Capitolo 13: "non accettare"

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"Lee Minho, accetti davvero di prenderti la colpa per Hwang Hyunjin?" Una voce rimbombava in una grande stanza bianca, la sede della rieducazione.
"Lo farò" Minho rispose sicuro di se
"Qualcos'altro da aggiungere?"
Minho stava per dire di no, quando il pensiero cadde su quel ragazzo, Han Jisung
"Io...vorrei poter vedere qualche volta il ragazzo della vittima, devo assicurarmi che la soggiogazione continui a fare effetto"
Quell'uomo, dalla voce possente mantenne il silenzio per qualche minuto
"Ti concedo, accompagnato di vederlo 1 volta al mese, da lontano"
Minho annuí
La rieducazione era un periodo di ritenuta, come il carcere per gli umani, ma era un completo inferno di punizioni corporali, pesanti e costanti, l'unico momento in cui Minho non era sottoposto a torture, era l'ora di libertà che aveva nella sede, che la passava chiuso nella sua camera tremando, e cercando di disinfettarsi le ferite, e quando, 1 volta al mese usciva dalla rieducazione per seguire Jisung, senza farsi vedere, lo seguiva dal mattino quando usciva di casa alla sera, lo seguiva in macchina o a piedi, una volta appositamente gli si scontrò contro fuori da un ristorante per assicurarsi che non lo riconoscesse, e infatti la soggiogazione continuava a funzionare, ma nel corso di quei momenti, iniziò a affezionarsi a quel ragazzo, lo vedeva ridere con i suoi amici, studiare da solo nei Cafè, e ogni volta, la voglia di andare da lui e cominciare una conversazione normale con lui che non riguardasse un omicidio era tanta, ormai era come se avesse il suo appuntamento con lui ogni mese, ed era l'unica cosa che lo spingeva a non mollare, il pensiero che una volta uscito di la, avrebbe potuto parlarci.
"Tutto okay?" Uno dei dipendenti della sede era sempre gentile con Minho, era un ragazzo circa della sua stessa età, si occupava di scortarlo in giro anche durante gli "incontri" con Jisung
"Sto bene" Minho si alzò a stento dopo l'ennesima tortura che gli era stata inflitta
"Sono curioso di una cosa, se permetti vorrei domandartela"
Minho iniziò a incamminarsi per tornare nella sua camera e quel ragazzo dietro di lui
"Certo"
"Quel ragazzo che segui una volta al mese, è per caso il tuo fidanzato?"
Minho si bloccò per un secondo e si fece scappare un sorriso nascondendolo subito con la felpa che stava cercando di rimettersi, poi si schiarí la voce
"Era il ragazzo che la mia vittima frequentava"
Il ragazzo sospirò
"Davvero lo segui solo per assicurarti che la soggiogazione sia andata a buon fine?"
"Chissà, inizialmente era solo quello ma ora, dopo 6 mesi, non aspetto altro che il momento in cui posso vederlo" Minho sorrise di nuovo, stavolta senza nasconderlo, facendo scappare una risata a quel dipendente, troppo gentile per un luogo come quello
"Non riesco a credere che un qualcuno come te sia stato incriminato di omicidio"
"A-ah, tu non lo sai, solo il "Capo" lo sa a quanto pare"
"Noi non veniamo informati delle dinamiche degli omicidi, purtroppo, a causa di questo per noi spesso è difficile gestire i detenuti"
"Non ho ucciso io quel ragazzo, Ethan era il suo nome, ma Hwang Hyunjin"
Il ragazzo di bloccò
"Hwang...Hyunjin? Lo conosci?"
"Ci ho passato parecchio tempo, è come un fratello per me, vedo che è famoso"
"Certo che lo è, il vampiro centenario che non ha mai accettato di essere uno dei "bianchi" e ha rifiutato più volte l'aiuto e le cure della sede, chi non lo conosce"
Minho si fece scappare una risata, descritto così, quello che lui conosceva come un idiota testardo sembrava quasi una leggenda metropolitana di cui si sente parlare nei racconti horror ai pigiama party, e pensare che lui, ci aveva passato anni della sua vita
"Da quanto lo conosci?" Gli chiese il ragazzo curioso
"5 anni, l'ho conosciuto quando si era appena trasferito a Seoul, lo conosco da quando ho 18 anni, ora ne ho già 23...e pensare che lui ne avrà eternamente 20 è assurdo" Minho si perse un po' nei suoi pensieri
"Senti, ho un qualcosa da proporti, però te lo dirò domani quando usciamo da quí, okay?"
Minho confuso annuí, venne riaccompagnato in camera sua, si disinfettò come sempre le ferite e si sdraiò su quel freddo e bianco letto
"Domani lo rivedo" continuava a pensare, e ogni volta il giorno prima di incontrarlo non riusciva a prendere sonno, ormai era diventato il suo momento preferito, mancavano solo 6 mesi, e sarebbe tornato a vivere una vita normale, e aveva già in mente di andare da lui non appena uscito da quella fredda struttura, non gli interessava farsi amare, portarlo a letto, lo voleva vedere ogni giorno, parlarci.
La mattina i detenuti si svegliavano con delle sirene che indicavano le 8 in punto del mattino, i detenuti avevano 15 minuti per prepararsi e uscire, fuori dalla porta avrebbero trovato il dipendente assegnatogli all'inizio, ad aspettarli
"Minho vestiti bene" il dipendente piombò in camera sua
"Eh?" Minho rispose ancora assonnato
"Oggi parlerai con Jisung"
Improvvisamente tutto il sonno di Minho si trasformò in adrenalina e in fretta e furia si preparò, si vestí abbastanza elegante, nulla di troppo esagerato, una camicia leggera nera e dei pantaloni neri
"Andiamo?" Minho si catapultò fuori dalla camera
"S-si ma aspetta!" Il ragazzo faticò a stargli dietro
Salirono in macchina, e il dipendente spiegó a Minho le condizioni
"Non potrei farlo, ma mi fido di te, quindi ti permetterò di incontrarlo, ma alla fine della rieducazione, dovrai soggiogarlo e far si che si dimentichi di te"
"Cosa? Perché deve dimenticare di nuovo?"
"Perché voglio che tu possa parlare con lui di qualsiasi cosa, anche della tua natura e della rieducazione, sono sicuro che ti farebbe sentire meglio, ma non puoi compromettere così tanto la sua vita, devi farlo"
Minho rimase in silenzio per un po', 1 volta al mese poteva non solo vederlo, ma anche parlarci, ma 1 volta non gli bastava
"Voglio vederlo di più"
"Te lo permetterei se potessi Minho credimi, ma per ora lascia le cose come stanno, siamo arrivati, Jisung è in quel Cafè come ogni mattina"
Minho non esitò, scese dall'auto e dopo essersi spruzzato del profumo, camminò verso il locale, Jisung stava seduto come sempre nel tavolo all'angolo della sala, vicino alla finestra, indossava degli occhiali e mentre leggeva dei fogli, probabilmente stava studiando, Minho si sedette di fronte a lui
"Hey" Ruppe il ghiaccio attirando l'attenzione di Jisung che non lo aveva proprio notato
"O-oh scusami ero concentrato a leggere, ti serve qualcosa?" Jisung lo guardava stranito, probabilmente lo aveva scambiato per uno dei dipendenti del Cafè
"N-no solo, che cosa leggi?"
Minho indicò i fogli che aveva in mano
"Sono gli appunti delle ultime lezioni, sai, mi sto preparando a entrare all'università"
"Università eh? Che indirizzo intendi frequentare?"
"Devo ancora pensarci, ma sicuramente frequenterò l'università qui a fianco, il mio migliore amico frequenterà la stessa e devo fargli compagnia" Jisung rise, Minho rimaneva in silenzio ad ascoltarlo
"Scusami se ti sto annoiando, ho iniziato a parlarti di cose a caso e non ti ho nemmeno chiesto il tuo nome, io sono-"
"Han Jisung" Minho rispose sovrappensiero
Jisung rimase sorpreso
"Si esatto, e tu sei?"
"Lee Minho"
"Come conosci il mio nome?"
"Ehm non so, lo ho immaginato" Minho cercò di evitare il suo sguardo giocosamente
"Come puoi immaginare un nome?!" Jisung rise quasi rovesciando il caffè che stava bevendo, intanto Minho cercava una scusa, e alla fine utilizzò una classica scusa
"Ehm, è da mesi che ti vedo in questo Cafè, ho chiesto in giro e ti ho trovato su Instagram"
"Ahh ora si spiega tutto, beh piacere Lee Minho" Jisung gli allungò la mano, Minho esitò un attimo e poi fece lo stesso stringendogliela
"Tu invece che fai nella vita?" Jisung portò avanti la conversazione
"Studio, al liceo, sono all'ultimo anno"
"Anche tu?! Allora sceglierai presto l'università da frequentare"
È vero, l'università, se avessero potuto ritrovarsi nella stessa classe all'università...ma sarebbe stato troppo ovvio, certo alla fine di questi mesi gli avrebbe fatto dimenticare tutto, però il suo orgoglio da persona corretta gli impediva di comportarsi come uno stalker, anche se lo stava facendo da mesi
"Ehm, in realtà io già frequento l'università, sto finendo il primo anno a Giurisprudenza, nella stessa università che frequenterai tu"
"Wow cosa?! Allora forse ci ritroveremo insieme"
"Già, sarebbe bello" Minho sussurrò l'ultima parte
I due parlarono per un po', Minho si sentiva bene parlando con lui, ma adesso voleva vedere la effettivamente, la soggiogazione aveva funzionato del tutto, poteva chiedere qualsiasi cosa, d'altronde gli avrebbe cancellato i ricordi dopo pochi mesi, non c'era pericolo
"Senti, ti frequenti con qualcuno?"
Minho si lanciò, non capiva perché fosse così agitato nel sentire la sua risposta, Jisung si stava quasi per soffocare con il caffè
"N-no, sono uscito da una frequentazione mesi fa" rispose goffamente
"Ah capisco, come mai è finita?"
"Beh prima di tutto sono stato io a rifiutarlo, ammetto di sentirmi in colpa per questo ma sono un orgoglioso del cazzo e non posso farci nulla"
Minho lo ascoltava e intanto rideva sotto i baffi, si comportava da gran menefreghista ma quando ci aveva parlato nel parco subito dopo l'accaduto stava piangendo come un bambino
"Beh quel che è fatto è fatto, non vi siete più parlati poi?"
"Dopo il mio rifiuto è tornato a casa sua, in America, ho provato a scrivergli ma probabilmente mi ha bloccato"
Minho capí che la soggiogazione funzionava, adesso doveva solo fare in modo che non risalisse alla verità, o sarebbe stato pericoloso, la soggiogazione ha un effetto temporaneo che il vampiro decide a suo piacimento, in 2 anni si ritroverà ad avere dei ricordi sempre più lucidi dell'accaduto, ricordando però che quel ragazzo sia in realtà morto in un incidente stradale poco dopo essere tornato a New York, e della conversazione con Minho? Non se ne sarebbe ricordato almeno che Minho non annullasse la soggiogazione, ma non aveva intenzione di farlo, voleva ripartire da capo
"Cavolo brutta storia"
"Tu invece frequenti qualcuno?" Jisung disse velocemente come se dall'inizio volesse chiederlo e avesse appena trovato il coraggio di farlo
"Nessuno, al momento ho tante altre cose a cui pensare"
"Capisco perfettamente, anche io sto studiando davvero tanto, e non riesco mai a trovare il tempo per una frequentazione seria, ma avvolte vado nei club e mi diverto, sai cosa intendo"
Minho rimase stranito, non si aspettava che lui fosse quel tipo di persone da una botta e via, ma scoprire questi lati "oscuri" di lui lo divertiva, effettivamente non erano nulla in confronto ai suoi
"Se ti dicessi un segreto lo manterresti?" Minho parlò serio
"Mh dipende" Jisung rispose giocoso
"Non sono umano"
"Come scusa?!" Jisung scoppiò a ridere, nessuno avrebbe preso un affermazione del genere detta su due piedi
"Lascia stare" Minho fece per alzarsi e andarsene, d'altronde gli rimaneva poco tempo per quest'incontro
"Aspetta" Jisung si alzò e lo seguí fuori dal Cafè
"Voglio sapere cosa intendi" usciti fuori lo prese per un braccio bloccandolo
"Non sono del tutto umano e ciò mi sta causando dei problemi"
"E cosa sei, tipo un alieno?"
"Possiamo dire così" Minho rise
"Wow beh, hai dei superpoteri?"
"Ho il potere di dirti di fare attenzione, per favore stai attento a chi frequenti ti prego"
"Cosa? Non ti seguo"
"Lascia perdere okay? Solo, dammi il tuo numero e se hai problemi contattami"
"Ah beh era una tattica per spillarmi il numero eh? È la prima volta che la usano su di me, ti meriti il mio numero"
Minho non era riuscito a dirgli la verità su do sè, ma forse era meglio così, magari in futuro glielo avrebbe detto, i cellulari nella sede non sono accettati, ma Minho ne aveva nascosto uno per tenersi in contatto con Hyunjin, quindi non avrebbe avuto problemi a comunicare anche con Jisung da ora in poi.
"Bene, io devo andare adesso, ti va se ci rivediamo?" Minho chiese timidamente, non c'era motivo che Jisung rifiutasse, era sicuro si fosse divertito in queste poche ore con lui, però quando so trattava di Jisung, da qualche tempo ormai anche se si trattava di una cavolata creava un peso sul petto a Minho.
"Certo! Scrivimi quando vuoi uscire, momentaneamente sono impegnato con la scuola, ma se vuoi dal mese prossimo sarò libero e possiamo fare qualcosa di più divertente"
Minho annuí e salutò con un cenno della mano il moro, prima di tornare in macchina con il suo dipendente
"Beh c'è amore nell'aria eh" il ragazzo scherzó facendo arrossire Minho
"Ma smettila"
"Non dirò niente sul cellulare che nascondi solo perché sono un fan delle commedie romantiche"
"Va bene, grazie"
I mesi passarono in fretta, Minho scriveva a Jisung quando ne aveva la possibilità, e una volta al mese si vedevano per parlare, aveva sviluppato un bel legame, passavano quelle poche ore insieme a girare per le strade, al karaoke o nei Cafè a chiacchierare, finché arrivò l'ultimo mese.
"Minho, ricordi che oggi-"
"Lo so, non preoccuparti"
"Va bene"
Minho continuava a non capire, il perché dovesse cancellare i ricordi di se a Jisung, però una cosa la sapeva, faceva male
"Quando lo rivedrò sarà tutto come all'inizio" pensava, ogni ricordo che avevano creato insieme in questi incontri svanirà
"Hey hai una brutta cera oggi eh? Hai pranzato?" Jisung corse incontro a Minho che stava perso con lo sguardo nel vuoto
"Si, ero solo sovrappensiero"
I due decisero che avrebbero passato il pomeriggio insieme e infine, avrebbero cenato in un qualche ristorante che avrebbero deciso dopo, il pomeriggio passava come sempre, karaoke, Cafè, risate ecc
Decisero per una cena a base di sushi, ma Minho non riuscì a mangiare molto a causa del peso che il pensiero che da li a poche ore avrebbe dovuto cancellargli i ricordi gli aveva causato
"Non mangi?" Jisung lo guardò proeccupato
"S-si scusami non mi sento molto bene oggi"
"Se vuoi possiamo tornare a casa appena finita la cena e rimandare il resto della serata alla settimana prossima"
"Non posso" Minho battè letteralmente il pugno sul tavolo
"Cosa? Perché? Hai degli impegni? Fa niente possiamo vederci un altro gio-"
"Non possiamo, non ora"
"Hai da fare un lungo viaggio?"
"Jisung, finisci di cenare e usciamo da quí"
Jisung confuso annuí senza dire una parola, finì di mangiare e andò alla cassa per pagare la cena
"Lascia stare, faccio io" Minho si mise in mezzo dando la sua carta al cassiere
I due usciti dal ristorante camminarono fino a un parco li vicino, e si sedettero su una arrugginita panchina di ferro
"Cosa mi nascondi, Minho? È da quando ti ho conosciuto, che ho l'impressione di averti gia incontrato prima, mi sembra sempre come se tu fossi, un angelo custode"
L'ultima parte fece ridere Minho
"Qualcosa ti nascondo, ma più che un angelo, considerami un demone"
"Niente più scherzi ora, dimmi seriamente cosa sei, e cosa c'è che non va" Jisung gli prese una mano facendolo sussultare per un secondo
"Sono un vampiro" Minho po guardò seriamente accendendo di un rosso accecante i suoi occhi, Jisung non ebbe reazione ma al contrario, gli strinse la mano con ancora più forza, non parló, non osava dire una parola, il suo sguardo era incredulo, ma rimase comunque ad ascoltare Minho
"Noi ci siamo già incontrati, il giorno in cui hai rifiutato Ethan"
"Come conosci-"
"Fammi finire, Hwang Hyunjin è un altro vampiro, ha addescato Ethan mentre se ne stava andando dal parco, lo ha portato a casa sua e lo ha ucciso, io sto scontando la pena al posto suo per proteggerlo, essendo come un fratello per me, quel giorno sono venuto a parlarti, e ho modificato i tuoi ricordi in modo che non ti ricordassi di me"
Jisung era ancora più confuso, non ricordava ovviamente niente di ciò che Minho gli stava dicendo
"Ethan è morto?"
"Mi dispiace, io devo cancellare i tuoi ricordi un'altra volta questa sera, ma tra 2 settimane uscirò dalla rieducazione e tornerò da te, ma tu non avrai nessun ricordo"
"Cosa? Non voglio dimenticare di questi momenti con te"
"Creeremo altri ricordi"
Una lacrima scese sulla guancia di Jisung, Minho gliela asciugò subito
"Non piangere, per ora ricorderai solo che Ethan è tornato in America, tra pochi anni ricorderai che Ethan è morto in un incidente, il dolore sarà sbiadito ormai, quindi-"
"Non voglio"
Jisung abbracciò Minho
"Non posso-"
"Non voglio dimenticare dei momenti passati con te"
"Ti ritroverò e torneremo come siamo adesso"
"E se la prossima volta dovessi odiarti o avere paura di te?"
"Cambierò i tuoi ricordi un milione di volte per far si che non sia così"
Era arrivato il momento di farlo, di eliminare i ricordo che Jisung ancora una volta
"Ora guardami negli occhi"
Jisung capì che era il momento, non voleva, ma si sentiva in obbligo a farlo, aveva capito che se non avesse accettato questa condizione Minho sarebbe stato nei guai
"Tornerò il prima possibile" Minho disse ancora una volta, e Jisung senza dire nulla lo baciò
"Spero non sia un bacio d'addio" Jisung rise
Minho si fece scappare un sorriso e poi, eliminò i ricordi
"Jisung, ora dimenticati di me, elimina ogni traccia di me dalla tua mente, cancella il mio numero di telefono, non cercarmi, ti troverò io quando sarà il momento"

Eternal Rose |Hyunlix Minsung|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora