella sua mente, non gli sarebbe dispiaciuto rimanere li per sempre, però...
"Felix..." sussurrò tra un singhiozzo e l'altro, e un'ulteriore spinta gli venne data, non dalla sua coscienza, ma dal cuore che urlava "esci di quá e mostra loro la parte migliore di te".
Si alzò, girovagò per la stanza, e poi si mise davanti a quella porta.
"Perché non si sveglia?!" Minho scrollò Chris
"Lo farà, sta combattendo contro una bestia più grande della fame adesso, se stesso"
Minho prese una sedia si sedette di fronte a Hyunjin che era apparentemente addormentato, i battiti erano regolari non era in pericolo
"Sembra così...pacifico quando dorme" Minho si fede scappare un sorriso
"Perché quando dormi il cervello non è del tutto attivo probabilmente, quindi le paranoie e le paure più grandi che hai durante il giorno ti abbandonano"
"Dici che ho sbagliato a prendermi la colpa al posto suo? Forse la rieducazione gli avrebbe fatto bene"
Chris sbuffó e gli mise una mano sulla spalla
"Sicuramente è come dici te, però, lo hai fatto perché volevi evitare che gli facessero del male no? Forse il primo passo per aiutarlo, è ammettere che gli vuoi bene, fare si che si senta amato e compreso dalle persone che lo circondano"
Minho prese una mano al moro
"Forza, combatti e torna quì prima che ti risvegli io con la forza"
Ai due non rimaneva che attendere, attendere che quel ragazzo sempre pieno di sè affrontasse le sue debolezze e le sue paure per tornare da loro, era solo l'inizio della sua lotta contro se stesso, una lotta per sarebbe durata un eternità.

"Felix? Scusa stavi dormendo?" Jisung telefonò al biondo per superare la noia, non riusciva a contattare Minho
"Eh? Ah no non stavo dormendo, ero solo sovrappensiero, non sento Hyunjin da quando mi ha riaccompagnato a casa stamattina"
"È venuto a casa mia prima per parlare con Minho, sembrava avessero litigato, poi se ne andato e Minho ha fatto la stessa cosa poco dopo, magari sono insieme?"
I due umani preoccupati decisero di incontrarsi per riempire la mancanza lasciata dai loro fidanzati che avevano ben deciso di lasciarli allo scuro dai loro affari, giustamente da una parte, ciò che Minho vedeva non era una bella scena e sicuramente a Felix non sarebbe piaciuto vedere il suo fidanzato svenuto e legato su una sedia lottando contro il suo istinto per sopravvivere.
"Beh quindi? Come hai passato la quarantena con Minho?" Felix chiese curioso all'amico
"Beh bene? Credo" Jisung rispose ridendo
"Conoscendoti te lo sarai portato a letto ogni sera"
"Ti sorprenderai ma non siamo andati a fondo nemmeno una volta" Jisung sorrise fiero di sè, come se dovesse vincere un premio per non essere andato a letto con qualcuno
"Non dirmi che davvero non avete fatto NULLA?!"
"Beh nulla no, qualcosa abbiamo fatto, ma mi spieghi perché stiamo parlando di questo quando i diretti interessati sono scomparsi e non sappiamo dove sono?"
"Beh vorranno starsene da soli" Felix rispose tranquillamente, non era morboso nei confronti di Hyunjin, al contrario di Jisung, sembrava che volesse sempre Minho al suo fianco come se una forza superiore gli impedisse di stare tranquillo se non lo aveva sotto controllo
"Si forse hai ragione" Jisung abbassò lo sguardo osservando l'erba che veniva schiacciata sotto ai suoi piedi mentre camminavano per il parco, un parco che a Jisung trasmetteva sempre una strana nostalgia.
"Sai Felix, io...ho una sensazione strana ogni volta che passo per di qua" Jisung guardò in alto
"Cosa intendi per strana? Come un dejavù? Quello accade a tutti" Felix ci rise sopra, era raro che prendesse seriamente le frasi di Jisung, spesso sembrava avere la sindrome di Peter Pan, come se sperasse che ci fosse sempre qualcosa di strano o sovrannaturale per fingersi un eroe
"Hai centrato il punto" Jisung sussurrò riabbassando lo sguardo
"Dai, spiegami che cosa senti osservando questo parco dimenticato"
"Angoscia, come se, mancasse qualcosa quì" al "quì" si indicò il petto, il cuore più precisamente
"Che cosa dovrebbe mancare? Magari hanno levato una delle giostre con cui giocavi da bambino e non ricordi quale?"
"No, non credo però, sento di avere vissuto del momenti importanti qui però, non so quali, è gia da un po' che mi accade quando passo di quá"
Felix non sapeva che cosa dire, quindi iniziò a pensare a tutto ciò che sarebbe potuto accadere in quel parco
"Magari venivi quì con il ragazzo con cui ti frequentavi?"
"Quale dei tanti?" Jisung rise
"Quello americano, non ricordo il suo nome"
Jisung si immobilizzò con lo sguardo vuoto
"Ah, Ethan dici?"
"Ecco esatto, ma che fine ha fatto quello poi? Lo hai scaricato come fai con tutti?" Felix stava toccando un punto sensibile che non sapeva Jisung avesse, quello del suo primo amore, distrutto ancora prima che cominciasse dal suo stesso ego smisurato, e soprattutto, un amore di cui non poteva ricordare il dolore, di averlo perso per sempre, separati da un assassino, da un vampiro.

Eternal Rose |Hyunlix Minsung|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora